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Appello di un prete ai preti di Genova: difendersi dall’abuso di potere del vescovo e dei vicari


Potrei anche girarmi dall’altra parte e fare finta di nulla, ma non posso perché la Diocesi non è riserva di caccia del vescovo, Marco Tasca, e dei vicari di cui si è circondato in una stretta mortale.

di Paolo Farinella prete

Della Diocesi, come della Chiesa, siamo tutti responsabili per DIRITTO BATTESIMALE.

 

Il  vescovo Tasca Marco con il presidente Toti ed il sindaco di Genova Bucci

Il vescovo, e i suoi cari, fanno i gargarismi con “sinodo e sinodalità/metodo sinodale” che non osservano, anzi disprezzano nel loro agire e nella sicumera della loro prepotenza. Essi credono di poter fare quello che vogliono. Non possono farlo, per legge e per dottrina. Se vescovo e vicari non lo capiscono gli faremo un corso accelerato di ecclesiologia secondo il concilio Vaticano II, supportato dal magistero di Papa Francesco che su questo punto batte come un martello pneumatico.

Il vescovo non ha reagito, ma è rimasto impassibile. In otto mesi egli ha nominato 3 canonici effettivi con diritto di voto e sono a conoscenza che altri 2 siano in arrivo: 5 canonici ancora giovani tolti dalla pastorale attiva, mentre rimane vacante da un anno e 5 mesi il ruolo di «canonico penitenziere», dopo la morte del can. Giampiero Canale, deceduto il 10-02-2021. Solerzia potente di «sollicitudo pastoralis»!
Quello che molti preti stanno subendo in questo periodo di allegri e violenti trasferimenti, propri delle transumanze delle pecore, è gravissimo, ma ancora più grave è il modo e il metodo usato direttamente dal vescovo e dai suoi vicari, responsabili “in solido” davanti alla Chiesa e a Dio.
Poiché non voglio essere accusato di fare come il prete e il vicario/levita della parabola lucana che passa oltre cambiando strada, metto in gioco me stesso e GRIDO AI PRETI le parole di Giovanni Paolo II, il primo giorno del suo pontificato: “NON ABBIATE PAURA!”. Temete, piuttosto, la vostra COSCIENZA che chiede di sentirci responsabili gli uni degli altri. “Portate i pesi gli uni degli altri”, altrimenti le nostre parole saranno vuote e vacue.

Se non reagite, dovrete rendere conto di voi e di loro; se reagite, non otterrete vantaggi, ma la vostra coscienza sarà salva e della sorte del vescovo e dei vicari non sarete responsabili. La vita e la morte è davanti a noi: spetta a ciascuno di noi tendere la mano all’una o all’altra, con ogni conseguenza. Fatevi sentire, altrimenti il «presbiterio» non esiste più.

Non ho rancore o sentimenti negativi nei confronti del vescovo o degli improvvidi e superficiali vicari, solo passione per la Chiesa che amo più di Dio, ma sono sicuro che lui non si cura di queste quisquilie.

Io, Paolo Farinella prete, sono con loro e li difenderò “perìnde ac cadàver”. Un caro saluto a tutti e buona lettura, sperando di avere offerto un servizio.

Con parresia affettuosa.   Genova, 04-07-2022

Paolo Farinella, prete


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P. Farinella

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