Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Celle Ligure. L’ultima intervista del compianto prof. Gian Luigi Bruzzone. Savona: la pittrice e scrittrice Milly Coda, una miniera di iniziative


Trucioli.it pubblica l’ultima intervista in vita che il nostro collaboratore prof. Gian Luigi Bruzzone, insigne studioso e cittadino cellese, dopo averla scritta (aprile 2023) non ha più avuto il tempo di inviarcela. Ci ha lasciati nell’immensa tristezza e  sincero cordoglio per i suoi cari. Il personaggio è Milly Coda, savonese, ‘brasiliana’ nell’infanzia, pittrice, scrittrice, miniera di iniziative.

di Gian Luigi Bruzzone

Cara Signora Milly, ci parli un poco della sua famiglia, se non le dispiace.

Milly Coda pittrice e scrittrice savonese

No, anzi, le sono grata per questa domanda. Deve sapere che alla fine degli anni trenta la mia era una famiglia unita e felice. Mio padre era dirigente della Società di Monteponi, mia madre viveva per la sua famiglia nella sua bella casa, mio fratello e mia sorella erano figli obbedienti e studiosi e per coronare l’opera, all’improvviso ero arrivata io, inaspettata sorpresa, accolta con grande felicità e grande amore.

Poi… il baratro. La guerra. Le famiglie divise. La nostra casa bombardata. Mio fratello Delfo, barbaramente ucciso a 18 anni, con 12 suoi compagni partigiani da un Comando di soldati dell’Est, alleati ai Nazisti. E la nostra famiglia: distrutta! Mia madre, chiusa in un suo mondo fatto di pianto e di dolore che voleva solo morire… Ed io piccolina, terrorizzata dalla paura di perderla. Anche mio padre non voleva più vivere. Poi, grazie all’aiuto di un Domenicano, Padre Acchiappati, con la Fede si era fatto forza e pian piano era maturata in lui un’idea che l’avrebbe salvato dalla disperazione. Infatti nel 1947 aveva costruito un Rifugio sulle Alpi Biellesi e donato al CAI di Biella, in memoria del figlio caduto. Da allora in poi tutte le volte che salivamo al Rifugio Coda, era come se lassù ci fosse Delfo ad aspettarci.

Sin da fanciulla ha girato il mondo, non è vero?

Si, è vero. Ed è stato grazie alla fortuna di avere un padre eccezionale, intelligente e moderno che mi ha concesso la libertà di poter viaggiare da sola, già all’età di tredici anni.

E i suoi studi? Avrà incontrato qualche maestro di vita… Com’è sbocciata la sua passione per la pittura? Ragazza precoce, se vinse un concorso fra studenti della Costa Azzurra. Raffaele Collina, Renata Cuneo, Lino Berzoini, Luigi Pennone, maestri ed amici, dico bene?

Rispondo a queste quattro domande, insieme. Da bambina il mio gioco preferito, è sempre stato il disegno. Nella prima pagina del mio diario, con data e firma di mio padre, si può vedere il mio primo lavoro serio: un presepio disegnato a matita, con la mano sinistra. Avevo 4 anni.

Poi più avanti il mio diario, per un periodo, diventa quotidiano e racconta la storia di mio fratello da quando decide di andare a fare il partigiano, fino alla sua morte. Anche mio fratello teneva un diario e il Comune di Vado Ligure 50 anni dopo, ha dato a Vico Faggi l’incarico di presentare il volume “Diario di Delfo Diario di Milly” e all’editore Sabatelli di pubblicarlo.

Per rispondere poi alla sua domanda sugli artisti miei maestri ed amici, devo dire che i primi contatti con loro li ho avuti subito dopo la guerra, quando mio padre, essendosi preso a cuore i problemi della Goletta, spesso li invitava a casa nostra.

Poi più avanti, quando mio padre si era accorto della mia passione per il disegno aveva chiesto alla scultrice Renata Cuneo (che ancora oggi ringrazio per le basi che mi ha dato) di seguirmi nel disegno, a Renzo Bonfiglio nella pittura e a Lino Berzoini nella ceramica.

