Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettere/Dopo 15 anni addio NonSiamoSoli. 2/Famiglia Cristiana: Fasti e Scuola del S.Corona 3/Perché rinuncio alle vacanze in Riviera 3/Spett.Camera di Commercio di Cuneo


Caro Trucioli.it, oggi Sanremo perde una tessera importante del variegato puzzle del mondo del Volontariato sul nostro Territorio.2/I miei ricordi di 60 anni fa al Santa Corona. 3/ Perché rinuncia alle vacanze sulla Riviera di Ponente. 4/Spett. Camera di Commercio di Cuneo…
Dopo quindici anni d’instancabile attività e dedizione verso i malati oncologici, chiude l’Associazione NonSiamoSoli, che già nella denominazione esprimeva la volontà di vicinanza verso chi si sarebbe trovato ad affrontare il tunnel della malattia.

Per quindici anni NonSiamoSoli, attraverso l’opera di tanti volontari e l’ostinato e caparbio ottimismo della Presidente Tiziana Guatta, ha dato sostegno a persone smarrite ed in solitudine di fronte ad un nemico tanto pericoloso, quanto invisibile, dimostrando che la malattia si può combattere, guarendo e tornando alla vita!

Migliaia di chilometri, in Liguria, ma anche in altre Regioni d’Italia, percorsi dai volontari per accompagnare a visite di controllo ed interventi dove le/i pazienti erano in cura; con le favolose volontarie dedicate alle giornate di prevenzione, con mammografie ed ecografie annuali offerte in primo luogo a donne colpite da cancro al seno e nuovi controlli per le donne dai 30 anni in su con la sola ecografia ma, con il passare del tempo, con apertura ad altre patologie oncologiche, anche maschili, laddove veniva lanciata una richiesta d’aiuto. Quest’ultimo splendido direttivo che ha sofferto con Tiziana Guatta questa mera conclusione dell’attività di NonSiamoSoli.

Giornate conviviali e mercatini, gite fuori porta con l’occasione di divertimento, partecipare a progetti con altre associazioni di volontariato provinciali finalizzate alla raccolta fondi necessari per mantenere in vita l’Associazione, permettere l’erogazione del servizio anche di sostegno psicologico, indispensabile e donare un momento di svago a chi già era tanto provato. Con la guarigione tante persone hanno trovato la forza di essere a loro volta di aiuto e così la ‘famiglia’ di NonSiamoSoli trovava altra linfa vitale!

Anche in questo periodo di Pandemia non si è spenta l’energia per continuare ad accendere piccoli fari di speranza, ma nel contempo ha cominciato ad affiorare la difficoltà di reperire nuovi volontari per garantire il buon funzionamento ed una burocrazia sempre più pesante (RUNTS) che toglie tempo prezioso al puro volontariato, non senza aver provato a trovare soluzioni alternative alla dolorosa decisione di chiudere l’attività dell’Associazione e la storica sede di P.zza Cassini, nella consapevolezza comunque di aver donato a tante persone la luce della Speranza ed il ritorno alla vita.

Si ringrazia inoltre tutti i medici e non, le caposala dei reparti specialistici dei vari presidi ospedalieri non solo della nostra provincia ma della Liguria che ci hanno sostenuto sempre nell’intento di porgere una preziosa mano a tutte noi, pazienti oncologiche;
il Comune di Sanremo che nel lontano 2007 ha messo a disposizione con l’assessore ai Servizi Sociali Luigi Ivaldi la sede storica di P.zza Cassini, il Centro servizi del Volontariato Cespim e poi con le nuove direttive nazionali del terzo settore si è fuso con le provincie di Savona ed Imperia diventando due anni fa CSV Polis di cui Tiziana Guatta fa parte del direttivo protratto sino al 2023 alla scadenza del mandato;
la Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia FAVO di cui sempre Tiziana Guatta è stata nel consiglio esecutivo a Roma per un triennio, nonostante un’ernia che l’ha tenuta dolorante proprio in quel periodo.

Infine non ultimo un abbraccio grande e gentile a Tiziana Guatta che ha saputo donare parte importante della propria vita in questi 15 anni, sofferti per le cure oncologiche e tanto altro, sempre pronta a trovare soluzioni su misura per ogni paziente, convinta che la condivisione fa parte della guarigione.
NonSiamoSoli resterà vicino, con amicizia, a tutti coloro che ha incontrato sul suo cammino. Buona vita a tutti!

