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L’allegoria del Salame di Grotta: 30 parlamentari sono a rischio in 13 collegi


L’allegoria del Salame di Grotta e le insidie del recente affair schede elettorali nulle.

di Antonio Rossello

Terrore che si sparge fra gli scranni di Montecitorio. Questi sono giorni inquieti per la casta: a rischio 13 collegi e 30 parlamentari tra cui nomi eccellenti.

Orrore! Un’ombra sinistra avvolge gli scranni di Montecitorio in questi giorni tumultuosi. La casta politica trema di fronte a un pericolo imminente: 13 collegi e 30 parlamentari sono a rischio, tra cui nomi di spicco. Le cronache risuonano dell’allarme lanciato dal M5s riguardo ai risultati delle ultime elezioni politiche. Dopo oltre otto mesi dal voto, sembra che in almeno 13 collegi i risultati siano incerti, poiché l’emendamento proposto dalla maggioranza potrebbe rendere valide, ai fini dei possibili ricorsi, anche le schede annullate in cui l’elettore ha segnato più liste della stessa coalizione. I nomi dei parlamentari che rischiano il proprio seggio sono più di trenta, molti dei quali sono personaggi di rilievo. Sarà l’allegoria del Salame di Grotta a fornire gli elementi necessari per analizzare questa vicenda sotto una nuova luce?

Il verdetto su questa spinosa questione, che da tempo alimenta un feroce braccio di ferro, verrà emesso martedì della prossima settimana attraverso un voto. Nel frattempo, la polemica tra i partiti infuria con scintille di accuse e risposte, alimentando un flusso di informazioni falsificate e distorte che talvolta assume toni grotteschi. Eppure, emerge una metafora curiosa che pone al centro il Salame di Grotta, in un contesto in cui ogni possibile riesame dei voti metta in discussione i seggi di alcuni politici, portando anche alla perdita di preziosi privilegi. Qui, il discusso e controverso trattamento previdenziale riservato ai parlamentari entra in gioco, compresi coloro che dimostrano di essere veri e propri “salami” non nel senso dell’insaccato di carne suina tipico della tradizione italiana.

In questo interessante confronto, analizziamo l’ironica metafora del Salame di Grotta e la complessità delle elezioni parlamentari. Questa sarcastica metafora si riferisce ai politici che sembrano aggrapparsi alle loro posizioni in Parlamento, aspettando pazientemente di raggiungere i requisiti per una generosa pensione. Ma la realtà che si presenta è spesso molto diversa dalle loro speranze.

Le grotte tufacee, spesso paragonate a templi politici e palazzi del potere, sono tradizionalmente utilizzate per conservare alimenti, in particolare salumi, grazie al loro particolare microclima. I salami appesi alle antiche rastrelliere di legno maturano lentamente nelle profondità delle grotte, acquisendo un sapore unico.

Tuttavia, di recente, una notizia ha scosso drammaticamente i politici che speravano di “stagionare” come salami nelle grotte. I loro piani tranquilli di rimanere in Parlamento per tutta la legislatura, in attesa di raggiungere i requisiti per la pensione, sono stati sconvolti da un sistema complesso e imprevedibile.

Un emendamento discusso ripetutamente in commissione parlamentare dal M5s ha dato vita a una serie di complicazioni. Questo emendamento riguarda un collegio uninominale in Calabria, dove un riconteggio delle schede nulle potrebbe ribaltare i risultati a favore di un esponente di Forza Italia. Nonostante ciò, l’esponente del M5s non perderebbe il proprio seggio, ma ne otterrebbe un altro attraverso il sistema plurinominale.

Questa situazione si presenta come un “flipper“, con conseguenze difficilmente prevedibili. Secondo gli analisti, potrebbero verificarsi situazioni inaspettate, come il possibile ripescaggio di candidati precedentemente esclusi. Tuttavia, queste speranze devono fare i conti con un intricato sistema di coincidenze e “congiunzioni astrali”.