A quel tempo frequentavo già il Liceo Linguistico al Cours Maintenon di Cannes. E proprio qui ho avuto la fortuna d’incontrare nella persona della Direttrice del Collegio, una bravissima pittrice che ha preso a cuore la mia passione, e che mi ha anche fatto partecipare ad un Concorso tra gli studenti della Costa Azzurra, dove ho vinto il mio primo premio. In quegli anni questa ridente cittadina della Costa Azzurra era uno dei luoghi più all’avanguardia del mondo, dove ho avuto la fortuna di assistere a spettacoli, balletti, concerti, e di aver incontrato personaggi che avrebbero segnato da allora in poi, la storia dell’Arte, dello Spettacolo, della Musica, del Cinema e del Teatro.

Dopo l’esperienza di Cannes, sono andata ad Oxford per perfezionare i miei studi in inglese. Purtroppo al mio ritorno in Italia, proprio quando avrei potuto iniziare il mio lavoro come interprete a mio padre, improvvisamente un infarto se lo porta via ed io mi trovo senza più la guida della persona più importante della mia vita e con la nostra famiglia nuovamente nel baratro…

In quel tristissimo periodo, un giorno Raffaele Collina venne a farci visita e dopo aver confortato mia madre, mi chiese se era vero, come gli aveva confidato mio padre, che la pittura fosse la mia grande passione e alla mia risposta affermativa mi chiese di vedere i miei lavori. Il giorno dopo ero già ‘a bottega’ da lui. È stato un Maestro molto esigente che mi ha insegnato da come si costruisce una tela a come si deve tenere in ordine la tavolozza. Lavoravamo con la modella in studio e andavamo a dipingere en plein air (infatti molti dei nostri quadri di quel periodo hanno lo stesso soggetto). Poi io ho cominciato ad interessarmi ai cantieri, agli stabilimenti e al paesaggio industriale e quando sono stata in grado di realizzarne un numero sufficiente per fare una mostra, Collina mi aveva presentato a Silvio Sabatelli.

Un suo ricordo del caro Silvio Sabatelli

Il Fantasvento storia di una bimba nel 1944

Oh sì! Era una persona molto cortese, che aveva subito creduto in me e che mi aveva fatto sentire a mio agio nel mondo degli artisti. Non dimenticherò mai che è stato lui il primo a darmi l’opportunità di esporre alla Galleria S. Andrea, e in quell’occasione mi aveva anche presentato a Mario De Micheli che, colpito dal mio paesaggio industriale. mi aveva invitato a sua volta a fare una mostra nella sua famosa galleria a Milano. A questo punto avrei potuto percorrere con grande entusiasmo e con un ottimo avvio la strada dell’arte … Tra l’altro, avevo anche in programma di frequentare il Corso di Pittura di Oskar Kokoschka a Salisburgo …. Ma ecco che la mia vita prende tutta un’altra strada. Conosco mio marito, dopo due anni ci sposiamo e dopo cinque anni abbiamo già tre figli. Ovviamente i miei impegni di madre e di moglie mi avevano costretta ad abbandonare quasi completamente la pittura, ma sentivo che cominciava a nascermi dentro il desiderio di scrivere. Nel 1978 espongo alla Galleria Dedalo con Carla Franzia, poi nel 1989 pubblico il mio primo libro di poesie e catalogo delle opere in mostra:” I Blu I Verdi I Rosa I Latti” presentato dal Prof. De Nicola e da Felice Ballero. Ed ecco che in questa occasione, rispunta nella mia vita Silvio Sabatelli che m’invita nuovamente ad esporre nella sua Galleria d’Arte e Cultura Liguria in Via Cairoli a Genova. E quando penso a Silvio Sabatelli, un’altra cara persona affiora tra i miei ricordi: Pennone! Un amico speciale di grande simpatia e con il suo charme d’attore tutto particolare! Con lui, Collina ed altri artisti savonesi, abbiamo passato momenti in allegria in arte e amicizia che ci hanno legato molto!

