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Campagna elettorale 2022: promettono di piantare milioni di alberi. Le ditte ringraziano 2/Lupi in Aldo Adige, rifiuto dei cacciatori


In vista delle prossime elezioni i Partiti si sono, al solito, scatenati nel promettere mare e monti ai cittadini. Sarebbero disposti a tutto, pur di ottenere voti di consenso! Leggi anche il caso lupi in Aldo Adige e il rifiuto dei cacciatori.

di Franco Zunino

C’è chi si rimangia dichiarazioni di poco tempo fa, quando non immaginava che il governo sarebbe caduto prima del tempo e allora bisogna rimediare alle sparate che ora potrebbero sembrare negative! C’è chi rimonta a cavallo dei vecchi e triti argomenti che crearono consenso in altri tempi e che spera siano sempre attuali. E c’è chi si è addirittura messo a fare l’ecologo, dopo decenni di governo senza aver mai fatto nulla, ed anzi avendo piuttosto magari approvato leggi “ecologisticide”!

Prendiamo quelli che si sono lanciati nel promettere di piantare milioni di alberi. Ma lo sanno che per piantare milioni di alberi si sfasceranno quelle poche aree che ne erano rimaste prive per tante ragioni, e non per questo prive di bellezza? E lo sanno che poi questi rimboschimenti finiranno nel nulla di fatto per l’alta moria degli alberi piantati, specie ora che i cambiamenti climatici hanno aumentato i periodi di siccità? E lo sanno che il miglior rimboschimento è quello di origine spontanea, che avviene proibendo il pascolo nelle zone degradate e/o incendiate? E lo sanno che la soluzione migliore per favorire le foreste non è piantare nuovi alberi, ma salvare quelli che già sono alti e belli e vetusti? Certo che le sanno queste cose! Solo che piantando nuovi alberi faranno circolare milioni di Euro alle ditte appaltatrici a loro legate o prossime (i famosi amici degli amici!).

Mentre impedire il pascolo o il taglio degli alberi che già ci sono vuole significare impedire agli allevatori (specie ai “grandi”!) di eccedere sui capi di armenti pascolanti, e alle ditte boschive appaltatrici di tagli su suoli pubblici, di sfruttarli e di fare cassa con il loro legname! Quindi, cari cittadini amanti della natura, cercate di non votare chi vi promette interessi economici e che salverà il mondo naturale, ma che in realtà lo vuole solo sfruttare diversamente e con motivazioni ecologiste che sono spesso molto, ma molto, discutibili proprio sul piano ecologico! Ricordatevi che, come disse Dovstoeskij, è la bellezza che salverà il mondo, non chi la vuole sciupare per interessi economici, fossero anche per indiretti aiuti ai seguaci di Greta! E che la bellezza esiste anche su pascoli di origine antropica dopo il taglio delle antiche foreste; e finanche nei deserti!

ALTO ADIGE: I LUPI, I PASTORI, I CACCIATORI-

A proposito del lupo, è stato reso noto che in Alto Adige le autorità avrebbero autorizzato l’abbattimento di un esemplare che ha danneggiato oltre 40 pecore, incaricando alcuni cacciatori di provvedervi. Ebbene, per la gioia dei lupofili, i cacciatori si sono rifiutati di farlo in quanto i loro nomi ed indirizzi sarebbero stati pubblicamente diffusi. Un fatto, questo, che dimostra due cose: una, che certi problemi faunistici non possono essere i cacciatori a risolverli per tante e ovvie ragioni (compresa quella suddetta), come ad esempio quella dell’eccesso di cinghiali; l’altra, che per quanto riguarda la gestione della fauna è necessario creare un Servizio nazionale (o almeno su base regionale) che abbia proprio questi compiti, sia nello stabilire se, quando e dove intervenire, sia nell’incaricare proprio personale che non sia soggetto ad interessi personali o influenzato da remore morali o d’altra natura. Ad esempio, un tale Servizio dovrebbe assorbire alle dirette dipendenze, o a controllo del volontariato, il marasma di guardie volontarie creatosi in Italia, spesso più interessate a portare a spasso la divisa che non ad operare alla soluzione dei problemi, e liberi di agire o meno a seconda delle loro convinzioni. Perché se un animale va eliminato in quanto ritenuto pericoloso, o una popolazione animale ridotta di numero perché eccessiva e dannosa per ambiente ed agricoltura, lo Stato (o le Regioni) devono avere l’autorità di farlo direttamente, non dovendo incaricare soggetti privati.

A 103 ANNI è MORTO JAMES LOVELOCK FAVOLEVOLE ALL’ENERGIA NUCLEARE-  E’ morto uno dei massimi scienziati mondiali esperti di climatologia, James Lovelock, che proprio perché conosceva a fondo il problema, era favorevole all’energia nucleare per combattere i cambiamenti climatici (qualora siano conseguenza antropogenica). Eppure, almeno in Italia, anche gli oppositori alle devastanti centrali eoliche e fotovoltaiche (per non dire delle biomasse) si ostinano a considerare un tabù l’alternativa ecologica (la più ecologica di tutte!) delle centrali nucleari, che permetterebbero di salvare paesaggi ed ambienti che si stanno sempre più sacrificando proprio a causa di quel NO al nucleare. Un NO che molte altre nazioni si stanno pian piano rimangiando, specie oggi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina (dove peraltro neppure i missili minacciano le centrali nucleari di quel Paese, e per ovvie ragioni!). Intanto da quelle stesse centrali, continuiamo INCOERENTEMENTE ad acquistare l’energia che producono: senza che mai si sia sentito un appello a smettere questi acquisti!

Franco Zunino, Segretario Generale AIW

 


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