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Pietra Ligure, la querela del sindaco non arriva? Carrara arricchisce dossier su acquisto immobile per archivio. E l’ex cantiere Traverso? Alloggi comunali in abbandono


Mario Carrara, veterano consigliere comunale e già assessore, incalza il sindaco Luigi De Vincenzi che ha minacciato querela. Ora il ‘destinatario’ arricchisce il dossier e foto, spiegando le ragioni della ‘poca trasparenza’. Chi comprerebbe un immobile senza sapere di quanti mq sia ? Se singolo, in condominio con altri. Su un piano unico o su due e più piani ?

Ci sono retroscena su quelle aree, tra soci e società, di cui sarebbe stato parte in causa anche un ex sindaco che, a sua volta, avrebbe presentato esposti alla Procura della repubblica ed in assenza di risultati pare abbia avviato una causa civile per recupero asseriti crediti. Chi sono tutti i protagonisti della querelle ? Un tema che merita senza dubbio almeno un approfondimento giornalistico, i cittadini hanno diritto di sapere oppure si tratta solo di ‘affari privati’ ? Coinvolgono, aggiungiamo in attesa di conferme o meno, qualche personaggio che siede a Palazzo Golli ?

COMUNICATO STAMPA DI CARRARA alla replica del sindaco di cui abbiamo dato conto nell’ultimo numero del blog – Sono questi alcuni degli interrogativi ai quali, facilmente, ognuno risponderebbe subito di “No”, specialmente perché, se non si conoscono i mq totali dell’immobile che si vuole comprare, non si può sapere quale sia l’effettivo prezzo pagato al mq..!È anche per questo che abbiamo ritenuto e considerato “poco trasparente“, “imposta”  e fatta in fretta l’acquisizione dell’immobile, a due chilometri dal centro, che l’Amministrazione del Sindaco De Vincenzi ha voluto pervicacemente attuare nel Consiglio comunale del 29 Luglio scorso.

In un caso come questo, che concerne l’acquisto di un immobile ed un successivo mutuo di indebitamento per €.320.000, si trattava, non di investire ed amministrare soldi nostri, propri e personali, ma soldi della comunità, soldi dei cittadini Pietresi che i consiglieri comunali hanno da amministrare su delega e mandato conferiti dagli stessi cittadini. Noi, continuando a vederci poco chiaro nella gestione ostinata di questa pratica ed ancor di più dopo aver letto le inconsistenti successive dichiarazioni del Sindaco, continuiamo a ritenere che sia una questione che meriti dei necessari approfondimenti da chi abbia l’autorità e la competenza per farlo.

De Vincenzi, siccome abbiamo ritenuto di inviare una dettagliata relazione al Prefetto ed al Procuratore della Repubblica, ha scritto di rimando un articolo “stizzito” in cui, arrampicandosi sugli specchi, prima cerca di trovare qualche argomento per controbattere, poi cerca di mettere in ridicolo chi lo controlla e contesta ed alla fine, per quest’ultimo motivo, minaccia, addirittura, “querele“. De Vincenzi dice che gli “risulta incomprensibile” la nostra dichiarazione sulla “mancanza di dati e documentazione…” nella pratica d’acquisto esaminata dal Consiglio comunale, quando basterebbe chiedere agli uffici gli atti e verificare i passaggi” della pratica.

Ma i fatti accaduti parlano da soli e i dati desunti dagli atti ufficiali che, secondo lui avremmo dovuto chiedere agli uffici, per capirci qualcosa, purtroppo per lui, ce li siamo fatti recapitare ben PRIMA del Consiglio comunale, ma, anche così, senza poter avere i chiarimenti richiesti sui “dati essenziali mancanti“, perché neanche nelle determine degli uffici ci sono.

