Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pietra Ligure, Borgio e Val Maremola. Se questo non è uno scandalo! Depurazione bollette ‘gonfiate’. L’avvocato: Somme indebitamente percepite. E i sindaci?


Lo scandalo di mutui per decine di milioni di euro accesi per fare le opere necessarie a depurare le acque di Pietra, Borgio e Valmaremola, ma “spariti” perché deviati “per far altro”. Lo SCANDALO delle bollette caricate di una depurazione completa che non c’è mai stata ed anche suscettibili di un rincaro per il 53% delle stesse.

Polo di Centrodestra per Pietra – Lista Civica dei Pietresi

Gruppo Consiliare “Centrodestra”

Consigliere Mario Carrara

PIETRA LIGURE. PASSEGGIATA A MARE DI LEVANTE: INAUGURATO IL PRIMO LOTTO ALLA PRESENZA  DEL SINDACO DE VINCENZI, DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA GIOVANNI TOTI E DEL CAPOGRUPPO ANGELO VACCAREZZA

Più si “scava”, più si approfondisce la questione delle bollette “gonfiate”, ma sarebbe più giusto dire …”appesantite” dai “pretesi” costi di una depurazione biologica “completa” che per la zona di Pietra, Borgio ed entroterra “non c’è mai stata“, più ci si inabissa in una voragine di atti, delibere, provvedimenti, questioni che a loro volta aprono inquietanti quesiti.

Inquietanti quesiti che pretendono delle precise risposte ma che, non avendo la possibilità di avere conoscenza dei dati indispensabili per fare chiarezza, costringono ad ulteriori indagini e ricerche.

Approfondendo l’esame degli atti a disposizione, quella che predomina è la sensazione di “sconcerto” per la disinvoltura con la quale essi siano stati posti in essere e …continuino, tuttora, ad esserlo.

Ed anche semplici “prese di posizione” che annunciano come, testualmente, leggiamo: un “atto di intimazione e diffida ad adempiere” per ottenere, in tempi brevi, l’avvio della procedura per il collettamento delle due località rivierasche e dei tre paesi della Valmaremola al depuratore consortile di Borghetto S.Spirito “, assunte il 18 Maggio scorso dai Sindaci dei rispettivi Comuni, dei quali quello di Pietra Ligure, Luigi De Vincenzi, è il “capofila”, lungi dall’aver risolto alcunché, sembrano più poste in essere per discolparsi da responsabilità loro che per assumere le inevitabili e conseguenti iniziative, loro spettanti, a tutela e difesa delle loro comunità. Iniziative che, non solo ora, “adesso“, il 18 Maggio 2023, ma già da alcuni anni avrebbero dovuto esser intraprese senza esitazioni.

Infatti, come risulta dal verbale della seduta tra i Sindaci e le società gerenti del 29 Aprile 2021, il primo Sindaco che interviene, De Vincenzi : “…illustra la posizione e la richiesta dei Comuni, che ….lamentano che ancora non siano partiti i lavori per il collettamento dei propri reflui all’impianto consortile, già approvati dall’ente d’ambito nel 2019.

Quindi: i lavori approvati dall’ente d’ambito, come attesta De Vincenzi, nel 2019, essendo “coperti” da un mutuo per il quale gli stessi Comuni pagano da anni i ratei, avrebbero potuto e dovuto già essere eseguiti e, tenuto conto che il tempo della loro effettuazione era di circa due anni, a quest’ora il collettamento avrebbe già dovuto ben essere operativo e funzionante.

De Vincenzi, durante quell’intervento specifica che gli stessi lavori, invece, non erano ancora partiti, “pur avendo già versato nel tempo alla società circa 11,5 milioni di euro complessivamente, sopportandone anche i debiti nei propri confronti….“.

