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Albenga ‘senza pronto soccorso si muore’. Lettera al prefetto. Il dr. Renato Giusto: ‘Errori che si ripetono, ecco perché e quale soluzione’


L’ufficio stampa del Comune di Albenga ha diramato una lettera aperta al prefetto che i cittadini possono sottoscrivere. Il commento richiesto da Trucioli.it al dr. Renato Giusto, presidente emerito del sindaco medici italiani, già presidente dell’Ordine della provincia di Savona, ex presidente del consiglio comunale e consiliare di minoranza in FdI.

I sottoscritti cittadini segnalano quanto segue:

  1. La situazione sanitaria nel comprensorio albenganese è giunta a un punto drammatico. La perdurante volontà dell’Amministrazione Regionale di NON riaprire il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Albenga, che -pur declassato a Punto di Primo Intervento- superava i 23.000 accessi l’anno provoca quotidianamente il collasso del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pietra Ligure, non in grado di smaltire decine e decine di pazienti in attesa. Addirittura persone anziane, sofferenti, costrette ad attendere più di 10 ore prima di essere visitate, sedute su una sedia e spesso neanche su quella. Medici e infermieri perennemente sotto pressione, col rischio anche di commettere gravi errori di valutazione. Scene non da società civile, ma da bolgia infernale, cui sono costretti ad assistere ogni giorno familiari dei pazienti e militi delle ambulanze.
  2. La popolazione è molto esasperata e c’è il timore che la forte rabbia, la tensione e lo sdegno possano diventare -cosa che nessuno si augura- incontrollabili. Di continuo, soprattutto sui social, si sentono testimonianze drammatiche che spesso si concludono con l’invito alle forze dell’ordine, alla Procura, al Prefetto, a “chi di dovere” a intervenire prima che sia troppo tardi, per evitare proteste più forti dovute al perdurare di tali inaccettabili condizioni.
  3. Viene violato ogni giorno l’articolo 32 della Costituzione Italiana (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti) senza che NESSUNO intervenga a farlo rispettare. Non esiste più sul territorio la possibilità di prenotare esami o visite mediche, neanche a carattere di urgenza, in tempi accettabili se non a pagamento o in strutture lontane impedendo di fatto le cure a persone anziane, fragili, sole, economicamente deboli, senza rispetto per la citata Costituzione.
  1. L’Amministrazione Regionale rifiuta ogni confronto con la popolazione del territorio e, ancora più grave, con le Istituzioni che rappresentano i cittadini. Addirittura nell’occasione della consegna alla città di Albenga di medaglia d’oro al valore civile il Presidente della Regione non ha presenziato e non ha inviato suoi rappresentanti con chiaro intento punitivo verso Albenga e il suo territorio.
  2. Costruire un Ospedale di Comunità in una zona priva di strutture sanitarie può essere una soluzione accettabile. Declassare un Ospedale vero, con camere operatorie all’avanguardia, in posizione baricentrica, moderno, costruito grazie ai lasciti degli avi degli attuali abitanti per realizzare una sorta di cronicario è inconcepibile e forse potrebbe essere materia per la Corte dei Conti.

La segnalazione di quanto sopra a Lei, Signor Prefetto, è un invito a intervenire con sollecitudine prima che la situazione degeneri e raggiunga un punto di non ritorno. Affinché nessuno possa dire: “Non lo sapevo”

In fiduciosa attesa porgiamo deferenti saluti: Firme

COMMENTO- RIFLESSIONE DEL DR. RENATO GIUSTO

“Ciò che sta succedendo nella sanità Savonese provinciale”.

Se mi permetto di commentare ciò che sta succedendo nella sanità pubblica provinciale è perché purtroppo ho sulle spalle quasi cinquant’anni di professione medica. Voglio subito cominciare facendo un esempio di ciò che poteva succedere quando giovanissimo medico andavo a fare i turni notturni all’allora Clinica La Maddalena del Prof Vassallo di Cairo Montenotte, convenzionata con l’Inam la vecchia mutua: una notte arrivò  un giovane di 48 anni in coma e nell’auletta del Pronto Soccorso sentivo un rumore metallico aritmico quando la bravissima infermiera spogliò il malcapitato vedendo una ferita chirurgica al petto capii che si era rotta la valvola mitralica Metallica che gli avevano impiantato come valvulopatico. Somministrai cortisone, calciparina a litri e chiamai la cardiochirurgia dell’Ospedale Le Molinette di Torino. Il famoso Prof De Gasperi aspettò e operò il Paziente guarendolo. Sei mesi dopo mi trovai il paziente a Savona nell’ambulatorio della Croce Rossa venuto per ringraziarmi. Se il Paziente fosse venuto al Pronto Soccorso di Savona forse sarebbe morto perché avrebbe perso troppo tempo!

Eliminare i Punti di Primo Soccorso a Cairo Montenotte e ad Albenga non mi pare una cosa logica, sostituirli con gli ambulatori dei codici Bianchi neppure, perché questi ambulatori dei codici Bianchi devono aiutare i Pronto Soccorsi e non certo sostituirli !” (dott. Renato Giusto)

 


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