A chi non fa paura rio Armussi a Borghetto S. Spirito? E chi dovrebbe assumersi la responsabilità di danni a terzi (non pensiamo a sciagure peggiori) anche se un cartello bene in vista segnala in italiano e inglese “zona soggetta ad allagamenti in caso di forti piogge”. Trucioli.it oltre un anno fa aveva scattato numerose foto dell’area che oggi proponiamo, con due scatti più recenti. Diciamo subito che nulla è cambiato dal 2014. Il sindaco spiega.
di Luciano Corrado
“Via Juvarra è il letto (asfaltato) e sopraelevato (rispetto al livello originario) del rio Armussi, non una strada vera e propria e i rischi per le forti ondate di maltempo sono aumentati. Il rio scende dal monte Piccaro e quando attraversa la via provinciale risulta intubato in maniera insufficiente, con gli allagamenti del centro cittadino. …La zona è soggetta ad allagamenti in caso di piogge intense, con conseguenti esondazioni su terreni e proprietà agricole: proprio i danni del novembre 2014 avevano determinato il contenzioso oggetto di una sentenza di condanna del Comune a risarcire un privato agricoltore”. Così l’ex caprogupppo di opposizione e già candidato sindaco Giancarlo Maritano dichiarava il 14 e 27 luglio 2021 a Ivg.it..
E ancora Maritano: “Sull’area di via Juvarra e la necessaria azione di messa in sicurezza e bonifica, sulla quale avevo già sollecitato, ecco la sentenza del Tribunale sul contenzioso tra il Comune e i privati con l’amministrazione comunale “obbligata” ad intervenire secondo quanto stabilito dal giudice. Ma non solo: considerato che la sentenza risale a fine 2020, si dovrà discutere nel prossimo Consiglio comunale di un debito fuori bilancio pari a 15 mila euro, ovvero la cifra stabilita per il pagamento del Ctu – il consulente tecnico -, che ha svolto la perizia sull’area di Borghetto nell’ambito dell’iter giudiziario che era stato avviato”.
Trucioli.it avrebbe dovuto pubblicare (ad di là del responso nel contenzioso in Tribunale delle Acque di Torino e cosa che aveva fatto (vedi causa da scandalo il 4 novembre 2021…..) un documentato servizio fotografico. L’ho fa solo ora purtroppo con scusanti. Spesso o quasi sempre le immagini sono lo specchio della realtà più di tante parole e cronache.
Allora avevamo interpellato il cittadino coltivatore diretto che con la sua famiglia aveva dovuto intraprendere la causa legale. Gianni Michelini ricordava un incontro con la prima giunta del sindaco Giancarlo Canepa. Dai nostri appunti. “C’era allora in Liguria una disponibilità di finanziamenti ma se ne sono spesi molto pochi per la messa in sicurezza…”. E a quanto pare mancava in Comune la struttura tecnica in grado di mettere a punto i progetti più rilevanti. Utile ricordarlo, rio Armussi è secolare e ‘attraversa’ anche la strada provinciale per Toirano-Bardineto, da qui il coinvolgimento della Provincia che in tanti anni non vedeva nulla. Si sono alternati quattro presidenti. Si aggiunga che ‘sotto l’asfalto’ e nel rio hanno trovato sede l’alta tensione (elettrica), l’acquedotto e la ‘fibbra ottica’. E forse altro ancora. Gli anni interessati dai lavori di copertura e di realizzazione della strada (via Juvarra) erano quelli del sindaco ing. Franco Malpangotto (in carica dal 1997 al 2007) e capo dell’Ufficio Tecnico c’è stato pure il geom. Luigi De Vincenzi (attuale sindaco di Pietra Ligure ed ex consigliere regionale). L’area urbanizzata con Palazzoni e palazzi si tradusse nella ‘trasformazione’ del rio in via Juvarra e con tanto di asfaltatura. C’è chi ricorda benissimo la notte dell’alluvione del 2014, l’esondazione, l’allarme, le auto in sosta, l’allagamento torrentizio della via e di una vasta area che ancora oggi è coltivata in parte a carciofi e in parte ad ‘erbetta’(bietole). La corsa, quella brutta notte, a posare sacchi di sabbia, soprattutto davanti alla villa di un tecnico comunale. Mobilitazione della protezione civile.
