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Lettera/ Alassio il Comune corre ai ripari. Il ‘caso Colombi’. Lucchini: curiosa nomina ‘fiduciaria’ offerta dal sindaco anche a me. Le assunzioni clientelari! Il ritorno dell’arch. Ivaldi


Egregio avv. Igor Colombi, riscontro la sua replica (vedi…..) che non risponde dico a neppure una delle osservazioni garbate ma incontrovertibili che ho sollevato alla “sua” gestione della Gesco S.r.l. società unipersonale.

di Fabio Lucchini

L’abbraccio del sindaco Melgrati

E’ bene sottolineare ancora una volta, che detta società è a totale capitale pubblico, emanazione diretta del Comune di Alassio. Ora, aspettavo con interesse l’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio comunale convocato per il 26 maggio ore 21:00 , ed ecco cosa ci ho trovato e perché …

Il punto 8 della detta convocazione del Consiglio Comunale, recita come segue “Relazione illustrativa delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti per l’affidamento in house della gestione della sosta a pagamento su area pubblica denominata “La Piccola” (ex D.L. 18/10/2012 n. 179, art. 34 commi 20,e 21 e 192 D.Lgs. 50/2016).”

A leggere attentamente il verbale di Deliberazione di Giunta del 12/07/2019, appare chiaro come in detto documento si approvi la locazione temporanea da parte della Gesco S.r.l. su mandato della FS Sistemi Urbani, in allora proprietaria dell’area di parcheggio adiacente la Stazione ferroviaria e da destinare a parcheggio a pagamento, denominata “La Piccola”. Detto contratto di locazione aveva una durata prevista dal 01/06/2019 e sino al 30/11/2019 rinnovabile una sola volta, quindi al massimo poteva arrivare sino al 31/05/2020.

Nella successiva seduta la Giunta Comunale, con Deliberazione n. 288 del 26/08/2019, assegna l’area denominata “Ex Piccola” attualmente in locazione alla Gesco s.r.l. tra le zone destinate a parcheggio a pagamento e gestita attraverso gli ausiliari della sosta. La Delibera specifica espressamente che tale gestione della Gesco s.r.l. è valida per tutta la durata del contratto di locazione tra le società Fs Sistemi Urbani e la stessa Gesco s.r.l. , sebbene non rientrante nelle zone inserite nell’apposito “contratto di servizi” in vigore.

Ciò che salta agli occhi è che, da quel momento in poi, l’unico documento che risulterebbe tra le delibere nel merito di questa vicenda sia quello della seduta del Consiglio comunale del 26/10/2021, riguardante l’acquisto da parte del Comune di Alassio della suddetta area dalla FS SU S.p.A.  (n.d.r  FS Sistemi Urbani S.p.A.). In questo atto si cita l’art. 6.3 in cui FS SU dichiara di “non rispondere di inadempimenti fiscali che derivino dal mancato pagamento dei Tributi del Comune e della sua controllata Gesco s.r.l.”: questo articolo, farebbe “presumere” che alla data dell’acquisto da parte del Comune, la Gesco fosse tenutaria di un contratto di locazione ancora attivo, ma forse NON è così.

In ogni caso ciò che rileva è che il Comune di Alassio, dopo essere entrato in possesso della detta area denominata “La Piccola” o via Elgar come la chiamano in molti, pare abbia così ritenuto scontato che la Gesco s.r.l. ne dovesse gestire gli stalli di parcheggio, infatti nella recente seduta di Consiglio Comunale del 31/03/2022 il Comune di Alassio approvava il “Business plan 2022/2024” della sua controllata Gesco s.r.l. , in cui al punto “ B ” si illustravano le attività svolte per la gestione dei parcheggi a pagamento sul territorio del Comune stesso con la dicitura “La società svolge analogo servizio presso l’area adiacente la Stazione ferroviaria di Alassio divenuta area comunale. Con l’inizio del 2022, a seguito dell’acquisto da parte del Comune dell’area denominata ‘La Piccola’, la stessa è stata aggiunta al presente elenco.

Il Comune, quindi, ha deliberato il Business plan dove si dichiara che i 72 stalli di sosta dell’area “La Piccola” fanno parte delle aree assegnate alla Gesco s.r.l. , mentre non risulterebbe attribuito NESSUN incarico alla Gesco  s.r.l.  dopo l’acquisto deliberato con la seduta del 26/10/2021 e neppure prima, una volta scaduto quello di FS Sistemi Urbani  S.p.A.

