Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Pieve di Teco al voto. ‘Chi voleva la lista unica e condivisa tradito e ingannato’. 2/Le ‘verità’ scritte da Alessandri sindaco. 3/Dove sono finite le tasse dei pievesi


Riceviamo dal Gruppo Consiliare “Pieve Bene Comune” e pubblichiamo. “I pievesi volevano una lista unica condivisa, ma sono stati traditi, ingannati con una lista che non rappresenta l’unità del paese. 2/Le tasse pagate dai pievesi dove sono finte?”3/Il sindaco Alessandri sulla  pagina Faceook narra la sua versione di come si è arrivati alla lista Pira sindaco e il ruolo di Brunengo.

Il sindaco uscente Alessandro Alessandri

COMUNICATO STAMPA – Rispondiamo alle dichiarazione del candidato Sindaco a Pieve di Teco, apparse sui giornali e social.

Come tutti sanno il gruppo consiliare di opposizione ha aderito alla richiesta del Prof. Enrico Pira per una lista che rappresentasse l’intero paese, anche se  poneva come condizione per tale impegno che sia Alessandri che Brunengo non fossero presenti nella stessa.

I pievesi volevano una lista unica condivisa, ma sono stati traditi  e ingannati con una lista che non rappresenta l’unità del paese. La lista dei candidati ed il programma sono stati preparati senza invitare il gruppo Pieve Bene Comune ad  alcuna riunione.  E questo nonostante i nostri ripetuti appelli e solleciti in modo diretto ed anche a mezzo dei social. Ridicola la proposta di una eventuale riunione a poche ore dalla scadenza della presentazione della lista.

Forse il candidato sindaco, contrariamente a quanto enunciato sui media,  non ha ritenute idonee le competenze del gruppo Pieve Bene Comune e, per questo, lo ha totalmente escluso dal prenderlo  in considerazione e  ha scelto di fare una lista di parte contribuendo a dividere maggiormente il paese.

Il dr. Enrico Pira unico candidato a sindaco

Noi,  pur sentendoci traditi,  siano stati coerenti fino in fondo e non abbiamo presentato alcuna lista.

Restiamo pienamente convinti della nostra idea di Pieve e delle frazioni, vive e attive, che combattono contro il decadimento che avviene giorno dopo giorno e per il quale volevamo dare il nostro contributo di idee e di azione amministrativa. Pieve  dovrebbe essere il centro propulsore della vallata in piena sintonia con i comuni da un lato  e polo importante dell’entroterra  che può guidare processi di sviluppo nel futuro che già oggi è cominciato.

Pieve di Teco 10 maggio 2023- Gruppo Consiliare “Pieve Bene Comune”

Renzo Brunengo, Alessandro Belmonti, Camilla Molinari.

LE TASSE PAGATE DAI PIEVESI DOVE SONO FINITE

Alla fine del  terzo mandato  di questa amministrazione è tempo di consuntivo. Nel bene e nel male dopo quindici anni di governo si lascia il segno. Dai conti emerge chiaramente che le tasse che hanno pagato i pievesi sono servite in larga parte  per pagare stipendi,  avvocati, consulenti, sanzioni e tecnici.

Citiamo alcune emblematiche vicende:

  • La sanzione di 10.000 Euro, comminata al Comune dall’Autorità competente,  per avere aumentato fuori legge la bollette dell’acqua.
  • La lite che riguarda il mancato rispetto del contratto per l’allargamento della strada dei Prati di San Pietro è già costata al Comune decine di migliaia di Euro di avvocati e consulenti. Quanto costerà di risarcimenti se vedesse il Comune soccombere, come peraltro preannunciato?
  • La citazione in tribunale per non avere pagato le bollette dell’Enel,  la cui cifra originaria di 22.275 Euro è arrivata ad oltre 45mila con interessi e penalità varie e che, come relazionato dall’avvocato del Comune  “è probabile che l’esito del giudizio veda il Comune soccombere”
  • Altra vicenda mai chiusa, nonostante i nostri solleciti, è il mancato rimborso da parte dell’Unione dei Comuni, delle spese sostenute dal Comune di Pieve per il progetto inutile e mai completato, denominato “Una Valle al centro del Mondo”.
  • Il cimitero del Capoluogo, dopo avere eradicato le siepi di bosso, abbisogna di urgenti interventi per renderlo presentabile.
  • La passeggiata che porta alla Madonna dei Fanghi è stata realizzata ma mai completamente aperta perché pericolosa.
  • La pista per l’atterraggio degli elicotteri nei prati di San Giovanni è stata realizzata ma mai aperta.

