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Liguria e Basso Piemonte

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Dai ‘Verdi’ Finalesi: encomio al Parco Naturale Alpi Liguri, primi in Liguria, per ‘Turismo sostenibile’ 2/Delegazione di sindaci al Parlamento Europeo


Dai “Verdi” Finalesi i complimenti ai Sindaci e agli Operatori  turistici del “Parco naturale regionale delle Alpi Liguri” per aver conseguito, primi in Liguria, la “CETS”. Un significativo raffronto con l’area del Finalese. Leggi anche: Delegazione Parco Alpi Liguri, con il presidente  Alessandro Alessandri, i sindaci di Triora Massimo Di Fazio, di Pigna Roberto Trutalli e di Rezzo Renato Adorno, assieme a 4 aziende turistiche del territorio e agli operatori del Parco Alpi Liguri e della Regione Liguria, hanno fatto visita al Parlamento Europeo.

di Gabriello Castellazzi*

I “Verdi” Finalesi si complimentano con i Sindaci e gli Operatori tutristici del “Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri” per aver conseguito, primi in Liguria, la “CETS” (Carta Europea del Turismo Sostenibile).

Si ricorda brevemente che questo “Parco” venne istituito per ultimo in Liguria nel 2007,  grazie alla lungimiranza degli Amministratori locali di allora. Un territorio fortunato del nostro Ponente che ha trovato una intelligente convergenza di interessi tra la componente politica e gli operatori economici innamorati delle originali bellezze naturalistiche.

Infatti questo riconoscimento europeo (“CETS”) premia la collaborazione tra tutti i portatori di interesse verso quella tutela del patrimonio naturale-culturale che è capace di promuovere la qualità della vita della popolazione residente. In questo modo il “Parco” diventa “laboratorio di buone pratiche legate alla sostenibilità dei luoghi nei quali sperimentare progetti innovativi che costituiscano un modello al di fuori del territorio tutelato” proteggendo il paesaggio e la preziosa “biodiversità”.

Circa il valore della “biodiversità”in Liguria non possiamo dimenticare che “Italia Nostra – Sezione di Savona”, nel lontano 1970  “per l’esigenza di migliorare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda” propose, attraverso la pubblicazione di uno studio completo sotto il profilo scientifico (caratteristiche geografiche ed economiche, flora, fauna, geologia) e storico (preistoria, età romana e medievale), la creazione del “Parco Naturale del Finalese” (che sarebbe invece stato il primo in Liguria), in quanto “area particolarmente meritevole di conservazione e valorizzazione”.

Questo “Parco” non nacque per l’assurdo parere negativo di alcuni Sindaci locali, quando la Giunta ligure, grazie all’Assessore Regionale  Franco Zunino, era invece assolutamente favorevole alla sua istituzione. Purtroppo l’attuale Amministrazione Regionale ha fatto addirittura cancellare la relativa norma istitutiva.

Nel “Parco delle Alpi Liguri” le caratteristiche geologiche legate al “carsismo” (grandi cavità accessibili) e l’ elevato numero di specie endemiche (notevole “biodiversità”) hanno un’ importanza simile a quella  del tanto sognato “Parco del Finalese” (“Il Parco che non c’è”).

E’ opportuno, a questo punto, tracciare almeno a grandi linee i valori del “Parco delle Alpi Liguri”: “una terra alta di frontiera, che guarda verso il mare”. Questa è la definizione più diffusa e corretta di un territorio ubicato all’estremo Ponente ligure, tra il confine francese, il Mar Tirreno e il Piemonte.

Un territorio di circa 6000 ettari compreso in otto Comuni: Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pigna, Rezzo,  Rocchetta Nervina, Molini di Triora e Triora e che può essere suddiviso in quattro zone di grande importanza naturalistica: Il “Pian Cavallo”, con estese coperture boschive associate a una zona carsica di rilievo europeo (la “Gola delle Fascette”); i monti Saccarello (nella foto), Fronté e Monega, capisaldi della dorsale montuosa più elevata della Liguria, con panorami unici e praterie estese; il comprensorio dei Monti Gerbone, Toraggio e Pietravecchia (che ospita un elevato numero di specie endemiche  il cui substrato geologico è unico nell’ambito dell’intera catena alpina; la “Foresta Demaniale Testa d’Alpe”, insieme alla Valle del Torrente Barbaira, che ospita boschi, laghetti e cascate di grande pregio paesaggistico.

Le rocce sedimentarie stratificate, i calcari marnosi, le argilliti, le arenarie e il calcare dolomitico hanno progressivamente formato il paesaggio in seguito ad un processo orogenetico durato circa 250 milioni di anni. Il risultato è sotto i nostri occhi: cime aguzze, ampi solchi vallivi con terreni a morfologia morbida in grado di ospitare attività antropiche (selvicoltura, agricoltura, allevamento). La natura mineralogica delle rocce ha inoltre favorito l’erosione ipogea con la formazione di laghetti, cascate e grotte profonde.