Naturalmente, se vi fosse documentazione nel merito a “copertura” di questi due periodi, a me sfuggita, rimango in attesa di riceverne copia o di poterla ritirare presso lo sportello comunale, per prenderne visione.

Quindi, viene spontaneo chiedersi e la “vox populi” si chiede con quale mandato la Gesco s.r.l. abbia potuto operare e incassare i proventi provenienti dal pagamento della sosta nei 72 stalli, ma anche a che titolo e sotto quale profilo di legittimità abbia eventualmente sanzionato in questo “interim time” tramite i suoi operatori, ovviamente ignari della situazione de facto, che nello svolgimento del proprio compito lavorativo, si siano trovati di fronte a soste scadute e quant’altro. O più precisamente, a far data da quando, eventualmente, sia stato sospeso il sanzionamento… e con quale documento ufficiale ???

L’avv. Igor Colombi

Ora, il Comune, dopo la mia precedente lettera aperta, corre ai ripari e inserisce in tutta fretta questo punto 8 all’Ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale: mi chiedo, caro Colombi, ma Lei dov’era in questi anni in cui ha ricoperto il ruolo di presidente del Cda (n.d.r Consiglio di amministrazione) di Gesco s.r.l. oltre a stare seduto sulla “carega” e percepire uno stipendietto con denaro pubblico, in attesa di compiacersi “quando una persona mi ferma per strada per farmi i complimenti o darmi dei consigli per fare meglio”…  se non sa neppure in che situazione si trova la Società (pubblica e a intero capitale pubblico) da lei amministrata, al punto che potrebbero individuarsi delle situazioni amministrative con carattere di illegittimità ed eventuali ipotesi di reato ??? E poi i soldi incassati dalle soste e le sanzioni dove sono finiti ??? E sotto quale voce contabile gli incassi sono stati registrati ??? E sono o NON sono legittime, in particolare, le sanzioni ??? O c’è qualche centinaio di preavvisi di verbale, che sono NULLI e che quindi i cittadini non sarebbero tenuti a dover pagare ???

A seguito dell’analisi della Delibera di Giunta n. 133 del 29/04/2022  avente ad oggetto: “Gesco s.r.l. assemblea ordinaria per approvazione bilancio al 31/12/2021 – Indirizzi di voto”, è bene notare che nel bilancio ci sono, in cassa e in banca, oltre 600 mila euro e riguardo questo bisognerebbe domandarsi il perché, essendo la Gesco s.r.l. una società partecipata pubblica al 100%.

Analizzando il conto economico, si nota che vengono pagate imposte per 64.477 euro relativamente al Bilancio 2021, contro i soli 6.955 euro del Bilancio 2020 e anche riguardo questo aspetto bisognerebbe domandarsi perché l’amministrazione dell’azienda non abbia programmato delle spese correnti nello scorso 2021 che avrebbero permesso di pagare minori imposte, giacché tutto ciò che non va in tasse ma a favore di investimenti per le strutture e gli impianti pubblici, va da sé che finisce a beneficio diretto di cittadini e turisti, che usufruiscono delle strutture.

Ciò è facilmente realizzabile adottando una seria e oculata gestione dei flussi finanziari, con una attenta previsione di cassa, ammesso di essere all’altezza del compito e, quindi, saper come agire.

Se quanto sopra rispondesse a verità, come io sommessamente ritengo, a fronte delle incontestabili evidenze, io credo che, ragionevolmente, Lei dovrebbe, in un sussulto di dignità e senso civico,  rassegnare le dimissioni, per manifesta inadeguatezza … e darsi al Tennis che mi pare sia, invece, una specialità dove Lei eccelle.             

Ma mi incuriosisce, ad esempio, la pratica della manifestazione d’interesse da parte del Comune per individuare candidature abili a ricoprire il ruolo di Amministratore Unico della detta Gesco, che alla fine ha partorito il topolino: mi spiego meglio, lei era presidente del Cda di  Gesco sino a qualche mese fa, poi il suo mentore politico e comandante in capo, il sindaco Melgrati, ha deciso di sciogliere il Cda e tornare alla formula dell’ “amministratore unico”, altro aspetto interessante, che le permette di raggranellare qualche soldino in più come compenso, e mi sorprende che oltre Lei nella sopracitata selezione per individuare figure ritenute idonee, non sia emerso nessun personaggio di spicco, (eravate in due a contendervi la ‘poltrona’) e ci si sia ancora una volta appiattiti sulla nomina per così dire “fiduciaria”, ottimo stratagemma politico-clientelare, insomma una farsa come “fumosa” è stata la selezione a cui è seguita la nomina dell’avv. Massimo Parodi nel ruolo di Direttore generale di Sca.

