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Liguria e Basso Piemonte

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‘Il Rosso non è il Nero’: serve aprire una ‘vertenza Savona’. La battaglia per la difesa dell’ospedale e tanto altro


Con l’intenzione di aprire una nuova fase di confronto politico – progettuale in provincia di Savona.

L’Associazione “Il Rosso non è il Nero” propone alle istituzioni, alle forze politiche, a quelle sindacali, ambientaliste, di solidarietà sociale l’apertura di una “vertenza Savona” attraverso la quale porsi l’obiettivo di recuperare una capacità di sviluppo e un ruolo direzionale alla Città e alla Provincia.

Il tema di fondo rimane quello del ruolo della nostra Città e del suo comprensorio nel contesto economico, sociale, dei servizi, nell’ambito regionale.

Senza l’intenzione di svolgere alcuna funzione campanilistica appare evidente l’affermarsi, da diverso tempo, di un processo di isolamento e marginalizzazione del territorio savonese: sarebbero tanti i temi da toccare a partire da quello delle infrastrutture, dell’assenza di centri direzionali (dall’Autorità Portuale alla Camera di Commercio), di riferimenti per lo sviluppo economico ( assorbimento della CARISA in CARIGE a sua volta assorbita da BPER), della perdita “di peso” dei corpi intermedi, dal disastroso completamento del processo di deindustrializzazione che ha colpito duramente Savona, il Vadese e la Val Bormida in quadro residuale di sostanziale insufficienza tecnologica per aziende di grande importanza per il nostro territorio : un grave ritardo accumulato anche attraverso i risultati mancati dall’operazione “area di crisi complessa“.

Nei giorni scorsi indicatori statistici pubblicati dal “Sole 24 ore” hanno collocato la nostra provincia al 53° posto come condizione di vita complessivamente intesa: una provincia a cavallo tra le ultime del Nord e le prime del Sud a segnalare una situazione di declino che deve essere affrontata con radicalità di progetto e velocità temporale.

In questo senso:

1) E’ necessaria una ridefinizione delle aree in cui è suddivisa la provincia e sulle diverse necessità d’intervento. Soprattutto sarebbe indispensabile analizzare forme economiche che mantengono strutture di tipo corporativo ormai anacronistiche rispetto alla dinamicità richiesta da nuovi processi di possibile crescita e riflettere sulle caratteristiche strutturali di un calo demografico da intendersi come grave sintomo della crisi savonese per essere così accentuato e di lunga durata.

2) Questione vitale è quella del recupero a un flusso di interventi produttivi per l’area del savonese e della Valle Bormida che, vista gli esiti concreti della dichiarazione di area industriale di crisi complessa, necessitano di una specifica pianificazione che affronti tre nodi fondamentali:

a) quello infrastrutturale sia in sede ferroviaria, sia in sede stradale: l’uscita dall’isolamento e la “conditio sine qua non” per una ripresa della crescita;

b) la bonifica delle aree colpite dalla de-industrializzazione sia nel Vadese, sia nella Valle Bormida, come nel Ponente (pensiamo alle aree ex-Piaggio di Finale);

c) un ruolo attivo delle forze politiche , delle istituzioni, del sindacato nel costruire incisivi rapporti nei riguardi della Regione e dello Stato .

d) l’apertura di una riflessione che porti ad avanzare una progettualità “strategica” sui grandi temi delle nuove forme di lavoro, della sostenibilità ambientale, di una moderna offerta di vivibilità.

3) è necessario inoltre un forte riferimento al ruolo della cultura , della scuola e dell’Università.

Non basta un “tavolo” di compensazione e il ruolo della Provincia, amministrazione ormai ridotta a luogo di scambio pre-ordinato tra le forze politiche. Si richiama allora la necessità di una nuova strutturazione stabile da realizzarsi, proprio nell’ambito di un coordinamento provinciale, a livello comprensoriale.

Ancora: andranno analizzati al fine di intervenire con particolare capacità e tempestività gli elementi di modifica che il governo sta proponendo per l’attuazione del PNRR (l’applicazione del quale risulterà comunque alla fine molto al di sotto delle alte aspettative suscitate propagandisticamente in partenza).

La battaglia per la difesa dell’Ospedale San Paolo deve essere parte di una complessiva “vertenza Savona” a dimensione comprensoriale che raccolga tutti i soggetti istituzionali, associativi, politici, impegnati nel sociale e rappresentativi del comprensorio allargato – com’è necessario – alla Valbormida aprendo un confronto diretto con la Regione Liguria e il Governo.

Mobilitazione e attivizzazione delle forze sociali e politiche debbono essere destinate non soltanto alla questione specifica ma – ancor più in generale – alla delicata questione della presenza sanitaria sul territorio. Va aperto un confronto anche sul terreno istituzionale al riguardo delle modalità di voto per l’Amministrazione Provinciale da restituire all’elezione a suffragio universale.

Nel prossimo mese di gennaio la nostra Associazione intende sviluppare queste fondamentali tematiche attraverso un confronto pubblico cui saranno invitati a portare il loro fattivo contributo tutti i soggetti cui questo documento è rivolto come appello alla mobilitazione delle nostre migliori energie.

Il Coordinamento dell’ Associazione “Il Rosso non è il Nero” Savona


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