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Liguria e Basso Piemonte

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Albenga: ieri e oggi. Dai Noberasco ‘marchio storico’ a Morchio primo giornalista professionista, all’azienda Stalla che ‘brevetta’ una calla rosa


Pagine d’attualità e di storia per Albenga. Ieri Benedetto (Gin) Noberasco alla presentazione di un libro (Albenga Viva), oggi l’azienda Noberasco ha ricevuto dall’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti l’onorificenza di ‘marchio storico di interesse nazionale’. Ieri il primo giornalista professionista nella storia di Albenga Giuseppe (Beppe) Morchio. Leggi anche Albenga dove l’azienda agricola di Franco Stalla sta lavorando per ottenere una calla Zantedeschia aethuiopica rosa. Esperimento in anteprima, ora in un laboratorio, per la propagazione in vitro che potrebbe arrivare sul mercato nel 2024.

NOBERASCO DIVENTA MARCHIO STORICO DI INTERESSE NAZIONALE

Benedetto (Gin) Noberasco alla presentazione del libro Albenga Viva con l’allora giovane senatore della Lega, Roberto Avogadro, il prof. Silvio Riolfo Marengo e Binny Dobelli pittrice e la signora Marengo (Foto archivio Trucioli.it)

PRESIDENTE TOTI E ASSESSORE BENVEDUTI, “ORGOGLIO LIGURE”

GENOVA. “Complimenti a Noberasco, un orgoglio per l’intera Liguria”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore allo Sviluppo Economico Andrea Benveduti in merito al traguardo raggiunto dall’azienda ligure che ha ricevuto dall’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti l’onorificenza di ‘marchio storico di interesse nazionale’.
Noberasco è un esempio virtuoso di tenacia, coraggio e attaccamento al territorio – ha affermato il governatore Toti -. Qualità indispensabili anche nel mondo dell’imprenditoria, specie in una fase complessa come quella che stiamo vivendo. Per questo rivolgo il mio plauso a tutto il management, che negli anni ha investito sullo sviluppo di filiere interamente made in Italy e ha saputo traghettare l’azienda attraverso gli anni difficili della pandemia. Anche oggi   sta facendo fronte alle ripercussioni legate alle crisi internazionali sull’approvvigionamento di materie prime e sui costi dell’energia. Sono convinto – ha concluso – che questo riconoscimento sarà un ulteriore sprone per traguardare e vincere le sfide future”.
“Quest’azienda ligure – ha aggiunto l’assessore Benveduti – leader in Italia nel settore della frutta secca e disidrata, è entrata a far parte del registro dei marchi nazionali di interesse storico tenuto dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM). Un orgoglio per l’intera Liguria che testimonia il valore di una famiglia che ha saputo negli anni adeguarsi alle nuove sfide, mantenendo i valori vincenti della propria tradizione”.

DA IL SECOLO XIX – SAVONA

CARCARE- Per premiare oltre un secolo di attività è arrivato uno dei riconoscimenti più ambiti per un’impresa. Il marchio Noberasco, storica azienda specializzata nell’importazione, nella lavorazione e nella commercializzazione della frutta secca, è stato riconosciuto come “Marchio storico di interesse nazionale”. Per un’azienda si tratta di un’onorificenza di assoluto prestigio, che viene assegnata dopo attente valutazioni dall’Ufficio italiano marchi e brevetti, l’ente del Ministero dello Sviluppo economico che censisce e segue tutte le attività imprenditoriali con la registrazione e la concessione di diritti di proprietà industriale mediante brevetto. «Poterci fregiare di un riconoscimento dall’alto valore istituzionale come il marchio storico – commenta Gabriele Noberasco, presidente dell’azienda di famiglia- rappresenta un traguardo importante per noi e, al contempo, un nuovo punto di partenza. Siamo consapevoli che fare impresa nel nostro Paese sia un valore aggiunto e che l’ impegno profuso in questi 114 anni di attività sia sinonimo di qualità per i nostri consumatori che ogni giorno ci scelgono». Il marchio, nato nel 1908 per l’intraprendenza del fondatore, Benedetto Noberasco, e di suo figlio Gin, non ha mai smesso di operare puntando su qualità e continua evoluzione della ricerca sul prodotto, le due chiavi che hanno aperto i mercati di tutto il mondo all’impresa ingauna, oggi attiva nel modernissimo stabilimento di Carcare. I dipendenti sono circa 150. Il “Marchio storico di interesse nazionale” viene assegnato alle aziende che dimostrano l’uso continuativo di un marchio e la commercializzazione di prodotti o servizi per almeno cinquant’anni sul suolo nazionale, come recita la legge 58 del 28 giugno 2019. Lo scorso anno il fatturato dell’azienda ha superato i 110 milioni di euro, ma risentendo ancora delle ripercussioni della pandemia. Nel periodo pre Covid il fatturato aveva sfiorato i 160 milioni. Ora l’obiettivo è recuperare il gap. Tra l’altro proprio l’inserimento nell’elenco dei marchi storici permette anche l’accesso al Fondo salvaguardia imprese del Mise. G. V.