Le mostre dei suoi quadri sono stupefacenti, per numero e internazionalità! Ne desidera ricordare qualcuna?

Si. Ricordo volentieri alcune mostre in particolare. Quella che ho fatto in Turchia, “Domani accadrà qualcosa” dove ho interpretato nei miei quadri le poesie di alcuni tra i più importanti poeti turchi, con la preziosa presentazione di Geo Pistarino, Piera Bruno e Nevin Ozkan, professoressa all’Università di Ankara, che mi ha fatto pubblicare alcune mie poesie tradotte in turco sulla Rivista dell’Istituto Italiano d Cultura. Un’altra mostra che desidero ricordare e quella di “Lettere a Bruna” (il libro che Giuseppe Ungaretti dedica al suo ultimo grande amore), presentatami proprio da Bruna Bianco, mia cara amica, da sua figlia Anna e da Daniel Tonietti. Poi la mostra a San Paolo del Brasile “Rapsodia en Azul” realizzata da una persona speciale e a me veramente cara: Alida Freury Bellandi … E ancora “La stessa Luna- La même Lune” con le mie poesie tradotte da me in francese nell’Antilibro del Magazzino del Tempo Reale, catalogo della mostra presentata da Vico Faggi e da Francesco Pirella… E non ultima, la mia Antologica al Museo del Mare a Genova e al Museo di S. Caterina a Finalborgo.

Il rapporto tra musica e pittura…

“Paesaggio industriale di Vado”, dipinto nel 1959.

La musica ha sempre fatto parte della mia vita, soprattutto negli anni novanta, quando i miei lavori conoscono un’evoluzione, approdando ad uno stile onirico e fantastico. Ed è proprio qui che la musica entra a ”concertare’ ‘ i miei quadri e le mie favole. Ma nonostante il mio grande desiderio, ben poche volte sono riuscita ad offrire al pubblico le mie opere musicate.

Il rapporto tra pittura e istituzioni.

Direi molto buono. Le istituzioni mi hanno sempre accolto favorevolmente ed io ho sempre lavorato molto e collaborato volentieri con loro.

Un secondo filone della sua attività sono i libri… Mi ha incuriosito il volumetto su Maria, balia asciutta ultra centenaria…

Si. È vero, i libri sono il mio secondo filone. Il volumetto su “La Maria che cantava” è l’ultimo libro che ho pubblicato ed è dedicato alla mia balia asciutta, una donna straordinaria, che ha affiancato la nostra famiglia nelle gioie e nei dolori della vita e che da giovane, ha fatto anche da modella ad artisti, in particolare a mia sorella Chiara che è scultrice e ceramista.

Ha mai scelto a soggetto della sua arte N.S. della Misericordia?

Certo. Ho partecipato ad alcune Mostre su N.S della Misericordia ed alcune di queste opere si trovano a Savona nel Museo di S. Maria Giuseppa Rossello e a Roma nel Chiostro di San Giovanni Battista dei Genovesi.

Quali sue liriche sono state tradotte in lingua turca?

Una è quella de “La Maria che cantava” e un’altra è “Partorire femmina”, pubblicata sulla Rivista dell’Istituto Italiano di Cultura di Ankara .

Quanti libri ha ancora da scrivere, quante mostre da approntare.

Si, ho ancora dei libri da scrivere. Ne ho già pronti tre! Primo fra tutti quello di una favola, che sarà una sorpresa ai primi di questo luglio…

Per quanto riguarda le mostre, vorrei, se Dio vorrà, avere il tempo di prepararne almeno ancora due o tre! Una su miei disegni particolari, un’altra sulla mia pittura-poesia e una terza che vorrei tenere segreta…

Che cos’è la felicità?

Che cos’è la felicità… È una domanda difficile … Forse il non-dolore?

Cara signora Milly, grazie per la disponibilità. Auguro a lei ed alla sua famiglia quanto desiderate.

Gian Luigi Bruzzone

 

“Acquario con medusa blu”: pastello ad olio su cartoncino


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