Trucioli.it si è occupato più volte dell’ex colonia La Quiete che sorge tra l’Aurelia e lungomare di levante. Da decenni in abbandono e che sarà demolita. Manca solo l’ok delle Ferrovie (risolvere il vincolo dei 30 m. di distanza) per la costruzione di due nuove palazzine. Non saranno né un hotel, né un residence contrariamente alle aspettative iniziali ma alloggi destinati al ricco mercato delle seconde case.
Poco lontano uguale sorte è stata riservata all’hotel Londra che non era però fatiscente. Sempre sul fronte alberghiero c’è l’ufficialità della trasformazione per l’hotel Turistico (Aurelia di ponente) in abitazioni. In corso analogo iter per Villa Serena e Villa Iris. A loro volta chiusi da diversi anni.
Nessuno può ragionevolmente pretendere che il proprietario di una struttura alberghiera (sia essa in gestione diretta o data in affitto) dopo aver scelto la chiusura, spesso per ragioni diverse, possa essere obbligato a non far fruttare il bene come meglio crede. E certi vincoli alberghieri (regionali) finiscono in molti casi per creare danni (immobili abbandonati) piuttosto che benefici. Una legge regionale, tra l’altro, ha dimostrato tutti i suoi limiti anacronistici in un tessuto urbano caratterizzato da una prevalente industria di ‘seconde case’ e di mansarde rese abitabili.
Anche l’evoluzione turistica di Loano (come accade in altre località della Riviera ponentina) è sfociata nella fuga costante e senza fine dagli investimenti alberghieri. Ha portato al turismo di massa, ad accrescere gli ‘alveari’ e nuove colate di cemento. Dequalificazione dell’offerta turistica complessiva. Altro che turismo di qualità! E si raccolgono i frutti. Si pensava che almeno i residence potessero mantenere maggiore attrattiva, pare che a Loano non sia più così. Vedi proprio la storia della ‘Quiete‘. Se è diventata rischiosa l’attività ricettiva tradizionale alberghiera che ha vissuto anni d’oro (soprattutto tra il 1960-1985), anche per i residence non tira aria di ripresa. Chi ha fallito nelle scelte programmatiche e di pianificazione ?
Ciò che per l’ex colonia La Quiete si è taciuto (dai media che hanno titolato: Dopo 50 anni di degrado via alla riqualificazione) è ricordare cosa è realmente accaduto, le lungaggini burocratiche. La famiglia proprietaria, ai tempi del compianto e stimato Mario Panozzo – già presidente degli albergatori loanesi e nel consiglio dell’Azienda di Soggiorno- acquisì la struttura da Banca San Paolo. Immobile e magazzini all’epoca già fatiscenti. L’obiettivo era di realizzare un moderno albergo, al punto che si era acquisita l’area dei campi da tennis. Si trattava di dare una prima svolta, che non è avvenuta, alla zona alberghiera (almeno 7-10 strutture) delle Vignasse, mai decollata. Un clamoroso disimpegno rispetto alle scelte urbanistiche dell’Amministrazione comunale. Per La Quiete era poi emersa la destinazione progettuale di realizzare un residence ed una seconda struttura per alloggi. Ora, da ultimo, solo bilocali e tricolocali destinati al mercato immobiliare della ‘casa al mare’. Un business fiorente e forse privo di rischi che invece spaventano a costruire nuovi hotel. Ha ancora senso, nel futuro Puc, peraltro scaduto, lasciare quell’area in abbandono?
La Quiete: operazione edilizia presentata in ossequio alla legge in deroga al Piano Casa, già approvata dal Comune di Loano, con il parere positivo della Soprintendenza. E, sempre dai media, si apprende che la Quiete (cementificata) permetterà al Comune, oltre che eliminare la bruttura, di incamerare nel patrimonio pubblico l’area dei campi da tennis, gestiti dalla benemerita ed attivissima Asd Tennis e Sport Educazione Alberto Zizzini, di proprietà della famiglia Panozzo, per cui il Comune paga circa 20 mila € l’anno di affitto.