Si propone l’acquisto di un immobile (fatto “inusuale” per un Comune) e la successiva accensione di un mutuo di 320.000 euro; ma, ad illustrazione e spiegazione di una pratica così corposa, c’è una sola paginetta (UNA..) dove l’unico elemento di “riconoscimento” dell’immobile è costituito dal suo indirizzo e dai suoi dati catastali (Via Crispi 321 b, particella, foglio 3 P.L, mapp. 1057) e dell’indicazione di chi vende (l’immobiliare “Crispi” srl di Finale Ligure. BASTA. Nient’altro che facesse capire o, perlomeno, che “aiutasse” a capire “cosa si volesse comprare”: se un intero immobile, se una “parte” di un immobile in condominio, se un immobile sviluppato su un unico piano oppure se articolato in due o più piani di un edificio. Niente.

Siccome ci aspettavamo, ben conoscendo la tracotanza del personaggio, che ci dicesse: “dovevate andare dagli uffici ad informarvi “, abbiamo chiesto PRIMA del Consiglio, tutte (TUTTE) le determine sul caso, precedenti al Consiglio comunale medesimo, adottate dagli uffici, ma anche da queste gli elementi essenziali non si sono potuti vedere, cioè vengono taciuti i dati dimensionali essenziali, finali e descrittivi dell’immobile.

Ovviamente, abbiamo allegato tutte le determine degli uffici alla segnalazione inviata alla Prefettura ed alla Procura della Repubblica. E poi, ripetiamo, a corredo ed illustrazione della proposta consiliare d’acquisto: nessuna, pur concisa, relazione tecnica descrittiva dell’immobile; nessuna fotografia dei locali interni (visto che si vogliono destinare ad archivio); nessuna fotografia degli esterni, che facesse capire di che immobile si trattasse e dove fosse.

Le fotografie che alleghiamo siamo andati noi personalmente a scattare sul posto: da quello che si può dedurre, sembrerebbe che il 321 b -che il Comune compra- sia l’ingresso di una casa privata o “annesso” ad una casa privata, infatti ci sono le cassette postali a fianco, mentre gli altri sono grandi ingressi di strutture produttive. E, soprattutto, non vi è nessuna indicazione su quali fossero le dimensioni, i mq “finali” che si andavano ad acquistare.

Se non vengono forniti e, quindi, non si conoscono i mq finali totali, come si può calcolare a quanto ammonti il prezzo a mq dell’immobile da acquistarsi e, quindi, come si fa a valutare se il prezzo totale finale sia equo e conveniente per il Comune?

Ha un bel dire De Vincenzi che i Consiglieri comunali, se vogliono sapere qualcosa, devono andare a prendere informazioni dagli uffici, ma il sistema NON FUNZIONA così come dice lui! I consiglieri comunali devono essere messi in grado specie in un caso come questo che riguarda l’acquisizione di un immobile (ma ciò vale per qualsiasi altra pratica), di poter capire e controllare che quell’immobile abbia tutti i requisiti, specie di opportunità e convenienza, per essere acquistato dal Comune. I consiglieri comunali se mancano, come in questo caso, dei dati essenziali, non devono essere costretti a fare delle indagini, a ricorrere a delle ricerche ed investigazioni, ma, siccome amministrano i soldi altrui, dei cittadini, devono avere tutti gli atti necessari per poter valutare se esprimere un voto positivo o negativo sul provvedimento d’acquisto. Se gli elementi, invece, mancano e non vengono presentati, per forza si deve pensare a “pratiche poco chiare e poco trasparenti”.

Per questo, quando abbiamo votato, non abbiamo potuto votare né “sì” né “no”, ma siamo stati costretti ad astenerci perché, non disponendo di elementi essenziali per valutare la pratica, non eravamo in grado di poter valutare cosa stessimo acquistando e, quindi, cosa stessimo votando. Ribadisco l’assurdità dell’acquisto di un immobile per archivio con in indebitamento di €.320.000 a due chilometri dal municipio (2 km + 2 km per il ritorno) per un servizio di necessaria consultazione assidua come l’archivio, specie per le pratiche di edilizia. A maggior ragione, l’assurdità aumenta con l’aumentare della distanza.

