Quando dai paesi di montagna arrivano buone notizie. Da prima pagina. Siamo in alta Val Tanaro, a Viozene, frazione di Ormea. Già attiva la nuova gestione, con apertura annuale, dell’albergo-ristorante-bar-alimentari ‘Italia’. Riapre, il 4 luglio, l’albergo-ristorante-bar La Tramontana gestito dalle tre famiglie proprietarie dei muri.
Trucioli.it il 20 ottobre 2022 pubblicava un articolo sulla probabile sorte dell’antico e glorioso albergo Italia di Viozene (vedi…..).
Ora la bella notizia per il paese e non solo. La proprietà ha affittato a Giulia Lagorio, 22 anni, che si avvale dell’esperienza e della collaborazione del papà Marco. Famiglia di Caramagna (IM). La giovane si è diplomata all’Istituto alberghiero in Diritto commerciale. Ma la sua passione e il grande amore è per la montagna. Ha fatto le stagioni, con olio di gomito, al Rifugio di Upega, al Rifugio La Terza sul Saccarello di Monesi di Triora, da ultimo ha gestito La Foresteria di Carnino.
Papà Marco, con malcelato orgoglio e audace dinamismo, racconta la sua esperienza lavorativa. Ha gestito spiagge imperiesi, per 41 anni barista in diversi locali. Compreso Sogni d’Estate. “Abbiamo aperto giovedì della scorsa settima, con un inatteso pienone. Purtroppo abbiamo dovuto affrontare una marea di pratiche burocratiche che non sono una novità peraltro. Rispetto al passato non ci sarà più la Tabaccheria per la quale era già stata restituita la licenza. Le camere saranno invece disponibili dal prossimo anno. Ci siamo impegnati a rinnovare e valorizzare con l’arredamento, in buona parte ripristinando l’esistente, della saletta e soprattutto la realizzazione di un ampio dehor all’aperto con soppalco in legno e tettoia. Ad oggi possiamo disporre, per ristorazione e bar, di 90 posti che saliranno a 300 quanto riattiveremo il salone. Una ulteriore chicca positiva del ‘turismo a Viozene’. Domenica ho servito 80 aperitivi”.
I problemi della carenza di personale stagionale non risparmia neppure le aree montane. Come documentano i social e Facebook. La testimonianza di Marco Lagorio: “Ho trovato un cuoco ed un aiuto, siamo alla ricerca di un/a lavapiatti e un/a cameriere di sala. Per ora ci ha dato una mano mio figlio che però sarà impegnato a Mendatica, con sei soci, nel progetto forestale“.
TORNA A BRILLARE ‘LA TRAMONTANA’ PARADISO DEI BUONGUSTAI- A Viozene è stato senza dubbio il ristorante che negli ultimi anni attraeva più clientela, punto di riferimento non solo per turisti e gitanti provenienti dalle città e paesi rivieraschi, frequentato anche dai ‘locali’ delle valli montane. E da comitive con pranzi e cene. E senza prenotazione di domenica si incappava nel tutto esaurito. Un vero ‘paradiso dei buongustai’: cucina casalinga e non elaborata. Trucioli.it nell’ottobre 2021 titolava ‘Dopo 53 anni chiusa La Tramontana’.
Una memoria storica di Ormea ci ricordava in passato che l’albergo-ristorante “La Tramontana” è stato inaugurato in occasione del Natale 1968; ingrandito nel 1979 con il locale Bar, lato Upega. E’ di proprietà e gestito da tre famiglie imparentate.
La mitica Maria Somero aveva imparato a cucinare dalla mamma (Addolorata Bologna, nata il 13.4.1906) ed ha continuato a cucinare sino al 2012. Seduta al bar amava intrattenere visitatori e clienti. Maria Somero ( 5.5. 1927) aveva sposato nel 1948 Guido Rizzo (n. 1.1.1923, + 30.1.1983). Sono nati 3 figli: Carla (1949), Angela (1952) e Luciano (1960). Carla ha sposato Carlo Alizeri: è nata la figlia Monica (sposata con Sergio Palumbo) che nel 2007 ha dato loro la nipotina Angelica. Angela ha sposato Bruno Merlino (da Prale). Hanno avuto 2 figlie. Una, Sabrina (1980), sposata con Davide Pamparino: è nata Francesca (2010) e i gemelli Chiara e Lorenzo (2014). L’altra Serena(1986) ha un bimbo di un anno e mezzo. Luciano ha sposato Mina Tallone (purtroppo mancata il 3 luglio 2016). Due figli: Mirko (1985) che ha avuto la figlia Sofia il 19.12.2016 con Laura Novaro e Christian (1986) che ha avuto il figlio Matteo (19.2.2017) con Giulia Seno.