E questa è un’affermazione “pesante” perché, “letteralmente”, non afferma che fosse stato “acceso” un mutuo di 11,5 milioni di euro (cifra già di per sé strabiliante per un mutuo di Comuni piccoli), ma “attesta” che sono i Comuni ad aver già versato, nel tempo, alla società 11,5 milioni di euro. Cosa, messa così, che lascia dedurre che, “avendoli versati nel tempo alla società, il riferimento sia ai ratei pagati, pro quota, dai Comuni stessi alla società gerente. In più: “sopportandone anche i debiti nei propri confronti…“.

Cifre …altrochestrabilianti..!

Anche i DEBITI….? E “che” debiti? E nei confronti di chi? Della società gerente? Forse assunti da essa per “proprie” iniziative alternative che, magari, non c’entrano niente coi territori di Pietra, Borgio e Valmaremola? E in che importo i Comuni li avrebbero sostenuti? Importi di debiti che andrebbero, quindi, a sommarsi agli 11,5 milioni già versati..“?

Di che cifre sta parlando De Vincenzi? Cifre che, a quanto pare, corrispondono a operazioni delle quali è a conoscenza solo lui ed i pochi “iniziati” che hanno dimostrato, con le loro dichiarazioni, di essere i soli ad avere la piena conoscenza della situazione, cioè lui stesso e gli altri Sindaci.

Sorge spontanea la domanda: ma perché se la situazione era così tanto “incancrenita” finanziariamente e tecnicamente parlando, di queste cose ci è dato sapere solo oggi, nel 2023, e solo indirettamente, in via deduttiva dalle dichiarazioni, dai verbali e dagli atti assunti e dalle indagini che facciamo e MAI direttamente tramite una comunicazione ufficiale e la trattazione della problematica nella sede istituzionale più adatta, quale il Consiglio comunale, anzi “i Consigli” comunali dei Comuni interessati? In quella sede, in sedute pubbliche, si sarebbero potuti affrontare quei problemi che ora ci sovrastano come macigni, sia per il peso ed il danno economico e finanziario inferto alle nostre piccole comunità, sia per il fatto, incredibile, di aver pagato somme molto ingenti, anche, a quanto pare, sopportandone “debiti”, a società “partecipate dei Comuni” che hanno usato tutte quelle risorse finanziarie per far altro, ma NON quello per cui i Comuni hanno pagato negli anni, per tanti anni.

In poche parole: i nostri Comuni hanno pagato per niente.

Se, quindi, hanno pagato TANTO per non avere NIENTE (e, come sembra, pagando anche debiti di altri…), sono stati imbrogliati? Sono stati “truffati”? E perché coloro che sapevano bene com’era la reale situazione non hanno “reagito” ed hanno agito, com’era loro dovere, ponendo in essere degli atti giuridici formali di tutela e, se del caso, di denuncia a chi di competenza, di una situazione che tutto appare meno che …regolare?

Che della esatta situazione ne avessero ben contezza e consapevolezza, oltre che i gestori delle società dei servizi idrici, i Sindaci è cosa confermata anche dalle dichiarazioni del Sindaco di Giustenice Mauro Boetto che, il 18 Maggio scorso, sostanzialmente confermando quelle riportate, di De Vincenzi, afferma: “Noi amministratori abbiamo sempre onorato l’assemblea dei soci di Servizi Ambientali. Siamo sempre stati presenti e abbiamo sempre accettato quello che ci veniva detto, anche se questo non portava mai risultati.

In tutti questi anni la Val Maremola, Pietra Ligure e Borgio hanno sempre onorato gli impegni economici, I CITTADINI HANNO SEMPRE PAGATO IL DOVUTO. Ne è un esempio il fatto che i sindaci abbiano sottoscritto la documentazione necessaria all’ACCENSIONE DI UN MUTUO IMPORTANTISSIMO per il finanziamento dei collettamenti della vallata, della discarica di Magliolo, di Borgio al depuratore. Purtroppo questi soldi negli anni sono stati usati PER ALTRE ATTIVITÀ: sono scelte fatte, c’erano priorità ed esigenze diverse; ma quel mutuo AVEVA UNA FINALITÀ e tutti i soldi versati dai cittadini (circa 12 MILIONI di euro) SONO STATI USATI PER ALTRO. Insomma, negli anni sono state rese disponibili molte risorse e il RITORNO È STATO PARI A ZERO.