In definitiva, l’ironica metafora del Salame di Grotta si scontra con la complessità e l’imprevedibilità della realtà politica. Mentre i politici sperano di “stagionare” in attesa della pensione, la situazione si rivela molto più complessa di quanto avessero immaginato. Questo ci invita a riflettere sulla distanza che separa le loro aspirazioni dalla cruda realtà che li circonda.

Passando al trattamento previdenziale dei parlamentari, per i neoeletti, come i Salami di Grotta appena insaccati e pronti per una lenta stagionatura, è di fondamentale importanza comprendere i requisiti necessari per ottenere una pensione. Dal 1° gennaio 2012, è stato introdotto un sistema di calcolo contributivo per i parlamentari, simile a quello adottato per il personale dipendente della Pubblica Amministrazione.

Il diritto al trattamento pensionistico per un ex parlamentare si acquisisce al raggiungimento di due requisiti: quello anagrafico e quello contributivo. Affinché un ex parlamentare possa ricevere la pensione, è necessario che abbia svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni, precisamente 4 anni, sei mesi e un giorno, come detto in precedenza, e che abbia raggiunto l’età di 65 anni. Ogni anno di mandato oltre il quinto riduce di un anno il requisito anagrafico, fino a un minimo di 60 anni.

Oltre al trattamento pensionistico, i parlamentari hanno diritto anche a un assegno di fine mandato. Durante il loro mandato, ogni deputato versa mensilmente una quota della propria indennità lorda in un fondo apposito. Al termine del mandato, ricevono un assegno di fine mandato, corrispondente all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo o frazione non inferiore a sei mesi. Nel caso dei senatori, viene trattenuto mensilmente il 6,7% dell’indennità lorda.

La possibilità di ricontare le schede nulle delle passate elezioni parlamentari può portare a un ribaltamento dei risultati e mettere a rischio i seggi di numerosi politici. Questa prospettiva scatena il panico tra gli interessati, che si trovano improvvisamente di fronte a un abisso di incertezza.

Un’analisi commissionata dal Movimento Cinque Stelle ha sollevato preoccupazioni sulle possibili conseguenze di un riconteggio delle schede. Si ipotizza che parlamentari di rilievo, come il ministro Eugenio Roccella e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, potrebbero perdere i loro seggi se si procedesse al riconteggio nei rispettivi collegi di elezione. Al loro posto, potrebbero essere ripescati altri deputati, tra cui nomi noti come Valentina Vezzali e Lucia Annibali.

Questa situazione mette a nudo la fragilità e l’insicurezza della vita politica. Gli equilibri che sembravano solidi e immutabili vengono ora messi in discussione da un’eventualità imprevista. I politici, come i Salami di Grotta appesi alle antiche rastrelliere, si aggrappano alle loro posizioni con l’illusione di una tranquilla “stagionatura” parlamentare, ma si ritrovano ad affrontare una realtà mutevole e traballante.

Le elezioni parlamentari sono un intricato labirinto di alleanze, strategie e interessi contrastanti. Ogni voto, ogni scheda annullata o controversa, può scuotere le fondamenta del potere politico. La metafora del Salame di Grotta diventa quindi ancora più significativa, poiché rappresenta la vulnerabilità e l’instabilità che caratterizzano il percorso dei politici in cerca di una carriera duratura.

Mentre i politici cercano di navigare in questo mare tumultuoso, devono anche fare i conti con il trattamento previdenziale riservato loro. Le regole rigide e spesso criticabili che governano le pensioni parlamentari si scontrano con l’incertezza del loro futuro politico. Sono costretti a pianificare il loro percorso con attenzione, in bilico tra le esigenze del loro partito e la ricerca della stabilità economica personale.

In definitiva, la metafora del Salame di Grotta e le insidie dell’affare delle schede elettorali nulle ci invitano a riflettere sulla fragilità del potere politico e sulle aspettative irrealistiche dei politici stessi. In un mondo in cui tutto può cambiare in un istante, è necessario guardare oltre le illusioni e affrontare la realtà con coraggio e consapevolezza. Solo così potremo sperare di comprendere appieno le sfide e le complessità del sistema politico e dare un significato più profondo alla nostra partecipazione democratica.

Antonio Rossello


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A. Rossello

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