La bella novella ci riporta ai nostri giorni. Il 4 luglio sarà un giorno di ‘festa’ per Viozene con la riapertura dell’albergo che può disporre di 14 camere con servizi. Il locale resterà aperto tutti i giorni nei due mesi di alta stagione, poi negli week-end e festivi a settembre ed ottobre. La forza lavoro è affidata, dicevamo, a tre famiglie. Con le sorelle Sabrina e Serena Merlino, la prima mamma di tre figli, la seconda di un bimbo di un anno e mezzo.
Il menù del ristorante non ha abbandonato la tradizione casalinga anche se i tempi sono cambiati e non si può più pretendere la cucina di una volta che i giovani non hanno avuto la fortuna di conoscere. Non si ricorreva ai pastifici e pasticcerie, al fruttivendolo.
La domenica, a pranzo, al Tramontana vengono serviti 6-7 antipasti, due primi, tre secondi, dolci. In settimana si può optare per il menù degustazione. “Abbiamo introdotto alcune novità in particolare rivolte ai giovani- ricordano le sorelle Merlino – con la birra alla spina, i taglieri, la grigliata”.
Viozene dove la collaborazione tra operatori turistici, la popolazione, può essere portata ad esempio. Si sono riuniti anche per far fronte agli acquisti commerciali. “Avevo bisogno di un trapano – una delle testimonianze di esercente- e sono arrivati in quindici per metterlo a disposizione”.
Viozene che con Upega sono le mete predilette della catena delle Alpi Liguri e del basso Piemonte. Punto di partenza per Le Saline, la grotta delle Vene, il Mongioe (2.631 m.), il Marguareis (2.651 m.) sul confine italo-francese, tra la provincia di Cuneo ed il dipartimento delle Alpi Marittime.
La natura, le bellezze uniche, il richiamo dei cultori della montagna e del salutare relax, hanno trasformato l’originaria e storica economia pastorizia e del legname dei boschi in attrattiva e sviluppo turistico a partire dagli anni ’60. Ci sono stati momenti difficili anche per la Val Tanaro, se tante case sono state acquistate e impreziosite dai turisti, c’è la realtà di molte dimore vuote e abbandonate. Un patrimonio edilizio da recuperare. Viozene ed Upega rappresentano tuttavia un’eccezione e non da oggi.
Il ritorno all’attività degli hotel-ristoranti-bar Italia e La Tramontana è un messaggio di speranza e resilienza. Non siamo tra chi ha sempre fatto largo uso del termine eccellenze, distribuito a destra e a manca da giornalisti che non vivono nei paesi montani e suonano le ‘trombe’ dei politici di turno sempre generosi in annunci di rilancio e sviluppo. Accompagnati da promesse di lauti finanziamenti per la rinascita. Pensiamo all’agonia ultradecennale di Monesi (nel 1959 aveva inaugurato la seggiovia più lunga d’Italia, l’albergo del Redentore, una cittadella del sport e del divertimento (persino pista sul ghiaccio e discoteca).
Non dimentichiamo i paesi colpiti dallo spopolamento, con case vuote che superano di gran lunga quelle abitate. Il mercato immobiliare è inesistente con un conseguente generale deprezzamento. Di certo si pagano Imu e Tari. E non è con una sagra, una festa, pur utili, che si pongono solide basi. Pensiamo ai giovani che emigrano verso le città. Agli antichi mestieri scomparsi. Alla Stato e alle Regioni che dovrebbero supportare progetti di sviluppo, fare da volano con veri incentivi (esenzioni fiscali incluse) per chi ha attività e presidia il territorio. Dovrebbe far scuola l’Alto Adige che ha sempre dato valore e priorità ai suoi montanari. E la montagna non conosce l’abbandono. (L.Cor.)
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Articolo pubblicato dal Secolo XIX a firma di Andrea Fassione il 13 agosto 2021. A quanto pare è finito nel dimenticatoio anche della buona stampa e della compagnia di suonatori cronisti che dimenticano la sorte degli annunci a tutta pagina. Il traforo cuneese-imperiese in attesa da mezzo secolo. E che rappresenterebbe un indiscusso volano allo sviluppo turistico dell’Alta Valle Arroscia e Tanaro. Dove investimenti e iniziativa privata sono benvenuti mentre la politica si prodiga in passerelle, inaugurazioni, ripagando con mance di denaro pubblico. Ma non bisogna rassegnarsi. La libera informazione non faccia da sgabello. E sappia essere pure irriverente nel rispetto dei ruoli.