Una dichiarazione impegnativa e dirompente, che, oltre aumentare di 500.000 euro, rispetto a De Vincenzi, quei soldi versati dai cittadini, illustra bene come stanno le cose ed è sconvolgente nella sua chiarezza perché dimostra in modo inequivocabile alcune cose: 1) Che, come dicevamo, LORO, i Sindaci avevano ben presente lo stato della situazione. 2) Che, in tutti questi anni avevano altrettanto ben presente che i loro Comuni, pur sostenendo un forte impegno economico finalizzato alla realizzazione dei lavori inerenti la depurazione, “vedevano” i soldi pagati dalle loro comunità impegnati per far altre cose. 3) Che, pur consapevoli di tutto ciò, sono stati a “guardare”, non adottando nessun atto giuridico concreto in tutela, né sporgendo nessuna denuncia a carico di chi avesse responsabilità al riguardo. 4) Né mai informandone l’opinione pubblica, investendo della questione i Consigli Comunali (questo certamente, almeno per quanto riguarda Pietra Ligure).

Una domanda: perché?

Sembrerebbe che i Sindaci siano stati “paralleli” in tutto con le società gerenti i servizi idrici (…abbiamo sempre accettato quello che ci veniva detto, anche se questo non portava mai risultati… dichiarazione Sindaco Boetto surriportata) e, quasi come se avessero un rapporto reverenziale nei loro riguardi, non considerando che sono esse partecipate dei Comuni e non viceversa.

Una riprova di questo? Il Sindaco di Borgio, Renato Dacquino, dallo stesso verbale surrichiamato, risulta che, si sia espresso nel modo seguente “…ricollegandosi all’intervento del Sindaco di Pietra Ligure, precisa che la loro doglianza è relativa al fatto che, soprassedendo su quali siano state le spese nel tempo, si ritengono danneggiati dal fatto che non usufruiscono ancora di servizi comunque già finanziati…

Quindi, anche il Sindaco Dacquino è ben consapevole del fatto che siano danneggiati, ma …lo fa: “…soprassedendo su quali siano state le spese nel tempo…” Dichiarazione in sé stupefacente perché, oltre a dimostrare l’estrema, straordinaria ricchezza del Comune di Borgio Verezzi che, al pari di un emirato arabo, come uno sceicco del petrolio può permettersi di “…soprassedere a 11 milioni e mezzo o 12 pagati anche dalla sua comunità…” (l’antagonista, la controparte ideale di ogni causa
civile, che ogni avvocato auspica di avere contro in ogni processo, perché soprassiede in partenza a vantare o discutere di somme enormi a credito), dimostra ai suoi interlocutori di quella riunione, una disponibile benevolenza non volendo mettere il dito nella piaga di quella voragine di soldi che i Comuni hanno già pagato e per la quale non hanno ottenuto nulla.

E che dire di quanto, tra l’altro, risulta ancora dall’intervento del Sindaco di Giustenice, Boetto, sempre dal verbale della riunione del 29 Aprile 2021? Parla al “plurale”, quindi a nome anche degli altri Sindaci che sono lì presenti. Testuale: “Ricorda la difficoltà dei Sindaci di rispondere ai propri cittadini e alle attività, riporta di atteggiamenti esasperati, che paventano anche possibili richieste di danni, per cui è una situazione dalla quale sin da oggi è necessario essere in grado di dare risposte certe sull’esecuzione di tali lavori.

Quasi a giustificarsi che i Sindaci sono lì, non perché lo vogliano di “proprio” rispondendo ad un preciso loro compito istituzionale, ma perché ne sono quasi “costretti” dal “nervosismo” che sta diventando “esasperazione” dei cittadini, che possono anche arrivare a chiedere i danni ed ai quali non sanno più cosa rispondere…

L’impressione che danno frasi come questa è, purtroppo, quella lì.