L’assessore all’Urbanistica-edilizia privata geom. Vittorio Burastero ha confermato ai media quanto anticipato da trucioli.it. Ora manca solo l’ok di RFI (rete ferroviaria italiana) che richiede, in ossequio alla sua normativa, una distanza dai binari di 30 metri. Anche se le nuove costruzioni saranno realizzate più lontano dalla ferrovia rispetto alla collocazione attuale. E si aggiunga che sono centinaia i palazzi che risalgono al ‘sacco speculativo‘ e che lambiscono i binari. E ancora, si legge che, oltre all’area tennis, viene ceduto al Comune, sempre dai Panozzo, una struttura in cemento armato, sul lungomare di levante, all’altezza del porto, che era stata realizzata per ospitare un chiosco bar e annesso ampio dehor. Mai diventata funzionante e ricettacolo. In origine opera appartenente alla famiglia Manfrino quando gestivano il glorioso dancing Saitta. Poi la cessione ai Panozzo.
Infine dalla costruzione dei due edifici per abitazione civile il Comune incasserà il 50 % della quota di urbanizzazione primaria e secondaria “da destinare- si legge- all’edilizia residenziale pubblica”. Cemento dal cuore d’oro per il Comune!? Quale altra alternativa ?
Del resto non si può pretendere eroismo dagli operatori turistici. Il maestoso G.H. Garden Lido ha chiuso a fine settembre e riaprirà per Pasqua 2023. Loano 2 Village ha chiuso ai primi di novembre e riapre il 31 marzo 2023. Almeno è ancora aperto Ai Pozzi Village acquisito lo scorso anno da un’importante società finanziaria.
E VENNE IL GIORNO DELLA ‘MARINELLA’
L’annuncio lieto del sindaco Lettieri: Lido “La Marinella“. Finalmente è iniziata l’installazione del rivestimento del locale storico loanese al quale tutti noi siamo legati. “La storia di un luogo… tornerà a regalarci nuove emozioni” … “è un’emozione che viene dal passato… per un modo nuovo di vivere il mare”. A breve si parte con i lavori. Finalmente! Luca Lettieri – Sindaco di Loano
E UN LETTORE DI TRUCIOLI.IT COMMENTA- Ottimo per La Marinella, ottimo per la Amministrazione Comunale a cui ho avuto onore e il piacere di dare i nostri voti però adesso sarebbe ora di mettere mano, tramite la Regione Liguria, all’ex Ospedale Marino Piemontese che ormai alienato non è sicuramente un bel vedere per chi passa sulla Aurelia Loano. Uno scempio indescrivibile. Fare in modo e convincere la Regione Liguria e la sua partecipata Arte, visto che costa a noi cittadini liguri circa 5000 euro di interessi al giorno a cittadino, di fare non una gara di vendita al ribasso ma bensì al rialzo, con minimo simbolico di 10000 euro al rialzo. Allora si che forse si riuscirà a fare qualcosa. Nessuna ditta o società compra una struttura con tutti questi debiti, tra altro, fatti dai politici della Democrazia Cristiana e dai Socialisti negli anni 80 per pagare la spesa farmaceutica che da diretta non passasse in indiretta. Ora la stessa politica deve mettere mano e risolvere il problema in estrema ratio: chiedere l’abbattimento della struttura che non è assolutamente di prestigio per il Loano e vede questa bruttura che era stato un gioiello di Ospedale nel 1952 quando mio papà apri con 300 posti letto dando posti di lavoro a centinaia di persone. In funzione sino al 1983 quando una Legge Regione Liguria lo acquisì. Quando fu consegnato alla Regione Liguria, dalla Regione Piemonte, mio papà lo diede con un bilancio in super attivo. La Regione Liguria con i suoi politici comunali e della ASL 5 Finalese iniziarano a mettere pignoramenti sulla struttura, uno dietro altro, sino ad oggi che ci costa, mi ripeto, solo di interessi 5000 euro al giorno ….allora se non hanno senno a rimediare ai danni fatti e meglio il suo abbattimento. E.A. (indirizzo mail).
LA MARINELLA E LA SUA STORIA – In origine la struttura sul mare apparteneva alla famiglia Varosio (un Varosio era stato candidato non eletto alle comunali nella lista del MSI) che gestiva l’attività in modo professionale e redditizio, bar, ristorante, spiaggia. Quando, ai primi anni ’90, l’immobile è stato venduto ad un medico loanese (che, a sua volta, finirà per disfarsene) sono subentrati nuovi gestori. E’ iniziato un percorso tra alti e bassi, non tra i più esaltanti. C’è stata la trasformazione parziale in discoteca che peraltro aveva riscosso un buon successo. Al di là delle problematiche alla viabilità notturna (parcheggio selvaggio sul lungomare), problemi di disturbo e schiamazzi fino alle ore piccole del mattino, conseguenti esposti e lamentele degli abitanti della zona, tra cui allora l’Hotel Savoia che la famiglia Vaccarezza (Renzo) aveva dato in gestione e che poi sarà trasformato, dopo lo sfratto, in edificio residenziale e per uffici al piano strada. I più penalizzati, soprattutto dalla fonte rumorosa della musica, era stato il G.H. Garden Lido.
