L’Associazione “R. Aiolfi” quest’anno compie 20 anni di vita, di attività di volontariato culturale e del paesaggio, di impegno verso la Città di Savona.
Sono state organizzate alcune visite, a cura di Silvia Bottaro, agli affreschi di Eso Peluzzi, di Raffaele Collina realizzati al secondo piano del Palazzo civico, nonché le sculture di Renata Cuneo e di Nani Servettaz inserite nella Sala Giunta e nella Sala Matrimoni del Comune di Savona. Collegate a queste visite è nata la conversazione dell’8 giugno presso la Sala Rossa del Comune di Savona dedicata ad una carrellata di opere degli artisti savonesi, o di area savonese, che hanno avuto l’onore di partecipare ad alcune edizioni delle Biennali di Venezia nel secolo scorso.
Così si passerà da Eso Peluzzi e Raffaelle Collina a Farfa, Acquaviva, Maria Ferrero Gussago per il periodo futurista, poi Arturo Martini, Agenore Fabbri, Mario Rossello, Emilio Scanavino per arrivare a tempi più vicini a noi. Questa conversazione offre, quindi, un ampio orizzonte sul come il nostro Territorio abbia coltivato e fatto nascere personalità di grande rilievo non solo locale, anzi, la loro partecipazione alla più importante esposizione di rilievo mondiale quale la Biennale veneziana ne ha promosso una immagine internazionale che, spesso, ad eccezione di pochissimi casi, non ha tolto loro la patina di artisti “provinciali”, sminuendo non poco il loro valore artistico culturale. L’Associazione “Aiolfi” in questi quattro lustri più e più volte si è interessata di tali pittori e scultori al fine, proprio, di far conoscere sempre meglio il loro valore di poeti del colore, del paesaggio, di ricercatori sui materiali, nonché il loro legame, anche, con la letteratura e la poesia ligure (da Camillo Sbarbaro a Angelo Barile, da Gina Lagorio a Giovanni Arpino). Tale incontro, aperto a tutti, vuole proprio suscitare la curiosità del vasto pubblico per scoprire che erano questi uomini così legati a Savona, al Santuario di Savona (non a caso questa Associazione sono alcuni anni che chiede al Comune di Savona di denominare il Borgo del Santuario come “Borgo degli Artisti”, per ora senza risultato), al suo mare e entroterra (la Val Bormida) i paesi costieri (Spotorno, Noli, ecc.), la ricerca creativa legata alla ceramica d’arte, alla latta dei famosi libri di latta stampati a Savona da Nosenzo nella sua fabbrica “Litolatta”, e così via. Un secolo, il Novecento, ancora in gran parte da
valorizzare, studiare, annotare perché ha lasciato tanto “lievito” innovatore e tanto amore per Savona e il suo paesaggio ligustico che dobbiamo riscoprire e salvaguardare. (S.Bottaro)