2/ I FASTI DEL SANTA CORONA SU ‘FAMIGLIA CRISTIANA’

Una commovente lettera pubblicata da Famiglia Cristiana ci ricorda i fasti del Santa Corona:
“Egregio Direttore, ho letto che nell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma fin dall’anno scolastico 1975/76 si tengono lezioni per gli alunni lungodegenti delle scuole primarie. Vorrei far presente che già nell’anno scolastico 1958/59 ho frequentato circa la metà della classe quarta elementare nell’Istituto Santa Corona di Pietra Ligure (SV), proseguendo poi le lezioni da febbraio a giugno nella mia scuola di residenza, le scuole elementari Cristoforo Astengo di Savona, la mia città. Ricordo che per tutto il mese di ottobre ho seguito le lezioni a letto, dato che nel mese di settembre mi avevano operato alla gamba sinistra per rimediare agli esiti di poliomielite avuta nel mese di ottobre 1950. Le lezioni erano organizzate su sei giorni alla settimana dal lunedì al sabato ed erano articolate su due cicli, dalla prima alla terza (con esame intermedio in terza) e dalla quarta alla quinta, con esame finale in quinta.
Noi ragazzi frequentavamo le lezioni la mattina a giorni alterni, dato che dovevamo pure seguire le terapie per le nostre infermità, mentre al pomeriggio l’insegnante ci lasciava i compiti corretti e quelli da svolgere per il giorno successivo. In Ospedale ci sono stato circa 7 mesi, dal 2 luglio 1958 al 3 febbraio 1959, e dopo una settimana dal rientro a casa a Savona ho ripreso le lezioni nella mia scuola, accolto molto calorosamente dai miei compagni. Il mio maestro trovò molto buona la mia preparazione e ho proseguito la quarta senza problemi.
Ringrazio ancora la scuola del Santa Corona per avermi dato la possibilità di seguire normalmente le lezioni. Quei ricordi di oltre sessanta anni fa mi scaldano ancora il cuore! MARIO VARALDO – Savona”.

3/PERCHE’ RINUNCIO ALLE VACANZE SULLA RIVIERA DI PONENTE.

Manco dalla Riviera di Ponente dal 2008, uno dei motivi principali è appunto il problema viario, sia stradale che ferroviario. Avendo problemi alla schiena, se viaggio in treno cerco sempre alberghi nei pressi delle stazioni.  Se vado in auto, l’albergo deve possedere un parcheggio proprio ed essere ubicato nei pressi di una fermata di TP, con un buon servizio. Questo, perché, di solito una volta sul posto l’auto fa vacanza pure lei e noi ci spostiamo a piedi o con il TP.
Queste due condizioni sulla Riviera di Ponente, non arrivo più ad ottenerle. Se vado in auto gli alberghi con un parcheggio degno di tale nome sono pochi; arrivati a Voltri l’autostrada diventa  una costosa camionale,  ove una semplice panne in galleria è sinonimo di morte. Se vado in treno, le stazioni sulla nuova tratta , non hanno alberghi nelle vicinanze; a detta di alcuni conoscenti del mio mailbox trasporti , il TP non è sempre esistente. Aggiungo pure di molte strutture alberghiere di vecchia data.
Inoltre nell’ultimo mio viaggio a Ponente,  siamo stati vittima di un tentativo di rapina in autostrada, sventato da noi con un poco di sangue freddo.
Riassumendo: i problemi legati alla nuova linea sono confermati da alcuni conoscenti UTP, da parte mia la rimando a quanto ho scritto. Mi spiace di non potere essere utile da un punto di vista professionale…in pratica sono le mie esigenze a rendere il Ponente poco attrattivo.

Resta fermo il concetto che la linea storica ” a mare “, non deve essere smantellata. Per quanto concerne l’impatto ambientale della futura linea “a monte” , le attuali conoscenze tecniche,  sono in grado di offrire un consolidamento strutturale, il quale porta beneficio al territorio.

Quando parlo di navette, penso subito ad un mezzo su rotaia. L’esempio della ferrovia GENOVA – VENTIMIGLIA, ha posto alcuni problemi.
Cordialmente,  Mario D. C.
4/Spettabile Camera di Commercio di Cuneo, sono d’accordo con Voi anche nelle virgole. E la ragione è che io le meravigliose valli  cuneesi le ho frequentate (e le frequento per quanto possibile) da oltre 60 anni. In treno per lavoro, in moto per diletto. E in questo lungo tempo ho potuto constatare un lento ma inesorabile declino e il motivo è che il territorio comprendente la Provincia Granda e la Riviera di Ponente (più di un milione di persone) viene negato il diritto alla mobilità. A questa grande è importante aerea è stata negata ogni possibilità di svilupparsi tanto è vero che le infrastrutture su ferro sono quelle di Cavouriana memoria (150 anni) perdipiù peggiorate dalle scellerate scelte operate 25 anni fa con la chiusura di linee ferroviarie. Orbene come si dice non piangere sul latte versato. Negli ultimi 5 anni sono state ben 3 le occasioni per presentare il progetto (non miliardario)che darebbe una svolta decisiva a questo stato di cose. Se c’è chi vuole invertire la rotta sa cosa deve fare. Saluti. Giorgio Ajassa

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