La Marinella ha subito diverse gestioni. Il primo periodo buio quando subentrano gestori in ‘odore di malaffare’ (per 6 mesi furono intercettati nel corso di un’indagine giudiziaria che si concluse con un nulla di fatto). E non sarà poi l’ultimo anello debole tenendo conto della fine ingloriosa ed insolvente che ha portato il Comune di Loano ad incamerare la proprietà da una società, Srl, con ultimo intestatario pure ‘irreperibile’ al suo domicilio.
Fino alla buona notizia dell’ingresso.- aggiudicazione all’asta di una società milanese e l’annuncio del primo cittadino con l’inizio dei lavori di ristrutturazione. Una nuova immagine per un’area degradata ed un futuro all’insegna dell’ottimismo. Oltre ai soldi che incamera il Comune. Per il privato un investimento complessivo di euro 465.000,00. Seppure tra lo scetticismo del ‘Mondo balneare vedi…..’
LOANO COMUNICATO STAMPA AREA CANI DI di Nuova Grande Loano
“Repetita iuvant? Speriamo…” A parlare è Francesca Munerol, consigliera di Nuova Grande Loano che spiega “Già a gennaio avevamo chiesto all’amministrazione di occuparsi dell’area cani di Loano, assolutamente non idonea, trascurata, e zona di attività illegali. L’assessore Zaccaria, con il sostegno del sindaco Lettieri, avevano dichiarato che una nuova area cani era in procinto di essere individuata e realizzata. Purtroppo al momento non si hanno notizie di un progetto in tal senso, e per questo abbiamo dovuto depositare una nuova interpellanza al riguardo”
L’area cani di Loano, situata tra via Matteotti e viale Azzurri d’Italia, attualmente è una piccolissima porzione di terra in stato di abbandono, poco illuminata e priva di acqua. Rimane nascosta in un angolo di quelli che potrebbero e dovrebbero essere dei giardini pubblici, nella realtà una spianata di cemento. “La zona è emblematica della cattiva gestione del territorio, di una sostanziale mancanza di attenzione per la cosa pubblica, i cittadini che ne vorrebbero godere e per le loro necessità” riprende Munerol “ Quest’area andrebbe assolutamente riqualificata, con più verde, più controlli e illuminazione, più servizi, trasformandola da punto di riferimento per attività illegali a luogo di benessere per i cittadini.”
“ Noi di nuova Grande Loano insistiamo per la creazione di un’area cani degna di questo nome, dove gli animali possano sgambare in sicurezza, conoscere altri simili, giocare e divertirsi. Un posto pulito, curato, dove portare i propri animali in tranquillità a qualunque ora, senza il timore di “brutti incontri” conclude la consigliera Munerol.
“Avere buone intenzioni non basta per governare una città, le promesse devono trasformarsi in fatti perché si possa dare fiducia a chi governa, e l’area cani è una delle tante dimostrazioni di come questa amministrazione stenti a concretizzare dei reali miglioramenti per Loano” interviene Luana Isella, capogruppo di Nuova Grande Loano. “Nello specifico di questa interpellanza, un’area cani dignitosa è sinonimo di civiltà, rispetto per gli animali e per i cittadini che ne posseggono” prosegue Isella “Senza dimenticare che sarebbe anche un ottimo servizio da offrire ai tanti turisti possessori di cani. Dirò di più, approcciando il tema in modo più ampio, con spirito un po’ imprenditoriale, l’area cani potrebbe diventare un luogo in cui offrire un ampio ventaglio di servizi, dalla pensione diurna per cani alla consulenza con un addestratore, all’organizzazione di manifestazioni di richiamo nel settore. Con grande giovamento per cittadini, turisti, animali e posti di lavoro qualificati.”