ALBENGA- Il ciondolo nel 1700 e non solo..e la calla invernale.

Il ciondolo si chiama Pomander, nel 1700 i nobili si lavavano a maggio (il mese dei matrimoni), per poi rilavarsi nel maggio sucessivo. Durante l’anno profumavano di maschio e per non sentire l’odore usavano il ciondolo, all’interno mettevano una biglia di terracotta che è come una spugna, rilascia lentamente il profumo dura anche una settimana.

Da una quindicina d’anni l’albenganese Franco Stalla (la scorsa settimana abbiamo presentato il suo Giardino Botanico con 8 mila piante) sta lavorando per ottenere una calla Zantedeschia aethuiopica rosa, questo è il risultato che si vede nella foto sottostante. Il vantaggio è che è una specie che fiorisce d’inverno e non va scaldata. E’ un esperimento in anteprima, ora è in un laboratorio per la propagazione in vitro, se  riesce arriverà sul mercato nel 2024.

 

 

Franco Stalla con Igi Viveri

 

 

 

 

 

ALBENGA E I ‘SUOI’ GIORNALISTI PROFESSIONISTI DI IERI E OGGI

Nella prima foto e che abbiamo pubblicato lo scorso numero per la ricorrenza dei 40° compleanno della Biblioteca civica di Ceriale, c’è il giornalista Giuseppe (Beppe) Morchio, un collega che era molto apprezzato e stimato nel ponente savonese per essere stato corrispondente de La Stampa della zona tra Finale Ligure- Andora ed entroterra.  Primo giornalista professionista (l’albo prevede anche il pubblicista) nella storia di Albenga.  Era nato  l’8 aprile 1935 e iscritto all’albo della Liguria  dal 10 giugno 1976. Migliaia sono gli articoli che ha scritto. Alla sua morte generale cordoglio anche delle istituzioni (Comune, enti, associazioni) e l’impegno di alcuni colleghi ((fu scritto anche un articolo ad hoc) di dedicargli un ‘memorial-trofeo di calcio‘ ma chi l’aveva proposto non l’ha poi portato a buon fine. Morchio i cui genitori avevano un Tabacchino all’inizio di levante di regione Vadino, una figlia, Sara, che ha tenuto una villetta di famiglia nei pressi del Ponte Viveri, vive fuori città. Lavora in Ferrovia, ha scritto due romanzi.

Il secondo giornalista della foto (a Ceriale) è Stefano Pezzini, albenganese, che si è trasferito a Vendone negli anni scorsi, è stato corrispondente del Secolo XIX e da ultimo de La Stampa, a cui collabora ancora dopo la pensione. Negli ultimi anni, dopo un periodo alla redazione di Savona, era stato chiamato alla redazione centrale di Torino. Pezzini che è nato a San Marino il 22 maggio 1956, iscritto all’albo dei giornalisti (prima come pubblicista) dall’11 marzo 1988, svolge anche il ruolo di consulente nell’ambito di iniziative per la promozione del territorio e dell’arte culinaria, in collaborazione con enti e l’Alberghiero di Alassio. E’ tra le memorie storiche soprattutto del ponente savonese di cui ha scritto di cronaca bianca, nera e rosa. Un terzo collega iscritto all’albo dei professionisti, dopo Morchio, è Giuseppe Grangiotti che ha esordito ad Albenga dove abitava con i genitori, e si è poi trasferito al Giornale di Brescia città dove vive.  E’ nato il 21 aprile 1947 ed iscritto all’albo 2 dicembre 1975. Un terzo giornalista professionista, critico cinematografico, autore di diversi libri, oggi pensionato, esordio al Secolo XIX come collaboratore sportivo da Albenga, è Natalino Bruzzone. E’ nato nella città delle Torri il 10 novembre 1951 e iscritto all’albo dal 7 marzo 1980. Originaria di Albenga, ma vive a Chiavari, Paola Pastorelli, che collabora con Il Secolo XIX.

GIORNALISTI DURANTE UNA CONFERENZA STAMPA DEL SINDACO ANGELO VIVERI

Da sinistra a ds: Beppe Morchio, Stefano Pezzini, Domenico Gaia e Romano Strizioli.

nella foto sotto consiglieri comunali di Albenga fine anni ’60, primi anni ’70. Al centro il papà dell’on.Franco Vazio che era caporgruppo consiliare del Psi ed è stato anche segretario di sezione quando i socialisti di Nenni erano il terzo partito in città dopo la Dc e Pci.


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