A settembre avrebbe compiuto 82 anni. Al “ciel, al ciel, al cliel ci rivedremo un di”. Il docente universitario Stefano Monti Bragadin era un illustre cittadino pietrese, cugino di un altro personaggio che ha rivestito ruoli importanti nella vita politico- amministrativa ligure, il prof. Pino Josi.
C’era un aspetto nella vita del prof. Monti al quale lui teneva: un avo, Marcantonio Bragadin, veneziano, fu prigioniero dei turchi, spellato vivo e bruciato. Leggi anche: nella Basilica di S. Nicolò la Confraternita dell’Orazione e Morte ha accolto Elio e Mauro che, dopo l’anno di noviziato, sono ora confratelli.
NECROLOGI PUBBLICATI DA IL SECOLO XIX IN PAGINA NAZIONALE
Pino e Mara Josi con i figli Enrico e Luca e i nipoti tutti partecipano al grande dolore per la perdita del caro cugino Stefano
Gianfranco Bettin Lattes ricorda commosso Stefano Monti Bragadin raffinato studioso, docente appassionato, amico generoso e partecipa al profondo dolore della moglie Raffaella.
Massimo Chiocca, e famiglia, piange la perdita del prof.
Stefano Monti Bragadin Vive in me il suo insegnamento.
Il Lions Club Genova Sturla La Maona è vicino alla cara amica e socia Raffaella Saponaro nel momento della perdita del marito PROFESSOR Stefano Monti Bragadin.
COMMENTI WEB – Anto Rembado: Ciao Stefano,molto più che cugino,….Non sono solita scrivere o commentare sui social quando si tratta di 1 necrologio, di 1 perdita;personalmente vivo il dolore in maniera privata,intimista …ma Lui mi strappa 1 pensiero ,sia dettato da 1 affetto enorme x averlo conosciuto e vissuto, profondamente, ma anche per ciò che la Persona è stato nel sociale,nel politico,nei rapporti umani.,nella dedizione verso i suoi studenti .Certo signorile ma aperto verso tutti senza distinzione di categoria,leale con amici ed avversari politici, mai 1 comportamento scorretto verso alcuno….devoto innamorato della Sua Pietra. Ciao cuginone.
Carlo Scrivano: Una persona speciale.. un uomo di una cultura, signorilità, eleganza e umanità fuori dal comune.
INGRESSO NOVIZI – APRILE 2022
Domenica 19 giugno, festa del Corpus Domini, nella Basilica di S. Nicolò la Confraternita dell’Orazione e Morte ha accolto Elio e Mauro che, dopo l’anno di noviziato, si apprestano a divenire confratelli.
Durante la solenne celebrazione il Prevosto don Gian Carlo Cuneo con la collaborazione del Priore Sergio Bonci, del Maestro dei Novizi Luca Maglio e del Segretario Alessandro Marinelli, ha rivestito dell’abito i novizi.
L’abito dei confratelli è rimasto originale a quello concesso con Decreto del 28 ottobre 1633, dalla Arciconfraternita di S. Maria dell’Orazione e Morte in Roma, consiste nella cappa “lunga fino alle grate del piede“, dal cappuccio “aguzzo come quello dei frati Cappuccini” dal cordone nero, dalla corona del S. Rosario e dallo stemma ovale bordato di nero sul petto “che non sia in stoffa o metallo, ma di carta”.
Nel corso dell’aggregazione l’ Arciconfraternita madre di Roma inviò uno stampo in legno con il quale si riproduceva su carta l’Arma della Confraternita.
Questo stemma rappresenta al centro un teschio con le due tibie incrociate, sopra una croce con il titolo e i simboli della passione, la lancia, la spugna, la corona di spine e i due flagelli . Sotto le tre cime del Monte Colgota e ai lati due clessidre che rappresentano il tempo che passa. Attorno la scritta CONFRATERNITAS MORTIS ET ORATIONIS.
I confratelli dal 2015 hanno sede nell’Oratorio della SS. Concezione (antica Chiesa parrocchiale in piazza La Pietra) partecipano alla Messa delle 18.00 in Basilica, si dedicano al suffragio di tutti i defunti, prendono parte alle processioni parrocchiali, particolarmente alle funzioni della Quaresima e Settimana Santa e dei Defunti.
A Elio e Mauro giunga l’augurio espresso da don Giancarlo Aprosio, Arciprete di Villanova d’Albenga delegato Vescovile diocesano per le Confraternite (e pietrese d’origine ndr), il giorno 8 dicembre 2015 in occasione della rivitalizzazione della nostra Confraternita…..continuate in questo cammino che avete intrapreso, siate sempre in mezzo alla comunità, strumenti di collaborazione e soprattutto portatori di unione e solidarietà.
Così da questo vostro abito nero e dal cappuccio che vi nasconde uscirà questa luce di carità e di fede che può rischiarare e consolare il cuore dei vostri fratelli e delle vostre sorelle. Buon cammino.