De Vincenzi è un mistificatore quando distorce e rimodella a suo piacimento la mia dichiarazione secondo la quale, invece, visto che l’intenzione dell’Amministrazione De Vincenzi era, in ogni caso, di acquistare “quell’immobile“, così distante dal centro, allora, tanto valeva fare altri 300 metri ed utilizzare gli enormi spazi di proprietà del Comune di Pietra Ligure, negli ex “cantieri Traverso” di Scalincio, presso i quali vi sono appartamenti del Comune che in passato sono stati anche abitati. La differenza è che, in quest’ultimo caso, il Comune non avrebbe dovuto fare nessun nuovo acquisto e debito ma avrebbe dovuto risanare e riadattare una struttura di sua proprietà, ma ora “vuota” ed inutilizzata. Ribadiamo: una proprietà che è già del Comune ed è lasciata in stato di abbandono, poche centinaia di metri oltre quell’immobile che si è deciso di acquistare. La differenza è “solo”: €.320.000 contro 0. In ogni caso, i soldi che si fossero dovuti spendere là per il “risanamento” sarebbero serviti ad evitare che proprietà comunali finissero, come stanno finendo, “diroccate”.

Ma, in ogni caso, resta improponibile, anche perché sarà poco gestibile, fare un archivio che, tra andata e ritorno, comporti una movimentazione di oltre 4 chilometri. Il Sindaco, inoltre, cerca di “svicolare“, sviando i rilievi che sono rivolti soltanto contro di lui, e che lui distorce come se, invece, venissero rivolti agli uffici che hanno preparato le pratiche. Ma è lui che ha la responsabilità di aver istruito le pratiche per il consiglio comunale, decidendo che documenti mettere e non mettere, per rendere la pratica più o meno chiara, non certo gli uffici; è lui che, in consiglio, ha deciso di andare avanti ugualmente nella votazione sull’acquisto, nonostante lo avessi esplicitamente invitato a ritirare la pratica dall’ordine del giorno della discussione perché sfacciatamente incompleta.

Se avesse accettato il mio invito a ritirare la pratica stessa dalla discussione e dalla votazione per riportarla al prossimo consiglio, completa di tutti i dati mancanti, la questione si sarebbe subito “sgonfiata”; anzi, non sarebbe mai nata.

Tuttavia, poiché conoscevamo la “cocciutaggine” ben nota del personaggio alla quale egli sta abituando tutto il paese, ci immaginavamo che sarebbe andato avanti nel suo “stile“, che consiste nel non importargliene niente di quello che gli viene detto, ed abbiamo così letto la dichiarazione, che ad ogni buon conto avevamo già previdentemente predisposto, che contiene tutte le osservazioni svolte e che abbiamo poi inviato alla Prefettura ed al Procuratore della Repubblica.

Le minacce di querela : De Vincenzi nella sua dichiarazione dice che “..si riserva di valutare nelle sedi opportune ai fini di querela“. Personalmente, sono sereno perché nella dichiarazione letta in Consiglio e poi trasmessa alla Prefettura ed al Procuratore della Repubblica, come ognuno può constatare, non ho espresso apprezzamenti o fatto congetture, ma mi sono attenuto rigorosamente a raccontare lo stato dei fatti come essi sono avvenuti.

E, poi, vivaddio, non siamo nell’800! e chiunque può andare su internet, sul sito del Comune di Pietra Ligure, cliccare su “consigli comunali” e su quello del 29 Luglio scorso, rivedersi per intero tutta la discussione sull’argomento e giudicare di persona su come le cose siano andate effettivamente. Quindi, io aspetto, “a piè fermo”, le querele di De Vincenzi.

Anche perché sarei il primo nella storia ad essere querelato per aver fatto una segnalazione alla Procura della Repubblica ed al Prefetto (una “segnalazione”, non una denuncia, si badi bene…); sarei un “querelato” per il fatto di aver “controllato”, com’è mia funzione di consigliere d’opposizione fare; sarei querelato per aver fatto il mio dovere.