E De Vincenzi, il 18 Maggio scorso? Tra l’altro dichiara: “Chiediamo il rispetto del protocollo d’intesa sottoscritto un anno e mezzo fa. Certamente questa mossa ci metterà in contrasto con Servizi Ambientali, ma lo facciamo a tutela dei territori“.

Come se fino allora non avesse fatto quella mossa della “diffida” per non mettersi in contrasto con la Servizi ambientali e quasi si dispiacesse di doverla fare, dovendo entrare in urto con essa.

Ma se non la fanno i Sindaci che sono i rappresentanti legali del Comune e che hanno aspettato tempi biblici per porla in essere, CHI l’avrebbe dovuta adottare? Se non loro?

I Sindaci in tutta questa vicenda han dato l’impressione anziché di essere i rappresentanti dei loro cittadini nella Servizi ambientali, di essere i rappresentanti di quest’ultima nei confronti dei loro cittadini.

E questa impressione
lo si è constatata chiara al Consiglio Comunale di Pietra Ligure quando De Vincenzi nell’unica occasione in quattro anni, in cui si sia parlato dei problemi della depurazione e dei costi in bolletta, per dire di No alle nostre proposte, ha sostenuto tesi non veritiere ma favorevoli agli incassi indebiti della depurazione in bolletta di Servizi ambientali, dando l’impressione di fare a quest’ultima un grosso piacere.

Ora, svolta tutta questa analisi della situazione, poiché nessuno riesce a darsi delle risposte precise ai molti, inquietanti interrogativi che si aprono in continuazione e sorgono in merito e di cui avevamo fatto cenno all’inizio, e, dato che come consiglieri comunali non possiamo aver accesso agli atti delle società dei servizi idrici, le domande le poniamo, con delle interrogazioni consiliari con risposta scritta, proprio al legale rappresentante del Comune, cioè proprio al Sindaco, che, in quanto tale, queste risposte può, le deve, invece, avere.

E sono domande di non poco conto.

Eccole: nella prima interrogazione riguardano il vecchio mutuo per cui i nostri Comuni hanno fatto negli anni versamenti di 11,5 o 12 milioni di euro ed il nuovo mutuo di 1.500.000 euro che nel Protocollo d’intesa la Servizi ambientali su era impegnata ad accendere come parte della fonte finanziaria su cui basarsi per fare i lavori inerenti la depurazione; l’altra fonte, per 3,5 milioni di euro è rappresentata da un’azione sulle tariffe che dovrebbero pagare i cittadini con la maggiorazione di queste ultime del 53%.

Il costo totale dei lavori in argomento, preventivato proprio dalle società gerenti dei servizi idrici è di 5 milioni di euro.

La seconda interrogazione
riguarda sempre le tariffe delle bollette a carico dei cittadini sui quali vorrebbero fossero scaricati, sostanzialmente, ancora altri pesi finanziari per sostenere gli stessi lavori dopo quelli del mutuo multimilionario, deviato per far altro, ma pagato.

Un’ultima considerazione finale: Vi immaginate che “superscandalo” sarebbe se venisse fuori che la Servizi ambientali NON ha acceso il nuovo mutuo di €.1.500.000, che servirebbe quale fonte finanziaria per fare i lavori ed, invece, avesse già, sollecitamente, provveduto ad aumentare tutte le bollette del 53%? Aumenti delle tariffe che, a questo punto, non servirebbero per finanziare i lavori inerenti la depurazione in quanto insufficienti senza il mutuo, ma buoni solo per avere l’occasione per spremere ancora una volta indebitamente i cittadini?

