Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Imperia e Savona avevano la loro banca poi arrivarono ‘artefici’ (in)gloriosi


Sul territorio della provincia di Cuneo operano ben 8 banche di credito cooperativo del territorio e gli sportelli bancari attivi sono 503. Le province di Imperia e Savona ormai possono solo scrivere la storia ingloriosa della Cassa di Risparmio di Savona e del Banco d’Imperia Spa, entrambi avevano filiali oltre i confini provinciali.

Due province votate al turismo, già preda dell’esplosione di seconde case e mercato immobiliare. Un territorio un tempo ricco di valore aggiunto tra industrie, agricoltura, floricoltura, cantieri navali, ma anche aree edificabili a peso d’oro vendute dal mondo degli agricoltori  del ponente ligure, oggi sempre più a rischio o quasi, estinzione. E poco efficacemente (nei risultati) sostenuti dalle categorie che li rappresentano. A cominciare dalla programmazione e dall’abbandono massiccio dell’agricoltura tradizionale. Si pensi solo alle pesche che ora arrivano dall’estero, dal Piemonte e dalla Sicilia. Non è accaduto lo stesso abbandono. ad esempio, in Emilia Romagna, Aldo Adige, provincia di Trento.

Cosa significa per l’economia ponentina, enti ed associazioni di categoria, per gli investitori, risparmiatori, correntisti, non avere una banca locale tra i motori di sviluppo e investimenti privati? E dove addirittura in alcune città rivierasche-  con una realtà provinciale di migliaia di attività commerciali e artigianali, con la corsa ad aprire poliambulatori medici – è rimasto attivo un unico ‘sportello’ bancario dei 2-3 preesistenti.

E per quale ragione la confinante provincia di Cuneo, per decenni considerata meno ‘fortunata’ e prosperoso rispetto a Savona e Imperia, ha raggiunto ‘livelli bancari e di credito’ alle piccole e medie imprese, tali da espandersi proprio nell’imperiese e nel savonese (vedi l’abisso…).

Chi saranno stati i politici (pochi ancora in sella) soprattutto targati ‘Imperia’ che possono vantare di essere stati ministri dello Sviluppo economico della Repubblica Italiana, sempre premiati nelle urne elettorali. A volte si passa da fratello in fratello, a nipote e così via. C’è chi ha avuto ruoli di primo piano nella tragedia che ha caratterizzato la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia che si era ‘comprata’, tra tante lacerazioni nel Savonese (nella politica, nel mondo sindacale), la storica, ultracentenaria, Cassa di Risparmio di Savona. E chi sarà l’eminenza grigia piemontese-savonese da sempre considerato il ‘regista’ dietro le quinte, che può vantare in vita varie presidenze ed ex Cda (Carige).  “Un Paese senza memoria è un Paese senza identità“.

Nel nostro Ponente Ligure dove l’orchestra di certa politica ha e aveva ‘direttori e suonatori’, molti accoliti che poi si sono sparsi a destra e a manca. A volte ricompensati, a volte riciclati. Tutti consci che il passato più o meno lontano interessa poco e nulla, finisce nel dimenticatoio dei più. Il tempo cancella. Lo stesso sistema informativo rimargina ferite e ‘delitti’ (nulla di penale) ai danni della comunità e dei posteri. Nessuno può pensare che i loro signori abbiano tutte le colpe e nessun merito, almeno avessero rimediato con un passaggio di consegne ai più giovani e meritevoli, preparati, capaci di ben figurare nello loro aziende. Si fosse invertito il crescente divario nella produttività e benessere, frenando la corsa alla speculazione e consumo del territorio dove i dati ufficiali della Liguria sono allarmanti. Invece la società civile si ritrova pure gli ‘eredi degli eredi’, alcuni personaggi immarcescibili nelle loro cariche e riveriti dai più, ora associative, ora pubbliche. Politica e politicanti che raramente si rinnovano e presidiano saldamenti il ‘loro territorio’, i soldatini. Paolo Emilio Taviani e Sandro Pertini avevano coniato il termine ‘omuncoli e assetati di potere’.

L’era dei social porta a non approfondire, fa pulizia del triste passato, dei  maggiori co-protagonisti, alcuni ancora in sella; i social sfornano montagne di cronaca e polemiche sterili. Rimpallo. Si dimentica che il Savonese era arrivato ad avere tre istituti di credito autonomi: Cassa di Risparmio di Savona, banca Galleani e per un breve periodo un banca ‘cooperativa’ ad Albenga finita in amministrazione controllata e chiusa per mala gestio.

LA CARISA AVEVA UN SUO PERIODICO TRIMESTRALE DI ECONOMIA, ARTE E CULTURA CON QUALIFICATE FIRME DI AUTORI DI ARTICOLI. IN STAMPA DAL 1987 E FINCHE’  LA BANCA E’ RIMASTA AUTONOMA. 

Cosa è rimasto oggi nella sede centrale della ex  Carisa

IL ‘RINNOVAMENTO’ DELLA CLASSE POLITICA? LA LEGA DI SALVINI NON SI SMENTISCE

Titolo del Secolo XIX in prima pagina del 26 ottobre 2023.

Assemblea dell’Anci a Genova. Salvini: “Terzo mandato per i sindaci, reintroduciamo le elezioni per i presidenti di provincia. Ponte sullo Stretto, cantieri la prossima estate”. Fitto sul taglio di risorse alle città: “Sul Pnrr c’è il rischio enorme di non raggiungere alcuni risultati, dal Governo proposta seria e responsabile ai Comuni”

Chi ricorda le promesse di Matteo Salvini nei suoi tour imperiesi e savonesi. “Darò priorità al trasferimento a monte della Ferrovia Andora-Finale atteso da 55 anni. E al traforo Acquetico-Armo-Cantarana. E per non dimenticare anche l’autostrada Albenga-Carcare-Predosa.

Bisogna rilanciare e salvare in fretta l’entroterra che rappresenta una grande e potenziale risorsa con progetti ambiziosi….”


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