Se i consiglieri di maggioranza hanno la voglia di andare a rileggere i nostri interventi, rimasti inascoltati,  nei consigli comunali degli anni scorsi si renderanno conto che purtroppo le nostre erano critiche fondate.

Noi pensiamo di avere svolto bene il nostro ruolo di  forza di opposizione, di sindacato ispettivo, come prevede la legge. Lo abbiamo fatto con lo stimolo e la critica, anche aspra. Purtroppo spesso la maggioranza, anziché cimentarsi nel governare al meglio, si è spesa unicamente in critiche nei nostri confronti, invertendo il loro vero ruolo.

Sono le cifre che parlano,  meglio di ogni commento. Un consuntivo che evidenzia come la gestione delle risorse finanziarie non sia stata oculata e nemmeno nell’interesse e per il bene della comunità.

In quanto alla gestione delle richieste per i finanziamenti di opere pubbliche, l’amministrazione ha dimostrato gravi limiti ed il vuoto più totale. In 15 anni realizzata solo la palestra-capannone  che di certo non brilla  per le sue fattezze in un centro storico. Perso il finanziamento del progetto “Rigenerazione Urbana” e quello dell’ allargamento rio Fossato dei Grassi sotto P.zza Cavour. Pagati progetti inutili quale il parcheggio sotterraneo in Piazza Brunengo e il Campo di pallapugno nei Tovalli.

Il voto del gruppo di minoranza “Pieve Bene Comune” è decisamente contrario.

Renzo Brunengo, Alessandro Belmonti,  Camilla Molinari

VEDI LE ULTIME DICHIRAZIONI DEL SINDACO ALESSANDRI

CHE SI LEGGONO SULLA SUA PAGINA FACEBOOK

1) Ricordo che 15 anni fa, quando sono diventato Sindaco la prima volta, non c’era la siccità come oggi, però eravamo perennemente in crisi idrica. L’acqua c’era, ma i tubi erano vuoti. Allora ci siamo messi, come si dice, di buzzo buono e abbiamo pensato e realizzato una programmazione seria che risolvesse il problema. Abbiamo iniziato dal capoluogo, costudendo questa meravigliosa vasca di accumulo. Continuando poi nelle frazioni Calderara, Muzio e le altre, sistemando la rete di distribuzione, le sorgenti. Assumendo personale qualificato per la manutenzione giornaliera degli impianti. Ricordo le discussioni su analisi e progetti con Luigino, Walter, Rudy è tutti gli altri. L’acqua non è più mancata! Non era scontato.

2) A proposito di lista condivisa vorrei proprio raccontarvi la mia versione dei fatti. Quella che è la mia opinione su come sono andate le cose. Un paio di mesi fa, come mia abitudine, nel primo pomeriggio ero sotto i portici per prendere un caffè. Sono a metà dei portici e incontro il mio amico Renzo Brunengo, che anche lui era in cerca di un caffè. Approfitto dell’occasione per chiedergli che intenzioni aveva rispetto alle future elezioni comunali, così insieme andiamo a prendere il caffè dal Bar Sport .