Dalle colonne del Secolo XIX l’assessore Remo Zaccaria : «Il luogo che ospiterà la nuova area cani è già stato individuato ed è legato ad un’operazione edilizia, in quanto inserito tra le opere di urbanizzazione». Spiega Vittorio Burastero, assessore a Lavori pubblici, urbanistica e edilizia privata: «I lavori per la nuova area cani, situata nella zona della chiesa di San Pio X, in via Alba, sono iniziati lo scorso anno. Ma una serie di problematiche sorte tra l’impresa che stava realizzando i lavori e il soggetto attuatore hanno fatto dilatare i tempi. È intanto stato realizzato il parcheggio, adiacente all’area cani, ma resta ancora da fare la riqualificazione di via Alba e completare lo spazio per gli animali. È vergognoso che il soggetto attuatore di un intervento urbanistico che risale ormai a una ventina d’anni fa, non abbia ancora completato le opere di urbanizzazione».
NUOVA GRANDE LOANO – Colonnine di ricarica per auto elettriche
dovevano essere operative da agosto. Invece no.
“Le auto elettriche rappresentano una delle rivoluzioni positive per l’ambiente grazie alle loro emissioni azzerate. Esistono incentivi di varia natura per promuovere ed agevolare il rinnovamento del parco macchine della nostra società, ma un elemento essenziale è un ampia presenza di colonnine di ricarica sul territorio” spiega Francesca Munerol. “Loano avrebbe potuto distinguersi per essere tra gli ancora pochi comuni della provincia ad averne installate, ma purtroppo al momento ha guadagnato solo una brutta figura : perché le colonnine di ricarica ci sono. Ma non funzionano!!” “Sono stati proprio diversi nostri concittadini a farcelo notare, e analoghe segnalazioni ci sono arrivate da turisti, tutti piuttosto esasperati dal trovare così tante difficoltà per ricaricare la propria auto. Le colonnine di ricarica dovevano essere operative da agosto, ma una segnaletica, via via sempre meno leggibile, avverte del loro non funzionamento, dando così sia un innegabile disservizio, sia la poco ambita immagine di una città dove le cose non vengono fatte bene”
Francesca Munerol ricorda anche come il PNRR preveda contributi per 90 milioni di euro finalizzati all’installazione di nuovi punti di “ricarica rapida” (più di 20.000). Dunque, se Loano utilizzasse questi finanziamenti, i risultati sarebbero evidenti: minor consumo di carburanti, riduzione dell’inquinamento, incentivo dell’ecoturismo, economia circolare.
“Finalmente la sostenibilità ambientale, il rispetto per l’ecosistema sono ora tenuti nella giusta considerazione. Impegnarci per arrivare ad azzerare le emissioni di CO2 è imprescindibile, ed è un preciso dovere di chi amministra adoperarsi al massimo per favorire questo cambiamento. In quest’ottica Nuova Grande Loano chiede al sindaco Lettieri che proceda, urgentemente, con l’ausilio degli Uffici comunali competenti, ad attivare le colonnine elettriche di proprie competenza; che pianifichi l’implementazione di nuove colonnine; che tenga in costante aggiornamento la cittadinanza, anche tramite la pagina Facebook di Loano, sulle tempistiche di attivazione e sugli eventuali problemi che possano causarne ulteriormente lo slittamento.” Conclude Munerol.
Dichiara al Secolo XIX l’assessore delegato Remo Zaccaria: «Le colonnine già installate non sono funzionanti ma solo per un problema tecnico. Come abbiamo già avuto modo di spiegare in consiglio comunale, il progetto relativo alle colonnine di auto ricarica prosegue e quattro saranno operative».
“Notiamo con molto piacere che le persone hanno capito che non solo le ascoltiamo veramente, ma ci facciamo portavoce delle loro problematiche in modo serio e repentino. A dimostrazione che quando diciamo che per Nuova Grande Loano i cittadini sono la priorità, che abbiamo a cuore il loro benessere, le nostre non sono solo parole, ma il concreto sentire una responsabilità nei confronti della comunità.”
Non nasconde una certa soddisfazione Luana Isella, capogruppo di Nuova Grande Loano, “ la soddisfazione di vedere una sempre crescente fiducia nel nostro gruppo, di ricevere complimenti e sostegno perché non abbassiamo mai la guardia, ma facciamo tutto ciò che i banchi (ahimè) della minoranza ci permettono per migliorare Loano”.