Stranamente, se non erro, il suo passaggio da Presidente del Cda ad Amministratore unico di Gesco (era il 03/03/2022 Del. di Giunta n.58) è passato in “sottecchi” per la stampa locale sino al suo duello con il noto giornalista Giò Barbera… quando qui, abitualmente, a queste “promozioni”, si dà ampio risalto… , qualche imbarazzo ?

Mi creda, il suo sindaco ben prima che a Lei ha offerto al sottoscritto il suo ruolo attuale o quello che impersonava prima, ma non ho potuto accettare perché ho perso la fiducia in Melgrati, dopo alcune vicende politiche e, quindi, se desidera soddisfare la sua curiosità sul perché io sia divenuto come Lei sostiene ”uno dei suoi più accaniti oppositori” lo chieda a lui , ma credo che avrebbe degli imbarazzi a risponderle… : Lei è ancora un “cucciolo” del ‘grande burattinaio’ della politica cittadina, di Melgrati, avrà tempo se durerà per imparare, ma certo come Lei stesso scrive e precisa nella sua replica, ha delle doti importanti…”Io sono abituato a mantenere gli impegni presi, e credo che la coerenza e l’umiltà paghino sempre, anche e soprattutto in politica” e dice bene…  secondo me, anzi  benissimo perché è vero, l’essere supino al potente di turno normalmente assicura una più lunga esistenza in vita dal punto di vista politico, soprattutto avere coerenza e non vedere… ma rispondere signorsì !

E’ importante essere autoreferenziale come il suo capo, che io conosco bene per aver convissuto con questi aspetti durante la nostra collaborazione in politica, ben diversa dal potersi definire amicizia, per la quale ho sempre rifiutato qualsiasi compenso, e quindi da me prestata a totale titolo gratuito, mentre in politica pressoché tutti o quasi, rincorrono un incarico retribuito, come accade anche qui, che si pretende con le unghie e con i denti e poi come per Lei ci sono le aspettative di una carriera al “servizio del popolo” o forse più onestamente, al servizio di chi comanda nella “stanza dei  bottoni”, dei vari burattinai dei vari livelli di potere politico, perché di questo, sempre, stiamo parlando.

Certo l’aver partecipato nel 2020 al Progetto Ripam – “Concorso Pubblico per il reclutamento di complessive 2.736 unità di personale non Dirigenziale dell’Area III – profilo di Funzionario Amministrativo nei ruoli di diverse Amministrazioni, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, incarico a “tempo indeterminato”, fascia retributiva F1”, nella cui graduatoria finale, pubblica, Lei è risultato nella posizione n. 9.585, un po’ lontana, per così dire, dalle “vette”, o più recentemente il “Concorso per titoli ed esami per il reclutamento a “tempo determinato”, 2 anni e 7 mesi (sostanzialmente come in Gesco per 3 anni) di n. 8.171 unità di personale non Dirigenziale dell’area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di addetto all’Ufficio del processo – distretto della Corte d’Appello di Genova n. 251 unità (di cui 10 riservate ai candidati in possesso di Laurea in Economia e Commercio o in Scienze Politiche o titoli equipollenti o equiparati) dove ha raggiunto la posizione n. 114: il modesto incarico, sotto il profilo retributivo, a Imperia, o meglio presso la Corte d’Appello di Genova, oltre a renderla un “pendolare” non le avrebbe potuto portare granché più che un incarico di Amministratore Unico (Gesco) o parimenti di Assessore comunale, dopo la revisione dei compensi entrata recentemente in vigore, in una realtà come il Comune di Alassio, senza però dover sostenere i costi di spostamento quotidiano e tutte le inconvenienze a questo legate: quindi non parliamo di rinunce e sacrifici, come lei ha ritenuto evidenziare nella sua replica con l’espressione… “Ebbene sì, caro Lucchini. Ho volontariamente e liberamente rinunciato ad un posto da Funzionario presso il Tribunale di Imperia, ben retribuito (ancora piango nel vedere i bonifici provenienti dal Ministero della Giustizia, sic !!!) e anche molto stimolante a livello professionale”.

Che dire, caro Colombi, non mi / ci prenda in giro: le rinunce e i sacrifici prima si fanno davvero, poi si possono, se si desidera, enfatizzare, quando veri e non il contrario: le vostre generazioni sono quelle del “hit and run” e gli effetti si vedono quotidianamente.

