Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga e Loano avevano rinunciato. Sanremo: finalmente area crematoria per defunti nel ponente ligure


E’ un business di milioni di Euro. Un servizio sociale che va incontro alle esigenze di chi sceglie di essere cremato. E finora il ponente ligure (area Savonese esclusa) doveva rivolgersi soprattutto a due forni crematori del Basso Piemonte. Più attese, più costi per le famiglie. Che dire: Albenga e Loano avevano rinunciato tra sterili polemiche. E l’ex sindaco Mauro Zunino richiesto di un commento da trucioli.it: . “I nostri avi…e conferma “Arbenga a nescia” .

C’era un progetto (vedi a fondo pagina) di una cordata ingauna, creata ad hoc, ma era seguita una vera e propria rivolta trasversale. No all’area di Leca (“I fumi danneggiano le colture”), no all’area di Campochiesa (vincoli ambientali). Loano si era ribellata (destra e sinistra) alla proposta di un ‘tempio crematorio’ in prossimità del nuovo camposanto della Berbena (“Un danno al buon nome turistico della città e di aree coltivate… le esalazioni…”). Trucioli.it quasi solitario non aveva esitato a criticare il diniego, occasione mancata a danno della collettività e di un’opportunità per le stesse casse comunali (vedi Savona). Chi ha un archivio può rileggere le dichiarazioni di chi si era schierato contro. E con quali motivazioni. In un prossimo articolo ne daremo conto.

E ora è interessante leggere l’articolo del Secolo-Imperia (e altri giornali on line imperiesi) sul nuovo tempio crematorio in valle Armea: pubblico-privato. Ha comportato un investimento di 2,5 milioni. La ‘lista’ dei benefici per i residenti a Sanremo. All’inaugurazione presente anche il vescovo loanese, mons. Antonino Suetta.

Trucioli.it ha chiesto un commento all’ex sindaco ed imprenditore Mauro Zunino. Eccolo.

“Se non fossi legato alla mia città, ne avessi condiviso le sorti ed avessi dedicato tempo, passione e professionalità, non mi permetterei di citare un modo di dire di molti “anziani” dei quali i più rappresentativi oramai scomparsi: “Arbenga a nescia” .

Leggo sui quotidiani che Sanremo si è dotata di un forno crematorio dal costo, per la collettività, di duemilionicinquecentomila euro mentre da poco tempo Savona ha avviato la ristrutturazione dei suoi impianti.

Nella Valle Armea, a disposizione per la provincia di Imperia, è stato “varato” il nuovo ‘”Tempio Crematorio” a beneficio della collettività che, precedentemente, doveva recarsi a Nizza (Francia), Bra, Acqui, dotate d’impianti particolarmente efficienti, con oneri, attese e situazioni delicate spesso incomprensibili.

Ben pochi ricorderanno che, in materia, su impulso del geom. Gianni Monticelli in data 23 aprile 2013 avanti il Notaio Basso di Albenga venne costituita una società con la quale ventotto tra imprese e privati, compresi professionisti del settore, investitori e “candidati” al loro estremo saluto in ambienti consoni, davano vita ad una azienda che aveva come scopo, dopo opportune verifiche e studi ambientali effettuati da coloro che avevano già esperimentato tale esperienza, la costruzione e gestione dell’impianto denominato “Tempio Crematorio”, posto in progetto a confine con il locale Cimitero di Leca.

Tralasciando l’insurrezione dei vicini proprietari terreni, i quali ancor oggi debbono apprendere la valutazione derivabile alla loro proprietà, l’amministrazione comunale dopo ampia e a tratti conflittuale dibattito rigettò il progetto che inizialmente era stato condiviso.

Ora leggiamo che per poter accompagnare i Cari Defunti nell’ultimo percorso terreno ed ottemperare alla loro richiesta di cremazione, non solo si formano inesauribili liste di attesa con trasferte in quel della terra piemontese, ma gli oneri economici vanno a totale beneficio delle lungimiranti località che non hanno avuto alcun problema a seguire un percorso che, se attuato come da citato progetto, avrebbe qui in Riviera considerevolmente ridimensionato le richieste di spazi, loculi che certamente non ottemperano alle necessità logistiche, paesaggistiche ed ambientali, lasciando da parte alcuni interventi oggi, giustamente, tutelati per tipologia architettonica, volumetrica etc.