C’è chi ricorda che uno dei consulenti, un geologo di Ceriale, rimase allibito rendendosi conto de visu della sconcertante situazione venutasi a creare dentro e fuori il piccolo corso d’acqua. Come si era potuti arrivare a tanta avventatezza? Non è compito di un giornalista andare alla ricerca di responsabilità e colpevoli, delle possibili omissioni. Non sappiamo quale credibilità abbia chi propone soluzioni ipotizzabili, due in particolare: deviare il rio nei tratti dietro via Juvarra (lato monte) o riportarlo nella sua sede originaria, arginarlo, deviarndo la strada in terreni da anni abbandonati e di proprietà dei Vacca-Cappelluto che però non erano d’accordo. E ancora, nell’area è presente un grande magazzino del Comune, quasi completamente inutilizzato e che si sarebbe dovuto mettere in vendita realizzando denaro da investire in ‘sicurezza idraulica’.
Il problema che oggi si pone è fare presto, non perdere neppure un giorno utile e più avanti riportiamo una dichiarazione lampo richiesta al sindaco Canepa. Una cosa appare certa: di Rio Armussi e via Juvarra non si è fatto cenno, almeno che ci sia sfuggito, nel corso della recente campagna elettorale per le comunali. Non già polemizzare ma fare proposte e prendere impegni concreti di fronte ai cittadini. C’è stato un confronto pubblico tra i due candidati sindaci non proprio
esaltante, si aggiunga che dalla platea e dai ‘moderatori’ giornalisti neppure una domanda sull’argomento sicurezza di Rio Armussi. E non solo quello sul fronte idrogeologico. Siamo davanti ad una situazione davvero grottesca e accade nella città ‘regina’ di seconde case in Liguria, cemento che più di così non si può. E migliaia di mq. di terreni abbandonati ed un tempo coltivati. E altri saranno ‘consumati’ dalla ferrovia e stazione comprensoriale, e ancora dalla Borghetto (o Albenga)- Altare – Predosa.
Di recente a trucioli.it è stata segnalata un altra ‘perla’, se le cose stanno così. Ovvero mentre la Riviera e l’entroterra erano alle prese con l’allarme carenza idrica e siccità storica e anche a Borghetto erano state prese misure ‘antispreco’ e di ‘risparmio’, ebbene le due grandi vasche di raccolta nella parte alta di Pineland , realizzate parrebbe a scomputo di oneri di urbanizzazione dell’imprenditore Brizzi, da mesi avrebbero consistenti perdite, al punto da allagare terreni sottostanti. Aggiungiamo che, in questo caso, la competenza è della Servizi Ambientali Spa.
Tornando a Rio Armussi resta inspiegabile, a meno che tutti i protagonisti di allora non abbiano da chiarire e precisare, come negli anni di edilizia ‘selvaggia’ si sia potuto arrivare a tanto e perchè nel silenzio della piazza e ci si sia svegliati con strepitoso ritardo, maggioranza e minoranza. Si fanno nomi di costruttori non più in vita, ma difficile immaginare, tra gli ultimi agricoltori della zona, non ci sia chi ha vissuto giorno dopo giorno il ‘grande pasticcio‘, anzi come si è consumato nel tempo lo ‘scandalo’ nell’impotenza del Comune. Come ignoriamo se siano seguite segnalazioni, esposti, inchieste della magistratura e di organi competenti.
A domanda risponde a stretto giro il sindaco Canepa: “La Provincia si è assunta l’onere di sostenere la progettazione e di farsi parte attiva, unitamente al Comune, con la Regione Liguria. Il rio Armussi attraversa la strada provinciale e sicuramente in modo non adeguato. Abbiamo iniziato un’interlocuzione per iniziare l’iter dello studio idraulico, propedeutico ad ogni futura progettazione. Noi abbiamo dato incarico, a spese del Comune, a un professionista per i rilievi e non appena li
avremo li trasmetteremo alla Provincia per il proseguo dell’iter progettuale stesso. Purtroppo una volta capitava anche questo, che un rio venisse trasformato in strada! Mi dicono che soprattutto a Genova ci siano numerosi altri casi, non per questo mal comune è mezzo gaudio. Sicuramente il ripristino sarà un’opera particolarmente onerosa, basti pensare che sulla provinciale sarà quasi sicuramente necessario realizzare un ponte rialzato nel punto in cui attraversa il rio”. Prevenzione prima che sia troppo tardi.
Luciano Corrado
LO STATO DI RIO ARMUSSI IERI NOVEMBRE 2021 COPERTO DA ARBUSTI
E LE IMMAGINI DEI RIO DEI NOSTRI GIORNI (LUGLIO 2022)
ARBUSTI E STERPAGLIE PIU’ VIGOROSE E INVADENTI DI UN ANNO FA
SERVIZI AMBIENTALI SPA, ASSEMBLEA DEI SOCI APPROVA BILANCIO E RINNOVA LE CARICHE. IL CDA PASSA DA 5 A 3 COMPONENTI