Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Onorevoli. I redditi. Prima del 2018 c’è chi denunciava meno di 1000 € al mese. I più ‘poveri’ M5S, Lega e FdI. Più ricchi FI e Pd. I trombati


‘Il Sole 24 Ore’ di domenica ha pubblicato: da 10mila € a zero, i rischi di chi perde la poltrona. Prima del 2018 un quarto degli eletti denunciava meno di mille € al mese. Cosa faranno chi resterà escluso da Montecitorio e Palazzo Madama. E IVG.it ha fatto gli elenchi dei ‘trombati’ e degli ‘esclusi’ dalle liste in Liguria.

Nella premessa pare interessante leggere, tra i tanti, due commenti facebook  di personaggi savonesi post risultato delle urne 2022.  Commenti esclusivamente sul responso elettorale.

L’avv. Alessandro Garassini

ALESSANDRO (CHICCO) GARASSINI già presidente dell’Amministrazione provinciale e tanto altro in politica e cariche pubbliche, avvocato civilista e penalista – “La regata della politica. Sarà deviazione professionale, ma io la vedo così ……..dove c’è competizione, c’è regata. Dopo due mesi di pre regata tutti i segretari di partito hanno cercato con tanti discorsi e promesse di fare capire la forza della loro barca e del suo equipaggio……un po’ come si fa nei dieci minuti prima della partenza…..si provano gli assetti, si cerca di capire dove posizionarsi in partenza, decidere quale sarà il primo bordo, prevedere eventuali rotazioni del vento, e tutte le variabili durante la navigazione.Ieri mattina alle sette, tutti i partiti erano sull’allineamento…..5-4-3-2-1 partiti. E come in tutte le regate c’è sempre il più bravo che parte bene, ma c’è anche chi parte nei rifiuti o che non ha calcolato bene il tempo ed è in ritardo…..comunque la regata è partita, ma questa è una regata che dura 5 anni….Ve lo immaginate quante cose succedono in cinque anni, e siamo sicuri che siano tutti preparati ad affrontare tutte le insidie che troveranno sul percorso, o l’hanno  presa come una bella veleggiata… Troveranno mare forza 8/10….onde di dieci metri, bonacce di mesi sotto sole cocente, all’estremo sud iceberg insidiosi, avarie di ogni genere, ( questo in regata con la barca a vela). Ma chi ha vinto la partenza in politica, perché ha fatto delle belle promesse, dovrà affrontare  e risolvere problemi ben più gravi e tutti ci auguriamo che siano all’altezza, e ritrovarli all’ arrivo fra cinque anni  un po’ stanchi ma felici…In bocca al lupo……. ne avete tanto bisogno.

Lino Alonzo, ex segretario della Camera del Lavoro

LINO ALONZO, EX SEGRETARIO PROVINCIALE CGIL, GIA’ CONSIGLIERE REGIONALE E COMUNALE A FINALE LIGURE- Così è andata così hanno voluto i cittadini che hanno votato. Vedremo cosa sapranno fare ora che tutto il mondo economico è salito su quel carro. Non sono preoccupato del fascismo, abbiamo solidi anticorpi, ma della politica economica che sarà impostata, si poteri forti che hanno sostenuto FdI dovranno dare risposte e questo sarà un problema. Le risorse sono scarse, la povertà incombe, tante le bocche da sfamare e le pretese del mondo imprenditoriale e finanziario. Vedremo che succede ma non la vedo bene. Ma ora tocca a noi vedere cosa è andato storto !! Andiamo a Congresso !! Bene !! Ma per cosa ?? Per ricomporre le diverse componenti con un nuovo bilancino ?? C’è una nuova idea di politica capace di attrarre tutti o almeno una parte di quel Paese sofferente ? Vedremo abbiamo ancora un buon consenso ma non basta x convincere,!occorrono politiche e proposte all’altezza delle sfide nuove e inedite . Vedremo !! La speranza non muore mai ! Dobbiamo darci una regolata troppa gente soffre e non crede più nella politica.