Sempre in materia, poco gradita ma ineluttabile destino di ognuno, esistono documenti in Comune riguardanti il progetto del Cimitero di San Giorgio, privo di volumetrie fuori terra, fatta esclusione del “Plesso Monumentale di San Giorgio“ che meritatamente si sviluppava in mezzo ad un’area verde aperta al pubblico ed a cielo “aperto”, con interrate le volumetrie dei loculi e delle nicchie di famiglia sotto le stelle .

Evidenzio che l’aspetto dell’intervento a San Giorgio che comprendeva anche il “Tempio Crematorio” sarebbe stato coperto da impegni di privati, tra gli altri il Prof. Libero Nante che ne era uno dei più entusiasti. Ahinoi: tutto è rimasto nel cassetto per San Giorgio e rigettato per la cremazione. Ora riprendo l’antefatto……. e mi sono chiarito sul perché alcuni nostri anziani appellavano in questi “simpatici” termini la nostra realtà locale.

Mauro G. Zunino

IL SECOLO XIX DEL 22 OTTOBRE 2022

Il progetto presentato ad Albenga e bocciato

SANREMO NEWS – Sanremo: dopo anni di attesa finalmente la nostra provincia ha un Tempio Crematorio, inaugurato oggi in Valle Armea. È uno dei progetti maggiormente voluti dall’amministrazione Biancheri per il secondo mandato 2019-2024, un intervento da 2,5 milioni di euro, con la tanto apprezzata formula della collaborazione tra pubblico e privato.Dopo tanti anni i familiari delle persone che hanno desiderato in vita la propria cremazione, potranno farlo nella nostra provincia senza spostarsi a Savona o Nizza. E’ stato infatti inaugurato questa mattina il nuovo Tempio Crematorio di Sanremo realizzato presso il cimitero di via Armea. L’impianto è stato realizzato dalla società concessionaria Thymamai srl, partecipata dalla Giò Costruzioni srl di Sanremo e dalla Altair Funeral srl di Bologna.

“Siamo finalmente arrivati al momento di presentare alla comunità sanremese ed agli operatori del settore il risultato di una procedura durata anni – affermano dalla società Thymamai srl – il nuovo Tempio Crematorio di Sanremo potrà offrire servizi di alto livello ed evitare lunghe trasferte per famiglie e dolenti alla ricerca di un impianto in grado di accogliere il loro caro”.

La nuova struttura è dotata di due linee di cremazione, di un’ampia sala del commiato nella quale sarà possibile svolgere cerimonie personalizzate alla presenza eventuale di cerimoniere e di un musicista, di una sala per la cerimonia di riconsegna delle urne e di tutti i locali tecnici ed amministrativi utili ad offrire un servizio rapido ed efficiente. Il personale impiegato nella struttura ha svolto un intenso programma di formazione nelle strutture del Gruppo Altair dislocate su tutto il territorio nazionale al fine di garantire un elevato livello di professionalità sin dai primi giorni di attività.

È uno dei progetti maggiormente voluti dall’amministrazione Biancheri per il secondo mandato 2019-2024, un intervento da 2,5 milioni di euro, con la tanto apprezzata formula della collaborazione tra pubblico e privato. L’accordo prevede la costruzione e la gestione in capo al gruppo ‘Altair-Funecap’ per i prossimi 30 anni, poi il tempio passerà nelle mani del Comune. Sarà un servizio utile non solo alla città, ma all’intero Ponente. La costruzione del nuovo tempio crematorio, inoltre, ha permesso il recupero e la riqualificazione dell’area attorno al cimitero di valle Armea che, da troppo tempo, versava in condizioni di abbandono e degrado.

