Le nuove generazioni non possono ricordare. Bruno Bini ha dato forse il meglio di se quando era a capo della redazione di Savona del Secolo XIX. Fine anni ’60. “A Savona – ripeteva- ho vissuto la più bella e divertente esperienza”. Anni di una sana ‘battaglia’ con la Stampa”.E ora ridotti ad un’unica edizione. Un solo editore.
ARTICOLO PUBBLICATO DAL SECOLO XIX A FIRMA DI MARIO PATERNOSTRO
L’ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA LIGURIA-
ADDIO A BRUNO BINI STORICO
Era il 19 aprile 2019. Bruno Bini al collega Luciano Corrado scriveva: “Quanta nostalgia per tempi ben più baldanzosi di quelli attuali. Ancora un ringraziamento per il tuo impegno professionale (riferito al blog trucioli.it ndr) e le mie semplici citazioni, un cordialissimo abbraccio”.
N.12 DI TRUCIOLI DEL 3 NOVEMBRE 2022: LA SORTE DEL SECOLO XIX “….Nessun alibi deve essere concesso a chi ha deciso di spegnere di fatto voci autorevoli e rivalità storiche fin dal 1969, quando Piero Ottone lanciò la “campagna delle Province” aprendo la redazione di Savona in piazza Mameli, a guida Bruno Bini, e La Stampa, fin lì priva delle cronache locali, fu costretta con l’indimenticato Vittorio Preve, già inviato di Stampa Sera, a creare dal nulla una redazione a Savona per frenare l’emorragia di copie….”
IL 10 NOVEMBRE 2015 NEL LIBRO ’30 ANNI DI STORIA SAVONESE’:
Scrive Luciano Angelini nel suo “Come eravamo”: …Approdo al Secolo XIX all’inizio del 1969. La redazione è in piazza del Mameli, secondo piano, sotto i portici c’è il Bar Ligure, ritrovo prestigioso della famiglia Franco. Il capo è Bruno Bini, importato dalla Toscana da Amedeo Massari, braccio organizzativo del direttore Piero Ottone, poi tra i fondatori di Repubblica. Ha grinta e carisma, sa dialogare con la Città e motivare la sua squadra (il vecchio corrispondente De Benedetti, esperto di bianca; il cronista Franco Rognone, poi trasferito a Sanremo; Pietro De Martini, vecchia e prestigiosa firma di Tuttosport, già inviato alle Olimpiadi di Roma ’60; un giovanissimo Gino Pellosio, appena uscito dal Liceo, calcio e automobilismo nel sangue, fedele al Decimonono fino alla tragica scomparsa nel 2010; poi arriveranno Luciano Corrado, punta di diamante ad Alassio ed Albenga ai tempi del sequestro di Sara Domini, nipote di Geloso, il re dei registratori, e del pittore Mario Berrino; Giuseppe Giannotti, Mario Muda e Nanni Basso).
Bruno Bini ricordava ai lettori di Atlante dei vini liguri: “Scegliere il vino è più difficile e soggettivo che scegliere la moglie, perciò ogni valutazione diventa inevitabilmente criticabile”.