Il 14 aprile 1970 Il Secolo XIX titolava con un articolo precursore dei tempi. “Villanova d’Albenga. Sembra destinata a scomparire la coltivazione delle violette”. Nel 2019 inaugurata la statua ‘Donna delle Violette’ in ricordo del glorioso passato.
Per Villanova era una propria e vera ‘industria’ con molte aziende famigliari. Dalla coltivazione ai “mazzetti che partono in areo dall’aeroporto Clemente Panero per i paesi d’oltralpe”. “Ma – riportava il quotidiano ligure – è sempre più difficile reperire manodopera femminile necessaria”. Sono trascorsi 53 anni e il mondo è davvero cambiato. Resta la storia attraverso l’archivio stampa. L’intervista dell’epoca a Giovanni Navone da presidente del Coltivatori diretti. La violetta, si ricordava tra l’altro, ” costituisce per le popolazioni poste alla confluenza del Lerrone e dell’Arroscia, tradizione e prestigio, accoppati ad un’innegabile risorsa economica. Villanova che vanta un mercato coperto unico del genere in provincia di Savona. La produzione media annuale di aggira sugli 80 quintali.
Vedi l’articolo del 27 marzo 2019 di trucioli.it: Villanova d’Albenga ora ha la statua ‘Donna delle violette’