La storia del Tempio crematorio di Sanremo inizia nel 2014, quando l’azienda sanremese Giò Costruzioni, in partnership con due società del basso Piemonte, promuove la prima iniziativa di partenariato pubblico privato del Comune di Sanremo, presentando una proposta di concessione per la realizzazione in project financing di un Tempio crematorio presso il cimitero di Valle Armea.

Nell’ottobre 2014 l’azienda presenta ufficialmente proposta al Comune di Sanremo e due mesi dopo (dicembre 2014), con una delibera di Giunta, l’Amministrazione Biancheri ne dichiara il pubblico interesse, aprendo l’iter di quello che sarebbe stato il primo project financing della storia del Comune matuziano. L’opera proposta si poneva l’obiettivo di dare implementazione alla pratica della cremazione, poco diffusa in provincia di Imperia, essenzialmente per la necessità di doversi spostare fuori provincia, nel savonese, nel cuneese o, addirittura, in Francia. La proposta di Giò Costruzioni, sposata dall’Amministrazione Biancheri, si poneva pertanto anche l’obiettivo di ridurre il disagio cui erano soggetti i cittadini dell’imperiese, andando a colmare un vuoto territoriale che per troppo tempo ha interessato non solo i cittadini ma anche le aziende del settore.

Il progetto prevedeva essenzialmente l’articolazione dell’immobile in due parti:
· una essenzialmente tecnica, destinata ad ospitare i forni, gli impianti di servizio e i locali tecnici, per circa 260mq
· una aperta al pubblico e destinata agli uffici e alla grande Sala del Commiato, per circa 400mq.

Il concept progettuale prevedeva una preponderante attenzione per la funzione che la cremazione, intesa non solo come attività tecnica in sé, poteva avere nella fase di distacco dell’estinto da parenti e amici, concependo ogni spazio in funzione del necessario rispetto dovuto all’intimo dolore dei presenti. Il Tempio crematorio è costituito da 2 forni distinti, prodotti da un’azienda italiana, entrambi monitorati h24 e ciascuno dotato di proprio impianto di filtrazione autonomo: particolare attenzione è stata posta al tema di tutela dell’ambiente, analizzato mediante 3 distinti procedimenti che hanno superato il controllo di Comune, ASL, ARPAL e Ufficio Ambiente della Provincia di Imperia, sia per valutare i prodotti utilizzati nel funzionamento dei forni, sia per valutare le emissioni in atmosfera.

L’iter amministrativo previsto per Legge per giungere alla fase di costruzione è stato denso di adempimenti e ostacoli vari:
· dal 2014 al 2016 sono state svolte le attività per dichiarare il pubblico interesse dell’opera ed approvare la fattibilità economico – finanziaria dell’opera
· ad ottobre 2016 è stato approvato il progetto preliminare in Conferenza dei Servizi
· a giugno 2017 è stata indetta la procedura di gara pubblica
· il 20 ottobre 2017 scadeva il termine per la presentazione delle offerte tecniche ed economiche dei concorrenti
· a settembre 2018 veniva aggiudicata la concessione alla Giò Costruzioni
· a ottobre 2018 la concorrente seconda classificata attivava un lungo contenzioso dapprima davanti al TAR Liguria e poi davanti al Consiglio di Stato, che si concludeva favorevolmente per la Giò Costruzioni nel gennaio 2020
· a dicembre 2020 è stato consegnato il cantiere all’impresa esecutrice
· i lavori sono stati conclusi il 19 luglio 2022. L’opera in numeri: 2,9 milioni di euro di investimento, 900 kW di potenzialità dei forni, 1400 mc di scavo, 16,40 kW di potenza dell’impianto fotovoltaico e tanti altri ancora. Ma, probabilmente, due sono i numeri più importanti per la cittadinanza di Sanremo:
– costo zero per la collettività per la realizzazione dell’opera
– 50.000,00 euro il canone annuo che la concessionaria verserà al Comune per tutta la durata del contratto. I residenti di Sanremo beneficeranno anche di una agevolazione tariffaria. Fino a oggi tante famiglie sono state costrette a viaggi fuori regione o, addirittura, in Francia, per la cremazione di un proprio caro.

ALBENGA ATTO COSTITUTIVO DELLA SOCIETA’

 


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