Al sindaco Enrico Pira, di fronte all’ondata di critiche da parte degli espositori e del mondo degli esercenti e commercianti di Pieve di Teco (compresa gran parte della comunità locale), non è rimasto che far buon viso alla ‘brutta figura’. Anche se ha annunciato grosse novità per migliorare ed ampliare un appuntamento (mercatino dell’antiquariato) con 30 anni di vita.
Non ha perso tuttavia l’occasione per toni polemici ed apprezzamenti su Trucioli.it che in solitudine aveva anticipato la notizia, ricordando, tra l’altro, i danni che ne sarebbero derivati proprio a Pieve di Teco, aggiungendo e precisando che si era passati da 15 , a 20, alla richiesta contestata di 30 euro. E senza alcun confronto preventivo. Anzi un secco ‘no’ alle prime richieste.
Precisazione del primo cittadino “Si è scritto che l’aumento era passato da 15 a 30 euro. Non so se c’è stato un difetto di comunicazione complessiva sull’avvenimento, comunque si è molto travisato, si è passati invece da 20 a 30“. E no, gentile sindaco, inizialmente si pagava 15 euro.
Il dott. Pira non ha potuto smentire nulla di quanto Trucioli.it aveva riportato (vedi….con oltre 1184visualizzazioni di lettori) e soprattutto non ha chiarito un aspetto qualificante della situazione finanziaria del Comune. A quanto ammontano i conti in rosso che ha ereditato? E cosa comportano rispetto alle sue promesse elettorali, interventi ed opere pubbliche, a partire da un nuovo parcheggio di cui c’è moltissimo bisogno a vantaggio delle attività commerciali, dei visitatori, dei turisti. Ma anche valorizzare a fini culturali e turistici alcuni edifici storici. Quali le ricadute del PNRR su Pieve di Teco ?
Non si tratta di andare a caccia dei ‘colpevoli’, di scelte sciagurate o sbagliate delle precedenti amministrazioni, di possibili sprechi (con i tre mandati del sindaco Alessandri), bensì di dire pane al pane e vino al vino. Informare correttamente, con la verità, i cittadini, quanti contribuiscono con il lavoro e la tassazione al bene pubblico, ai servizi comunali. Al crescente bisogno di rinnovamento. E ben venga comunque quanto ha annunciato il sindaco per migliorare ed ampliare, rendere più efficiente, snellire le pratiche burocratiche degli espositori. Facciamoci un nodo al fazzoletto e daremo conto, seguiremo, i tempi e le promesse.
Non abbiamo debiti di riconoscenza del non lontano passato. Di chi continuava a scrivere, su social e giornali, in Tv, che tutto va bene e ci sono grandiosi progetti di sviluppo di Pieve e della vallata in cantiere. Né andiamo a caccia di introiti pubblicitari o con timori riverenziali nei confronti dei ‘poteri forti’ (con l’autocensura) che anche in provincia di Imperia vedono imperare ‘clan famigliari e della politica’, seguiti da fedeli vassalli e ‘signor sì’. Al giornalista il compito della verità delle notizie, dare il giusto risalto quando sbaglia, fare il cane da guardia di chi amministra la cosa pubblica per conto dei cittadini. (L.Cor.)
DA RIVIERA 24.IT DI Daishy Parodi – Pieve di Teco. Se l’aumento di 10 euro (da 20 diventa 30) per l’occupazione del suolo pubblico per il mercatino dell’antiquariato ha destato preoccupazioni sia degli espositori che minacciano di disertare la prossima edizione prevista per il 28 gennaio prossimo che dei commercianti di Pieve che temono così l’emigrazione della manifestazione in altri comuni, il sindaco Enrico Pira getta acqua sul fuoco spiegando che l’incremento del prezzo è dovuto ad «un progetto che prevede una definizione molto precisa di quelli che saranno gli spazi espositivi sia sotto i portici sia nelle piazzette che nelle vie laterali che potranno essere utilizzate nei momenti di maggiore afflusso».
«Per il momento- prosegue il primo cittadino- siamo alla fase identificativa delle planimetrie che verranno meglio definite ma l’aspetto che vogliamo realizzare, comporterà inizialmente dei costi ma prevediamo nel futuro notevoli risparmi, è quello di rendere le prenotazioni automatiche. Stiamo preparando un programma che sarà accessibile sul sito del Comune in cui ogni espositore potrà scegliere lo spazio che se libero potrà con un semplice click aggiudicarselo, pagare la tassa corrispondente online e poi limitarsi a vidimare la presenza sul posto nel giorno del mercatino. Questa sarà la condizione per realizzare al meglio la proposta di abbonamento che è contenuta nelle nuove tariffe che prevede la possibilità di abbonarsi al mercatino con lo sconto del circa 20% sulla tariffa progressiva dei mercatini che verranno condotti».
«Non siamo insensibili alle richieste degli espositori- spiega il sindaco- riteniamo che la loro presenza sia da stimolare perché il mercatino fa parte ormai da decenni della tradizione di Pieve di Teco dove si realizza il massimo del bilancio positivo della presenza di espositori qualificati. Nell’attesa e questo è un impegno che prendo formalmente della nuova organizzazione del mercatino, il Comune è disposto ad applicare una scontistica fino a quando il nostro progetto non sarà realizzato , riteniamo che possa essere pronto ed efficace con l’avvento della primavera. In questi mesi- conclude Pira- fino a quando le edizioni non saranno governate con il nuovo sistema siamo disposti ad applicare una scontistica che riporti ai 20 euro la tariffa che sarà dovuta per l’occupazione già a partire dal mercatino di domenica prossima».
La notizia dell’aumento del pagamento del suolo pubblico durante il mercatino aveva allertato gli espositori che avevano deciso di disertare la prossima edizione in segno di protesta.
«Aumento ingiustificato- spiega Claudio Vivaldi, portavoce degli espositori del mercatino- io personalmente partecipo da ventiquattro anni ed è sempre stato ben organizzato. Ora il sindaco con la Giunta hanno deciso di aumentare da 20 a 30 euro il pagamento del suolo pubblico e per noi rappresenta un problema perché ci sono espositori che arrivano anche da Ventimiglia. Ad oggi sono almeno una quarantina degli espositori che hanno deciso di non partecipare al mercatino in programma a fine gennaio. Ci sono Comuni come Sanremo dove si pagano 25 euro o Loano 23 euro. Oltre alla benzina che ci mettiamo per venire a Pieve molti di noi poi consumano nei vari bar, si comprano da mangiare o fanno la spesa».
Oltre agli espositori anche i commercianti di Pieve di Teco sono preoccupati che la storica manifestazione, la cui prima edizione si era svolta nel 1994 grazie all’allora presidente della Pro Loco Renzo Brunengo, possa così trasferirsi in altri comuni del ponente ligure . «È l’unico evento che porta gente e traina il commercio del paese- hanno spiegato- se davvero rischia di saltare rischiamo di chiudere anche noi. Ci saremmo aspettati un incontro anche con il sindaco e l’amministrazione per informarci della decisione e discuterne assieme, non è stato così».
VEDI ANCHE L’INTERVENTO AUDIO DEL SINDACO PIRA