Pietra Ligure, 8/6/2023, Mario Carrara

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 COMUNICATO STAMPA COMITATO CIVICO Pietra Ligure Acqua Bene Comune – Bollette giuste 

Nella mia qualità di coordinatore del Comitato Civico di Pietra Ligure “Acqua Bene Comune – Bollette giuste” rendo noto che, relazionandoci con l’associazione di tutela del consumatore “Onda ligure – Consumo Ambiente E.T.S.” ed, in particolare, con il relativo ufficio legale rappresentato dall’avvocato Giulio Muzio, che si occupa approfonditamente dello studio delle problematiche sui servizi idrici, abbiamo intrapreso un percorso di piena collaborazione finalizzato alla tutela dei cittadini – utenti del servizio idrico della città di Pietra Ligure i quali, da anni, in gran maggioranza, subiscono l’imposizione illegittima nelle bollette delle utenze domestiche dell’acqua dei costi di una completa depurazione delle acque reflue che, tuttavia, non è mai stata effettuata.

Come è inequivocabilmente emerso dalle risultanze dell’assemblea pubblica del 29 Maggio u.s., i costi della stessa depurazione nelle bollette, che incidono per oltre il 40% del totale delle stesse, costringono i cittadini-utenti a sacrifici economici pesanti ed ingiustificati per un servizio, quello della medesima depurazione, che viene richiesto in pagamento senza esser effettuato come corrispettivo.

Per di più, le gravi inadempienze e le responsabilità gestionali nella effettuazione di tutti i lavori inerenti la depurazione inducono ad ipotizzare tempi ben dilungati e non certo immediati nella risoluzione di queste ultime problematiche, con la conseguenza che perdureranno ancora scarichi a mare di reflui non depurati ma solo assoggettati ad un sommario pretrattamento, con la continuazione di una situazione di sostanziale inquinamento marino.

Per tutto quanto sopra, ritenendo necessario intervenire tempestivamente, almeno per quanto consta alle nostre facoltà e riguarda, in particolare, le ingiuste bollette ed il recupero delle ingenti somme di danaro pagate dagli utenti negli anni per servizi a loro non resi, lo stesso avvocato Muzio ha emesso il comunicato stampa che alleghiamo e condividiamo e del quale promuoviamo la conoscenza e la diffusione.

Questo rappresenta il primo passo concreto verso il ripristino di una corretta bollettazione dell’acqua e verso la restituzione di soldi che non avrebbero dovuto esser pagati nelle bollette precedenti ed attuali.

Quindi, quando saremo finalmente in possesso delle informazioni e degli elementi necessari per individuare le responsabilità cui ascrivere questa incresciosa situazione, ci muoveremo di conseguenza.

Mario Carrara (Pietra Ligure, 8 Giugno 2023)

COMUNICATO STAMPA  DEL LEGALE DELL’ASSOCIAZION ONDA LIGURE CONSUMO&AMBIENTE E.T.S. 

L’Avv. Giulio Muzio, nella qualità di legale dell’Associazione Onda Ligure Consumo&Ambiente E.T.S.

La recente assemblea pubblica svoltasi a Pietra Ligure su iniziativa del Consigliere Comunale Sig. Mario Carrara, ha posto in evidenza la drammaticità della situazione inerente il trattamento dei reflui a servizio dei Comuni di Pietra Ligure-Borgio Verezzi- Val Maremola, nonché le incongruenze dei supposti investimenti e il grave ritardo nel prospettato cronoprogramma imputabili al gestore Servizi Ambientali S.p.a. per la realizzazione delle opere di collettamento all’impianto di Borghetto Santo Spirito.

L’Associazione non può non constatare la violazione della normativa di cui alla Direttiva 91/271 CE e delle disposizioni del Testo Unico Ambientale in tema di attività di depurazione dei reflui medesimi.

A motivo di detto grave inadempimento, invita il Gestore a non addebitare illegittimamente la quota di depurazione agli utenti interessati dal caso e ad instaurare un tavolo conciliativo con le Associazione a Tutela del Consumo per la ripetizione delle somme indebitamente percepite negli anni passati.

Si rammenta quel principio fondamentale espresso dalla Direttiva n.2000/60/CE, secondo cui << L’acqua non è un prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale >>, a cui segue la comunicazione COM (2014) 177, la quale ribadisce che l’Acqua potabile e i servizi igienico- sanitari sono un diritto universale.

L’acqua è un bene comune non una merce.

 

 


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