Il baffo quando ci vede entrare insieme, dapprima rimane un po’ interdetto, poi successivamente sorride prende il telefonino e ci fa una bella foto dicendo simpaticamente: questo momento è da immortalare!
Successivamente vista la mia intenzione di voler provare a costruire un percorso per arrivare ad una lista unica, in quanto ritengo sia arrivato il momento di abbandonare le rispettive fazioni per trovare una sintesi nell’interesse della città ho fatto, proprio qui su Facebook, un appello dove lanciavo questa proposta convolvendo la popolazione.
Successivamente ci siamo rivisti altre volte con Brunengo, anche in comune, dove abbiamo provato a raggiungere un’intesa .
La proposta del Brunengo prevedeva di formare la lista con lui sindaco e il sottoscritto vicesindaco affiancati da un gruppo di consiglieri scelti un po’ per uno. La mia controproposta era invece quella di individuare una persona terza che potesse davvero provare a voltare pagina. Anche su questa proposta lui era parzialmente d’accordo perché pretendeva che ci fosse la nostra presenza all’interno della lista.
Personalmente sono sempre stato, invece, dell’idea che nessuno di noi dovesse far parte della lista, perché 3 sindaci (uno in carica e due emeriti) nella stessa compagine, francamente mi parevano troppi.
Comunque siamo andati avanti e abbiamo provato a mettere sul tavolo dei nomi, cercandone uno che potesse accontentare più persone, o meglio scontentarne il meno possibile. Come tutti sapete la politica e l’arte del possibile e del compromesso.
Non sto lì a tediarvi con tutti i piccoli passaggi che hanno portato poi alla convocazione da parte del Brunengo di un’assemblea pubblica dove era già abbastanza chiaro, che il nome più gettonato per guidare questa compagine fosse quello del professor Pira. Già quella sera di fronte a una ventina di persone, le posizioni mia e di Brunengo erano molto chiare e molto distanti. Brunengo era per entrare in lista a tutti i costi ed io invece ero proprio per non entrare in lista e questo è stato detto e palesato davanti a tutti. Spettava al candidato, come è giusto che sia, la scelta. Ci siamo lasciati quindi dicendo che doveva essere il candidato a chiarire la questione.
Renzo Brunengo già sindaco e capogruppo dell’opposizione consiliare

Nei giorni successivi il Brunengo stesso faceva pervenire al pubblico e al professor Pira personalmente, una petizione e una richiesta dove gli chiedeva di farsi carico di guidare questo processo candidandosi a Sindaco. La risposta del professor Pira non si è fatta attendere dicendo che accettava la sua proposta di candidatura (quella del Brunengo e del gruppo Pieve Bene Comune) ma che poneva come condizione l’esclusione sua e mia dalla compagine consigliare.

Come è noto a tutti, personalmente ho aderito a questa proposta mentre Brunengo ha tentennato cercando di rilanciare con ulteriori proposte che, a parer mio, miravano solo a interrompere il processo di costituzione della lista condivisa. A questo punto il Pira, dopo diversi colloqui telefonici con molti degli attori pievesi partecipi di questa situazione, convocava una riunione con le parti per cercare di addivenire a una soluzione condivisa.
Benché, lasciatemi usare una metafora calcistica, la riunione fosse convocata in zona Cesarini se veramente le intenzioni fossero state quelle di arrivare ad un accordo per il bene di Pieve di Teco sarebbe stato opportuno, comunque fossero andate le cose sino ad allora, partecipare a questa riunione.
Purtroppo alla riunione il Brunengo non è venuto. Nessuno certamente può biasimarlo, ognuno è libero di fare quello che vuole. Credo, però, che alla fine l’unico vero ostacolo per far dire al Brunengo che la lista era condivisa fosse la sua presenza. Prova ne è che nessun altra lista è stata presentata. Permettetemi di concludere dicendo che mi pare che l’unica aspettativa tradita sia solo la voglia del Brunengo ( e di qualche suo sodale) di tornare a guidare il Comune di Pieve di Teco senza passare da un confronto nelle urne.

E SI LEGGE SU FACEBOOK LE OPERE PUBBLICHE REALIZZATE

CON RENZO BRUNENGO SINDACO (maggio 1998-maggio 2007)


Avatar

Trucioli

Torna in alto