In realtà, De Vincenzi, se potesse, querelerebbe tutti quelli che non la pensano come lui, querelerebbe tutti quelli che dissentono, tutti quelli che lo criticano o che lo contrastano. Schermandosi dietro all’appellativo di “democratico“, pensa di poter fare quello che vuole e di fronte a critiche, rilievi e contestazioni risponde, da intollerante qual dimostra di essere, con atti di imperio.

De Vincenzi sembrerebbe come preso da una sindrome di “padreternismo” per cui tutto quello che fa lui è “Vangelo“, quindi giusto e sacrosanto; invece, quello che fanno gli altri, in contrasto o critica con il suo modo di pensare, non è nemmeno da prendere in considerazione: tanto non conta. Lo si è visto, ad esempio, con la petizione popolare dei cittadini che chiedevano il ripristino del doppio senso di circolazione sul lungomare centrale: bocciata perché non collima col suo pensiero e dei suoi seguaci.

Ma si rassereni: chi lo controlla e lo “tallona”, senza timore reverenziale, c’è. Chi, come Istituzione, può controllare la liceità del suo operato, per fortuna, anche c’è. Se il suo operato verrà considerato “lecito”, non ne saremo certo dispiaciuti ma saremo i primi a rallegrarcene. Tuttavia, delle prerogative di controllo e di segnalazione a chi di competenza ce ne avvarremo ancora e “di più”, in avvenire.

Mario Carrara, consigliere comunale

13/8/2022- Allegate 3 fotografie




COMPLESSO EX CANTIERE NAVALE TRAVERSO (ai confini con Giustenice) ORA DI PROPRIETA’ COMUNALE: CAPANNONI, ALLOGGI ABBANDONATI, EX BOCCIODROMO, MAGAZZINI. LA ‘CARTOLINA’ NON E’ MOLTO INVITANTE QUANTO A STATO DEI BENI 

Quanti sono i cittadini pietresi compiutamente informati della sorte dell’ex cantiere Traverso ? Non abbiamo mai apprezzato la polemica per la polemica. Non gioiamo con chi sostiene che tutto va male o tutto va bene. Ci riferiamo, come attualità, alla giunta in carica. Dove nei molteplici ed utili interventi è difficile trovare anche l’autocritica, l’ammissione di certi limiti e risultati. C’è la responsabilità di chi governa ed il dovere di chi dovrebbe controllare, verificare, svolgere iL ruolo da pungolo. I cronisti, a loro volta, un tempo consumavano le suole delle scarpe-  come da vulgata – perchè passavano più ore fuori dalla redazione o dal proprio ufficio in casa (per i corrispondenti) che alla macchina da scrivere prima ed oggi desk. C’è chi può fare informazione con i suoi potenti mezzi (vedi il ricco Ivg.it che può vantare il primato di lettori e innovazione giornalistica in Liguria) e chi paga di tasca propria (Trucioli.it) le spese della gestione e messa in rete, con l’insostituibile aiuto di collaboratori volontari. E senza inserzionisti pubblicitari da rincorrere, ringraziare e tener conto nella linea editoriale. Ci sono giornalisti e collaboratori che meriterebbero molto di più sulla base dell’impegno e della produttività, alcuni tirano ‘il carro’ da anni.

Ebbene chiedendo scusa per questo inciso, con le nostre umilissime forze, diamo conto ai cittadini quantomeno di una realtà ‘fotografica’. Nessun colpevole ? Porte spalancate ad ogni utile chiarimento. Diamo conto di dati ufficiali relativi a immobili, destinati ad alloggio, di proprietà comunale: in Piazza Vignette, piazza Vittoria e quelli pertinenti ai cantieri Traverso a loro volta  suddivisi in “capannoni”. Qui, per la storia, venivano costruiti panfili e yachts, anni maestosi e di gloria. Oggi in comodato ad uso gratuito a Egea/Ambiente (primaria azienda di Alba in servizi di trasporto rifiuti, fosse biologiche, smaltimento rifiuti, spurgo fognature, cassoni) che vi deposita materiali, attrezzature, i suoi automezzi. Ci sono pure gli spazi dell’ex bocciodromo con due alloggi e terreni circostanti.

 


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