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Monesi, davanti al Redentore il registro visitatori. Si annotano gioie, dolori, preghiere, preoccupazioni. E i bambini?


Sandro Oddo, cittadino benemerito, ha scritto sul periodico Le Stagioni di Triora, di cui è vice direttore, di un evento che vede ‘protagonista’ il maestoso Redentore. Rivela che sull’altarino della cappella-rifugio, a partire dal mitico anno duemila, è posto un registro-quaderno  dove i visitatori, dopo aver recitato una preghiera, annotano i loro pensieri e impressioni.

“Sono molto contento – scrive Oddo–  che, non appena il quaderno è pieno, me lo portino e lo sostituiscano immediatamente. Quest’anno lo ha fatto Martina Prevosto, che funge da segretaria dell’Associazione Festa del Redentore. Dopo avervi dato una fugace occhiata ho messo il quaderno con gli altri (sono ormai una decina) riproponendomi di leggerli con calma. …In questi giorni ho preso a sfogliarli con attenzione, provando grande meraviglia  nello scoprire  con quanta devozione persone di ogni età, condizione e nazionalità (italiani delle varie regioni, poi francesi, inglesi, tedeschi, spagnoli, australiani e via dicendo) salgono sul Saccarello, fermandosi sul pianoro dove nel 1901 è stato eretto il sacro monumento. Al Redentore raccontano le gioie i dolori, le preoccupazioni, recitando preghiere  e suppliche, chiedendo protezione per il futuro e ringraziandolo per aver ascoltato le loro richieste.  Un certa Giuseppina ringrazia per essere stata salvata  dal morso di una vipera… spesso i bambini si esprimono con graziosi disegni. Tutti, compresi coloro che confessano di essere atei, rimangono stupiti di fronte allo spettacolo che si para davanti a loro, abbandonandosi con superlativi quali bellissimo, meraviglioso, indimenticabile, incantevole”.

 

TRIORA: le nostre chiesette


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