LA LISTA DEI TROMBATI PUBBLICATA DA IVG.IT
Interessante ‘viaggio’ del giornalista Fabio Canessa scritto per IVG.it il 27 settembre 2022-…..è piuttosto lunga la lista dei liguri trombati alle ultime elezioni.
Compresi gli esclusi in partenza, cioè non ricandidati. I casi riguardano il Pd e hanno fatto tutti un discreto rumore: il levantino Vito Vattuone, la genovese Roberta Pinotti (era stata eletta in Piemonte) e il savonese Franco Vazio.
Avevano deciso autonomamente di non ricandidarsi gli ex pentastellati Simone ValenteMatteo ManteroMattia CrucioliLeda Volpi ed Elena Botto. Sempre che qualcuno non punti a riciclarsi come sottosegretario nel futuro governo Meloni, ipotesi che ovviamente vale solo per chi milita nelle fila del centrodestra…Il trombato più eccellente (e clamoroso) è certamente il 74enne Sandro Biasotti. Già presidente della Regione dal 2000 al 2005, è stato eletto tre volte nelle liste di Forza Italia, dal 2008 al 2018 come deputato e poi come senatore. Nel corso dell’ultima legislatura ha “tradito” Berlusconi per seguire le orme politiche di Giovanni Toti, prima con Cambiamo!, poi con Coraggio Italia, infine con Italia al Centro. Candidato alla Camera in quota Noi Moderati nel collegio uninominale di Genova Levante…, è stato battuto da Luca Pastorino per meno di 1.300 voti. Dopo più di vent’anni in politica, ha detto che tornerà a fare l’imprenditore. ..Un cursus honorum molto simile era quello di Roberto Cassinelli: avvocato genovese, due volte deputato (nel 2008 e nel 2018) e una volta senatore (nel 2013). A differenza di Biasotti è sempre rimasto fedele a Forza Italia e per questo Berlusconi lo ha piazzato in lista subito dopo Rita Dalla Chiesa, “blindata” nel suo collegio uninominale in Puglia. ..Anche lui perciò dovrà dire addio al Parlamento dopo ben 14 anni di presenza ininterrotta.
Un’altra deputata forzista eletta nel 2018 e costretta a rifare le valigie è la spezzina Manuela Gagliardi. Anche lei aveva seguito i pedissequamente i passi del governatore Toti per poi finire candidata al secondo posto nella lista di Noi Moderati al Senato…
Un folto gruppo di leghisti torna a casa dopo un solo mandato: il ventimigliese Flavio Di Muro e Sara Foscolo, eletti alla Camera nel 2018, sono stati relegati alle ultime posizioni in lista e dunque partivano già senza speranze. Così un loanese- laiguegliese, Paolo Ripamonti, piazzato all’ultimo posto nell’elenco per il Senato (ma non ce l’ha fatta nemmeno il primo, Alessandro Piana). Pure lo spezzino Lorenzo Viviani, responsabile nazionale della pesca nel partito, finito terzo nel proporzionale per la Camera a Padova (per Rixi si trattava di un premio), resta a bocca asciutta perché in quel territorio la Lega ha ottenuto solo un seggio.
Tra chi si aspettava di terminare l’esperienza parlamentare c’è probabilmente Sergio Battelli. Due volte deputato col Movimento 5 Stelle, alla fine ha deciso di seguire Luigi Di Maio nella scissione che ha fatto da preludio alla caduta del governo Draghi. Candidato come capolista di Impegno Civico nella coalizione di centrosinistra, ha dovuto accontentarsi di un miserrimo 0,47%.Tra gli ex pentastellati, sconta un’uscita di scena ingloriosa anche Marco Rizzone: eletto nel Movimento 5 Stelle, espulso nel 2020 da Vito Crimi per aver chiesto e ottenuto il bonus Covid da 600 euro, nel 2021 ha deciso di aderire anche lui al partito di Giovanni Toti. Finito secondo in lista per Noi Moderati in Puglia, non potrà far altro che tornare a Genova.
Un caso particolare è quello di Stefano Quaranta, di fatto alla seconda trombatura consecutiva. Nel 2013 era stato eletto deputato con Sel, nel 2017 è passato ad Articolo 1. Alle elezioni del 2018 è stato candidato come capolista di Liberi e Uguali al Senato, ma non è stato eletto. Stavolta ci ha riprovato come capolista dell’Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, ma nonostante il risultato migliore rispetto al nazionale (4,37% contro il 3,63%) il seggio in Liguria non è scattato.
La sconfitta è stata comunque piuttosto inattesa anche per il leghista Alessandro Piana, vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura della giunta Toti. Il segretario Edoardo Rixi lo aveva piazzato come capolista al Senato ritenendo pressoché certo un seggio per il Carroccio. Invece per un pugno di voti il centrodestra in Liguria non è riuscito a far scattare due posti sui tre disponibili in quota proporzionale. E così lo scranno è stato attribuito al Movimento 5 Stelle per la gioia di Luca Pirondini (e di Fabio Ceraudo che prenderà il suo posto in consiglio comunale a Genova).
Nemmeno Andrea Costa occupava un posto in Parlamento, ma per il sottosegretario alla Salute del governo Draghi l’elezione popolare sarebbe stata un importante riconoscimento politico. L’ex consigliere regionale, fedelissimo di Maurizio Lupi, era stato schierato come capolista di Noi Moderati alla Camera, confidando in un risultato lusinghiero della lista di Toti a livello locale. Così non è andata, ma non è da escludere che per lo spezzino Costa si riaprano le porte di Palazzo Chigi.
ARTICOLO DE IL SOLE 24 ORE – La giornalista Cristina Reggio ha analizzato con un articolato  e documentato servizio le dichiarazioni dei redditi precedenti all’elezione 2018 di 406 deputati al primo incarico. Emerge che ben 110  persone avevano un reddito  inferiore ai 15 mila euro  lordi all’anno (meno di mille euro netti al mese). Di queste 30 non evidenziavano  alcuna reddito di lavoro o impresa, 8 guadagnavano  meno di mille euro lordi all’anno, 24 non arrivavano  a 5 mila, altri 24  al di sotto dei 10 mila e i rimanenti 24 oscillavano tra 10 mila e 15 mila euro lordi.  Più di un quarto  dei neo deputati  della XVIII Legislatura , insomma, prima dell’incarico parlamentare  non aveva un reddito che consentisse l’autonomia. …Emerge  che M5S, Lega e Fratelli d’Italia avevano i redditi più bassi. la media del M5S è pari a 16.121 euro annui, quella della Lega  di 30.106, Fratelli d’Italia  è a 37.122. Ben più alte , invece, le medie del Pd, 84.825 e di Forza Italia 95.577.
Ma quanto perderanno  i deputati non eletti ? La crescita totale di reddito che hanno avuto con l’elezione  vale più di 20 milioni di euro.  Tenendo conto dell’indennità per legge che viene riconosciuta agli eletti. Sommando le voci  si arriva ad uno stipendio netto di 10 mila euro mensili, a cui si può aggiungere un rimborso spese  di 3.690 euro, che va documentato ma viene riconosciuto a forfait per il 50%. A ciò va aggiunta la circolazione gratis  su ogni mezzo di trasporto in Italia. Insomma tenendo conto di tutto, i parlamentari entrati a Montecitorio hanno visto lievitare il proprio reddito di quasi 6 volte.
DICHIARAZIONE DEI REDDITI DEGLI ONOREVOLI LIGURI DELLA  SCORSA LEGISLATURA
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