La cattiva coscienza degli anti-draghiani si può ricondurre, emblematicamente, all’obiezione a tre affermazioni di contenuto politico e comunicazionale fatte dall’ex Presidente del Consiglio dei Ministri, ovviamente decontestualizzate per risultare più convincenti al popolo bue dei Signornò.
di Sergio Bevilacqua
1) Chi non si vaccina muore
2) O il condizionatore o la pace.
3) L’ Italia ce la farà, qualsiasi forza politica vinca le elezioni.
Ed ecco emergere la valutazione: “L’uomo piu’ sopravvalutato (politicamente) nella storia italiana”.
Ma povero Mario Draghi… Dopo 60 anni di fallimentare storia politica repubblicana, che sprovveduti senza memoria diano le colpe all’ultimo (in senso cronologico) arrivato, l’unico che ha fatto davvero strategia per il Paese, in poco di più di un anno, con tra i piedi una epidemia, una guerra complessa, e i retaggi dei decenni di malagestione, è proprio da spaghetti e mandolino!
Dagli intelligenti proprio non lo capisco: che sia per portare acqua agli isterici meloniani? Agli ebeti salviniani? Al furbo rincoglionimento berlusconiano? Alla crassa ignoranza storica degli ex e attuali M5S? Alle esagerazioni propagandistiche dei 4 gatti complottisti?
O che sia per paura del PD, una idra che si alimenta invece proprio dei deliri suddetti?
La verità non esiste in politica, anche in quella più seria, e, in particolare, adesso che, a prescindere dall’Italia e dal “povero” Draghi, il mondo tutto è in un’era tri o quadri rivoluzionaria.
Un’era diluviana. Ma nessun Noè, nemmeno de noantri, e nemmeno i draghi. Gli errori che subdolamente (è un complimento!) vengono attribuiti a Mario Draghi sono l’effetto di fare davvero politica dopo 60 anni di orrore. E, se (se…) è orrendo, non è altro che per l’orrore pregresso.
La medicina esiste, ma non si fa in semestri: qualche anno di serio lavoro per ricostruire la catena democratica, che si è rotta perché ha ceduto uno dei suoi anelli, IL PARTITO POLITICO. Soggetto delle rappresentanza, organizzazione di servizi, gancio col Paese Reale del Paese Legale. Una cosa seria, non fumetti anzi caricature anzi grotteschi richelieu, in gonnella o meno, ridotti a fare le tragicomiche a ferragosto, tanto sono stimati dal mondo… Portando con sè nel ludibrio il popolo italiano e il Belpaese.
Orgoglio, cari amici, chiudere le porte a questa lebbra politicoide, e costruire veri nuovi partiti!
Unico modo perché sopravviva l’Italia è che sopravviva la sua democrazia. In alternativa, il caos e la sostanziale cancellazione (non trasformazione, anche se la venderanno così ai “Franza o Spagna purché se magna” nostrani) di 160 anni di Paese e Stato, con relativo patrimonio di oltre 100000 €. a famiglia italiana, pronto a passare in mano altrui, causa il debito pubblico.
La catena democratica è l’obiettivo base. E la sua ricostruzione con l’anello Partito politico la via. No other chance.
Sergio Bevilacqua