Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Nava, auguri a ‘Il Colle’ hotel ristorante bar. L’acquisto e rilancio dei Moraglia. 2/Ponti di Pornassio: che tristezza il ‘Parco dell’Ombrellone’. La parrocchia


Da IL Secolo XIX del 31 maggio 2023. Turismo. Il Colle di Nava in cerca di riscossa. Riapre un hotel (già da Lino ora Il Colle), tanti eventi per l’estate. Dopo il boom degli Anni ’50 un lento declino caratterizzato dalle chiusure. Ma ora c’è un’inversione di tendenza. A firma di Andrea Fassione.

Il sindaco Vittorio Adolfo ha fatto gli auguri alla famiglia Moraglia: “Come amministrazione di Pornassio accogliamo con soddisfazione la riapertura di questa attività a Nava. Siamo al fianco di chiunque voglia investire per il rilancio turistico di questa bellissima vallata a cavallo tra Liguria e Piemonte, tra le province di Cuneo e Imperia”. Trucioli.it si associa alla sana tifoseria e al brindisi.
L’edificio che ospitava l’albergo ristorante bar tabaccheria da Lino a Nava. Ora all’insegna de Il Colle (Foto archivio Trucioli.it).

È l’ultimo lembo di Liguria lungo la statale per Torino. Chi sceglie questo itinerario non di rado fa una sosta nei ristoranti tra Ormea e Ponte di Nava, mentre l’asso della manica del Colle sono i prati verdi tra i forti, le rivendite di miele, lavanda e prodotti locali. Nava, frazione del comune ligure di Pornassio, valico alpino fortificato che ha conosciuto un’esplosione turistica tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso, ritorna a popolarsi dopo decenni di declino, aggravato dalla pandemia.

L’ultima inaugurazione di una nuova attività risale a sabato scorso, quando il sindaco Vittorio Adolfo, ex parlamentare ed ex assessore regionale, è venuto a salutare il taglio del nastro dell’albergo Il Colle (fino a cinque anni fa si chiamava Albergo Lino) ad opera di Alessandro Moraglia, imprenditore di Arma di Taggia. Sono lontani gli anni d’oro, quando di alberghi qui ce n’erano nove, più un pub, negozi e un via vai di turisti dall’allora fiorente stazione sciistica di Monesi. Ma qualcosa, finalmente, si sta muovendo.

Il nuovo titolare della struttura da dieci camere appena ristrutturata al civico 40 di via Nazionale ci scommette: «Apriremo tutto l’anno – dice – nei prossimi due giorni testeremo la cucina per l’entrata in funzione del ristorante. Tra due settimane apriranno le camere. La classificazione è in corso. Abbiamo intenzione di realizzare anche una spa, in fase di progetto».

Poco lontano c’è un maneggio che ha riaperto due anni fa, in pieno Covid, grazie a Davide Rossi e alla sua compagna Michela De Pasquale, originaria di Bologna: oltre a ospitare una ventina di cavalli, organizza scuole di equitazione, campi estivi per bambini e ragazzi, trekking verso i rifugi e “horse mountain trail”, una disciplina equestre in espansione.

Senza dimenticare le mountain bike, vera e propria bandiera di ogni località che aspira a diventare destinazione del turismo all’aria aperta. Qui si va in sella tra i sentieri delle alte valli Arroscia, Tanarello e dintorni, sulle creste dove si vede il mare fino ad Albenga. Ad accompagnare i bikers in punta di pedali (o con lo shuttle) sono le guide esperte di “Nava Freeride Enduro Paradise”.

«Ci occupiamo in tutto di una trentina di sentieri – spiega la guida e manutentore di sentieri (“trail builder”) Mirco Amico – da Nava alla zona di Viozene, Upega, Ormea. Molti turisti arrivano dall’estero, operiamo nell’albenganese e prendiamo ciclisti anche da Finale Ligure». Fiammelle di speranza che ardono su braci già attivate dalle fucine dei fratelli Porro, titolari del pastificio che ha trasformato in prodotti commerciabili le prelibatezze della “Cucina bianca” e ormeasca, e di una serie di attività (albergo, ristorante, rifugio, negozio) diventate punti di riferimento per il turismo di valle. Piccoli bar, alberghi, campeggi, trattorie, negozietti bordo-strada che fanno del colle di Nava una tappa obbligata. Di quelle che, come dicono le guide turistiche e gastronomiche, giustificano la deviazione.

DA PONTI DI PORNASSIO UN TURISTA INVIA QUESTE FOTO

IL ‘PARCO DELL’OMBRELLONE’ NON APPARTIENE AL COMUNE MA ALLA PARROCCHIA

Ci scrive Sergio P. (Imperia): “Durante un’escursione in Alta Valle Arroscia, ho fatto una sosta a Ponti di Pornassio. E’ evidente che la sorte del ‘Parco dell’Ombrellone’, di cui anche Trucioli.it ha pubblicato diversi articoli, continua a peggiorare: struttura chiusa (costruita interamente con i soldi pubblici e fondazione Carige). Avevo altresì letto che la parrocchia di Pornassio era in difficoltà finanziarie. Alle bollette luce delle chiese hanno contribuito i fedeli-cittadini autotassandosi. C’è un’altare della chiesa parrocchiale transennato per caduta calcinacci, la facciata esterna chiesa di Ponti mostra le sue ferite. Se chiedi ad un pornassino se c’è abbastanza collaborazione risponde facendo le spallucce. Perché Trucioli.it che si occupa assai della vallata non fa un utile approfondimento? Si dica le cose come stanno e se ci sono dei responsabili….”

SEQUENZA FOTOGRAFICA  DEL PARCO recintato ….SU UN CARTELLONE DI LEGGE ‘MOVIMENTO & NATURA’

LA FACCIATA DELLA CHIESA DI PONTI DI PORNASSIO

 


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