Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Cicloturisti in Riviera a praticare ciò che a casa loro è proibito. 2/Parco del Beigua e gli elicotteri. 3/La diga di Osiglia, il Tanaro e l’ex ministro Garavaglia


OUTDOOR: la grande mistificazione! In Liguria da anni non si parla d’altro da quando sono venute di moda le biciclette da montagna. Per la gente e per i politici il termine outdoor significa solo e semplicemente biciclette da montagna: una mistificazione colossale!

di Franco Zunino*

Innanzi tutto perché il termine è stato coniato in America non tanto per le biciclette da montagna, quanto per indicare con una sola parola le pratiche della caccia, della pesca e dell’escursionismo e, solo dopo, applicato anche ed ogni altra attività praticata per sport e vita all’aria aperta!

L’inserimento delle mountain bike nella casistica delle pratiche è avvenuto solo negli ultimi tempi, ed è anche criticato non poco, in quanto è, di tutte le attività di outdoor, quella che più ha suscitato e continua suscitare critiche e contestazioni, proprio perché la meno compatibile con la natura e la sua conservazione.

Invece da noi è divenuto il simbolo dell’outdoor (o piuttosto, del business che ci sta dietro)! E lo è divenuto al punto tale che con tal termine si intende solo l’uso delle bicilette da montagna. Guai se qualcuno si permette di asserire che soprattutto la caccia è outdoor! E così l’escursionismo a piedi, che tanto contrasta con il passaggio delle biciclette! Un’attività che proprio dove l’hanno inventata la si sta cercando di vietare per legge in tutte le aree protette, proprio per i danni che arreca all’ambiente e agli stessi visitatori.

Per concludere e per coerenza, quindi, diamogli il nome che merita: cicloturismo, o moto-ciclismo (ormai sono sempre meno le biciclette senza l’ausilio di un motore, ancorché elettrico!). E, quindi, in quanto turismo, se non altro gli si riconosca il fatto di essere spesso un cancro per la conservazione dei valori naturali, e non già farlo passare come attività “ecologica”! Senza ignorare il fatto che il più delle volte, o almeno in molte località e loro “itinerari” (esempio, nella riviera di ponente), è un’attività fuorilegge! Nel senso che se si applicano le leggi e le normative in materia forestale, idrogeologica e antincendio, essa in molti casi dovrebbe essere sanzionata in quanto praticata in violazione delle stesse! Non per nulla gli utenti provengono soprattutto da paesi quali Svizzera, Austria e Germania, dove le leggi forestali sono molto rigorose! Cicloturisti che vengono da noi a praticare quello che a casa loro è proibito e dove le leggi sono rigorosamente fatte rispettare!

In conclusione, è il caso che anche da noi questo cicloturismo montano venga quanto prima disciplinato, e che certe pratiche siano consentite in pochissimi luoghi ed itinerari; né più, né meno di quanto avviene per lo sci da discesa (e magari consentito solo e proprio lungo le stesse piste quando prive di neve)!

IL PARCO REGIONALE DEL BEIGUA

GLI ELICOTTERI E LA MIGRAZIONE DEGLI UCCELLI-

Quasi ridicola la “severità” dei nostri Parchi quando essa non costa nulla! Prendiamo l’esempio del Parco Regionale del Beigua dove pur non esistendovi un solo metro quadrato di terra, pascoli o boschi di VERA conservazione, si impedisce però ad occasionali elicotteri di volare per non disturbare la migrazione degli uccelli! Giusto, in fondo essi potrebbero volare anche a migrazione passata. Ma come non riflettere sul fatto che, al solito, si sia solo potenti con i deboli (leggasi per le inezie). E’ qui il caso di ricordare che in America è sì anche proibito di volare sopra i Parchi e le Aree Wilderness, ma non per non disturbare gli uccelli, bensì per garantire la solitudine dei luoghi ed impedire accessi facilitati; ma almeno per luoghi che sono VERAMENTE conservati, dove un albero che è un albero non lo si taglia e tutta la terra resa non sorvolabile per legge appartiene al patrimonio pubblico! Quindi, usando la logica, prima conservare la terra, poi proteggerne il cielo! Peccato che per conservare la terra servono soldi che difficilmente potrebbero, almeno in parte, entrare in tasche di appaltatori (ed è per questo che non si chiede mai alle pubbliche autorità di metterli a disposizione: cosa che invece in America è la prima richiesta per ogni area protetta!). Impedire invece di volare agli elicotteri è cosa facile, che danneggia solo le ditte addette al controllo delle linee elettriche! In Italia l’importante è che a pagare siano sempre gli altri (altri che spesso sono singoli cittadini!) e che quando si fanno girare soldi per l’istituzione o la gestione dei Parchi, ci sia sempre la possibilità di fare qualche favore… e qualche cresta sulle spese!

LA DIGA DI OSIGLIA E L’EX MINISTRO DEL TURISMO GARAVAGLIA

Giovanni Toti e l’allora ministro del Turismo Massimo Garavaglia sulla spiaggia di Bergeggi

Si sa, i politici non sono sempre gli esperti della materia che poi trattano in Parlamento: sono semplici cittadini che hanno fatto carriera politica, e magari finiscono anche per trovarsi ai vertici del potere, quindi non dovrebbe meravigliarci quando, costretti a prendere posizione sui tanti argomenti che coinvolgono la gestione della Società e del Pese, magari finiscono per dire anche non poche castronerie. Va bene, ci sta. Ma certe volte se almeno utilizzassero la logica prima di fare certe dichiarazioni, magari certe gaffe se le potrebbero evitare. Prendiamo l’esempio dell’ex Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che l’altro giorno così ha detto durante un intervista su Radio 1: “nel1994 se Alessandria ha potuto superare indenne la disastrosa piena del Tanaro è stato grazie alla diga di Osiglia”! Boom! La diga di Osiglia è sì un bacino di una certa estensione, più noto per la sua attrazione turistica che non per le emergenze idriche. Peraltro anche dichiarata (e qui ci vuole un altro boom!) SIC (Sito di Importanza Comunitaria: per dire come nei SIC gli ambientalisti italiani ci hanno infilato di tutto!). Ora, tornando a Garavaglia, il bacino idrografico alla cui foce c’è Alessandria è quello del Fiume Tanaro: ed è vastissimo e comprende praticamente gran parte della Provincia di Cuneo (che è la più estesa d’Italia!), Val Bormida ed Valle dell’Erro comprese. Il che vuole dire non meno di 8.000 km quadrati di territorio. Il bacino o lago di Osiglia raccoglie l’acqua della minuscola Valle Bormida di Osiglia (non più di 30 Km quadrati). Ora, come questo bacino possa da solo aver impedito l’allagamento di Alessandria dove confluiscono le acque di tutto il bacino del Tanaro (Valli Bormida ed Erro comprese), è un mistero che solo l’ex Ministro Garavaglia ci potrebbe spiegare! Quasi come la nota iperbole di chi vuole vuotare il mare con un secchio! E questo perché? Ovvio, per favorire la costruzione di dighe ed invasi, il che vuole dire lavori, finanziamenti pubblici ed appalti! E allora si capisce tutto! Peccato che non sia così che si mette in sicurezza l’Italia dal rischio inondazioni!

Franco Zunino

(Segretario Generale AIW)

 


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