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Lo psicodramma impiega il teatro per riflettere sulle relazioni interpersonali


Lo psicodramma impiega il teatro per riflettere sulle relazioni interpersonali.

di Antonio Rossello e Igor Belansky

L’illustratore genovese Igor Belansky ha rappresentato la distopia di alcune relazioni interpersonali attraverso un’immagini grafica che riconduce visivamente all’espressione di questi problemi. Lo psicodramma (dal greco ψυχη psyche, anima, e δράμα drama, azione) è da considerare in tal senso uno fra i molti strumenti di intervento di cui la psicologia oggi dispone. Di che cosa si tratta?

In quanto scienza delle relazioni umane, lo psicodramma utilizza la drammatizzazione di situazioni reali per riflettere su convinzioni, schemi e comportamenti che impediscono una vita più spontanea e creativa.

La convivenza con le differenze può diventare un’importante esperienza di apprendimento quando siamo stimolati a riflettere sui numerosi aspetti che permeano le relazioni umane. In questo senso, lo psicodramma, un metodo che agisce sia sulle relazioni interpersonali sia sulle ideologie particolari e collettive che le sostengono, emerge come una piattaforma efficace per rivedere credenze, schemi e comportamenti, puntando a una vita con più spontaneità e creatività.
Applicabile sia in gruppo che individualmente, lo psicodramma consiste nella drammatizzazione di situazioni di vita reale in cui ogni partecipante ha la possibilità di confrontarsi con la propria realtà sulla base del ruolo che assume. Le drammatizzazioni rispettano i valori attuali della nostra società, come la libertà e l’etica. Si tratta di valori che permeano le relazioni umane e sono previsti nei gruppi sociali più diversi.
Lo psicodramma è, infatti, solo una parte di un concetto molto più ampio, creato dal medico, psicologo, filosofo e drammaturgo rumeno Jacob Levy Moreno (1889-1974): la socionomia. Essa, in quanto scienza delle relazioni sociali, è caratterizzata dal dialogo tra il mondo soggettivo e psicologico e quello oggettivo e sociale, che permette all’individuo di contestualizzare la propria vita in base alle circostanze che la permeano.
La socionomia si divide in tre branche distinte – sociometria, sociodinamica e sociatria -, che hanno in comune lo svolgimento di un’azione drammatica (drammatizzazione o improvvisazione, come avviene in teatro) per facilitare l’espressione della realtà implicita nelle relazioni interpersonali o per indagare e riflettere su un determinato tema legato alle dinamiche sociali.

Il teatro della spontaneità- Oltre che come medico, Moreno si occupava anche di teatro, avendo sviluppato un metodo per stimolare la creatività dei suoi attori, noto come teatro della spontaneità. Dopo un caso che coinvolgeva una delle sue attrici, si rese conto del potenziale terapeutico del suo metodo.

Lo scopo principale dello psicodramma è sviluppare la creatività e la spontaneità dell’essere umano. Per Moreno, sono questi due aspetti che ci salveranno come specie, cioè solo le persone spontanee e creative sopravviveranno. Lo psicodramma può essere utilizzato in diversi ambiti, sia nella psicoterapia, di gruppo o individuale, sia nelle istituzioni sociali, nelle aziende, nelle scuole e persino nella risoluzione dei conflitti tra gruppi.
Nei paesi latinoamericani, ad esempio, diversi esperti lavorano con le politiche pubbliche di assistenza sociale e sanitaria, applicando lo psicodramma da tempo. In quanto socionomia, lo psicodramma può essere utilizzato in tutti gli ambiti sociali, in qualsiasi questione che coinvolga gli esseri umani e le loro relazioni – dal rapporto con se stessi ai ruoli sociali che vengono introiettati nel corso della vita. È un gigantesco arsenale di possibilità su cui lavorare.
In greco, “dramma” significa “azione”.
Lo psicodramma può quindi essere definito come un’indagine sull’umano attraverso l’azione. È la psiche in azione, e la riflessione è stimolata dalla condivisione durante una drammatizzazione. La creazione è libera all’interno del contesto proposto e, dopo la drammatizzazione, ogni partecipante condivide gli aspetti che più lo riguardano in quel momento. Non si tratta di dare consigli o di parlare della relazione dell’altro. Ognuno fa uso di ciò che ha a che fare con se stesso.

Il valore della fantasia- Lo psicodrammatista (o psicodrammatista)  è il professionista responsabile della conduzione di una sessione di teatro. Il suo compito è quindi di agire uno strumento molto potente e completo, il quale, essendo esperienziale, porta all’auto-riflessione; non è possibile che una persona esca indifferente da una sessione di psicodramma. Aiuta a costruire un nuovo sguardo sulle relazioni in diversi ambiti, dando nuove risposte a vecchi conflitti. Lo psicodramma lavora con un aspetto poco valorizzato dagli esseri umani: la fantasia. Questa realtà supplementare dell’immaginario è per gli psicodrammatisti altrettanto reale e importante della realtà concreta e oggettiva.

Possono diventare psicodrammatisti professionisti provenienti da diversi ambiti legati alle relazioni umane: medici, psicologi, insegnanti, logopedisti, professionisti delle risorse umane, in altre parole tutti coloro che, nella loro pratica professionale, lavorano con i gruppi.
Lo psicodramma è il facilitatore della manifestazione di idee, conflitti su un tema, dilemmi morali, impedimenti e possibilità di espressione in una data situazione.  Partendo da una situazione reale, conduciamo una drammatizzazione che aiuterà la persona ad avere una visione più ampia della propria realtà e, di conseguenza, ad avere una maggiore azione nei confronti del mondo.

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A. Rossello

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