L’”Ente Parco” dimostra di saper valorizzare la storica integrazione tra natura e cultura in luoghi uniti dalla comune radice ligure-occitana. L’impegno costante è quello di consentire lo sviluppo di attività eco-compatibili del tempo libero all’aria aperta, aiutare le attività umane tradizionali del lavoro legato al bosco, all’ allevamento in spazi aperti (nella foto) e alle produzioni agricole di qualità. Il Parco è attraversato per circa 45 Km. dal sentiero dell’ “Alta Via dei Monti Liguri” (che lo unisce al Finalese) ed è collegato alla “Via Alpina” per altri 35 chilometri).

L’offerta turistica indica gli itinerari di mountain bike, trekking a cavallo, arrampicata sportiva, parapendio, canyoning lungo i torrenti Barbaira e Argentina, oltre a “percorsi tematici” (fioriture, ecc.).

In conclusione: si devono almeno citare ancora Triora (l’isteria della caccia alle streghe) le sue frazioni di Monesi (da ricordare per il passato di stazione sciistica, in declino per il riscaldamento globale) e la stupenda Realdo (foto), la “Cucina Bianca “di Mendatica (una delle tradizioni gastronomiche più originali dell’arco alpino) e il rinnovato interesse per l’ “Internazionale Situazionista”: una corrente artistica che ci lega alla cultura europea (Pegeen Guggenheim e Guy Debord) nata in Cosio d’Arroscia nel 1957  e che  attrae in questo  piccolo Comune sempre più visitatori, non solo grazie allo stupendo paesaggio sulla vallata che porta acqua preziosa ad Albenga, ma anche per le sue valenze culturali.

Gabriello Castellazzi – Portavoce dei “Verdi” Finalesi

PARCHI, DELEGAZIONE DEL PARCO ALPI LIGURI IN VISITA A BRUXELLES IN OCCASIONE DELLA CERIMONIA DI CONSEGNA DELLA CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE

COMUNICATO STAMPA – GENOVA. Una delegazione del Parco Alpi Liguri, tra cui il presidente del Parco Alessandro Alessandri, i sindaci di Triora Massimo Di Fazio, di Pigna Roberto Trutalli e di Rezzo Renato Adorno, assieme a 4 aziende turistiche del territorio e agli operatori del Parco Alpi Liguri e della Regione Liguria, hanno fatto visita al Parlamento Europeo in occasione della cerimonia di premiazione formale del prestigioso riconoscimento della CETS Carta Europea del Turismo Sostenibile, ottenuta dal Parco nel 2021. L’evento, organizzato dalla Europarc Federation, ha visto insignire i Parchi europei che hanno ottenuto il marchio tra il 2020 ed il 2022.
In occasione della visita al Parlamento la delegazione ha incontrato il parlamentare europeo Marco Campomenosi, anche per condividere il percorso svolto per l’ottenimento del marchio e illustrare le future attività previste sul territorio per migliorare la competitività del sistema turistico puntando sulla valorizzazione della natura e dei prodotti locali di elevata qualità che il Parco offre.
La visita al Parlamento ha seguito una giornata formativa e di confronto che ha coinvolto tutti i componenti della delegazione, organizzata dall’ufficio di Bruxelles della Regione Liguria in collaborazione con il Parco Alpi Liguri, la Vice direzione generale agricoltura, risorse naturali, aree protette e marketing territoriale ed il Settore regionale imprese turistiche, centrata sulle politiche europee per potenziare l’attrattività turistica del territorio, con la partecipazione di funzionari della Commissione Europea e referenti delle reti europee più importanti sui temi di innovazione, turismo sostenibile ed attrattività dei turisti stranieri (la rete ERRIN, la rete NecsTour, e la rete ETOA tra gli operatori turistici).
Il marchio ottenuto è per il Parco un importante traguardo internazionale che certifica una virtuosa gestione del territorio in ambito turistico ed ambientale e consente l’ingresso nella rete di destinazioni sostenibili a livello internazionale. Il risultato raggiunto rappresenta un primato in quanto il Parco naturale regionale delle Alpi Liguri è il primo parco regionale in Liguria ad averla ottenuta.
“La Regione Liguria e il Parco delle Alpi Liguri – spiega il vice presidente della Regione con delega ai Parchi Alessandro Piana – per due giorni a Bruxelles al Parlamento Europeo hanno celebrato un momento importante nel percorso di ottenimento della certificazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile. Un percorso realizzato grazie ai fondi del progetto transfrontaliero Alcotra Piter Alpimed Patrim e ai tavoli della governance del progetto PITEM MITO – Dalle Alpi al Mare: la terra dell’Outdoor tra Italia e Francia. Un impegno concreto capace di parlare alle comunità legate alle proprie tradizioni, di simboleggiare quell’Europa che finanzia e supporta processi economici innovativi, sostenibili anche nei territori più piccoli. Un esempio di coesione, collaborazione, partecipazione, rete”.
“Il Parco naturale regionale delle Alpi Liguri – ha sottolineato il Presidente Alessandri – ha una grande vocazione internazionale, una grande voglia di crescere e fare squadra per conservare e sviluppare il territorio. Sono orgoglioso del risultato ottenuto che voglio condividere con tutti i collaboratori e gli uffici del Parco, che ringrazio, e con i colleghi sindaci. Aver conseguito la Carta europea del turismo sostenibile vuol dire offrire una ulteriore garanzia di qualità a turisti e visitatori, considerata la grande attenzione spesa per il turismo che rispetta l’ambiente e le comunità locali”.


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