Quando leggo sue affermazioni come… “mi piace che i 31 dipendenti della Gesco mi considerino un loro punto di riferimento, mi piace quando una persona mi ferma per strada per farmi i complimenti o darmi dei consigli per fare meglio”… mi fa sorridere, perché forse non ha ancora compreso che la Gesco, fatta di persone, tutte, o quasi, professionalmente capaci e soprattutto competenti, andrebbe avanti  sia con lei sia con me o con chi altro, indistintamente, perché la macchina comunale, in tutte le sue espressioni, tiene conto della precarietà degli incarichi politici, ancor più per quelli fiduciari (come il suo), e quindi oggi lei c’è e domani… forse. Perciò, dia retta, è piuttosto vero il contrario, perché sono i 31 dipendenti da lei citati ad essere il “suo” punto di riferimento, sono loro che conoscono il lavoro che svolgono con impegno e dedizione ogni giorno e che le possono evidenziare problematiche tra le più svariate riscontrate nello svolgimento delle loro mansioni e suggerirle soluzioni da prendere in esame e poi adottare o ancor meglio, quando possibile, affinare.

Di quanto sostengo, qui appena più sopra, ne è prova il fatto che un anno e mezzo fa Lei piovve letteralmente dalle nuvole, quando su mia sollecitazione pubblica, dovette prendere contezza che buona parte degli stalli blu di parcheggio di piazza Paccini, e non solo quelli, avevano misure che non rispettavano quelle previste per legge, ma il Comune per il tramite della società Gesco, in cui lei in allora rivestiva il ruolo di presidente del Cda, li metteva a disposizione dell’utenza, ne richiedeva un pagamento in relazione al tempo d’utilizzo ed elevava sanzioni, anche se gli stessi non erano a norma: il che, come dire, era e rimane quantomeno imbarazzante, per non dire illegittimo. Spero che al più presto e senza più interporre scuse, provvediate anche per le altre aree non a norma o, quantomeno, nelle more della messa a norma, sospendiate temporaneamente il pagamento della sosta e soprattutto le azioni sanzionatorie !

Sul fatto della gestione penosa della Gesco da parte della politica locale, con assunzioni di figli di amministratori creati per “incarico politico”, assunti scambievolmente, non deve far altro che farsi spiegare come sono andate le cose dal suo sindaco e patrono politico Marco Melgrati, che conosce nel dettaglio le vicende relative, giacché era lui e non altri a “regnare” su Alassio in quegli anni e a distribuire nomine, cariche, prebende e onorificenze, né più né meno di ciò che fa ora, modalità a cui è avvezzo, direi, da sempre: concordo comunque con lei, che è meglio stendere un velo pietoso su queste vicende.

Anche l’esperimento passato di affidare ai privati la gestione dei parcheggi, non è stata, a mio sommesso giudizio, una scelta felice, sia per la scarsa resa per l’Ente comunale, tant’è che proprio con la precedente amministrazione del sindaco Canepa, si è voluto voltare pagina e tornare alla gestione “in house”, non senza uno stillicidio di vicende giudiziarie che hanno però, per fortuna, visto prevalere alla fine il Comune: questo per dire che le scelte neglette o clientelari di buona parte dei politici, si ripercuotono negativamente per lungo tempo sulla comunità con danni di tutti i tipi, a volte ingenti, per il patrimonio pubblico, mentre quelle illuminate portano un po’ di sollievo alla “res publica” e di respiro ai cittadini.

Insomma gestire la Gesco, in posizione “apicale”, sostanzialmente non è così né pesante, né complesso: come già detto, è azienda a gettito minimo garantito, la cui ottimizzazione gestionale è cosa abbastanza semplice, ammesso ci sia l’applicazione concettuale dell’ingegno e la buona volontà nel provvedervi. Infine, 1.000,00 euro abbondanti al mese, più eventuali annessi e connessi, per un impegno di questo tenore, mi pare un ottimo compenso.

Lei è ricco di famiglia, simpaticone e ha un padre con amicizie politiche che le ha aperto una strada, localmente, per una carriera politica, anche se Lei, ormai maturo, avrebbe in teoria già dovuto aver intrapreso e consolidato una sua carriera ben definita professionalmente e assai più redditizia ovviamente, ovvero quella di avvocato oltreché quella di istruttore di tennis con tanto di brevetto e l’aver preso in considerazione, alla sua età, la soluzione di un pubblico impiego nell’imperiese, anche se poi abbandonata forse per problemi anche di incompatibilità con l’incarico pubblico alla Gesco, per dircela tutta, non mi fa pensare a una rinuncia volontaria, a un sacrificio per il “bene” di Alassio, ma a una scelta “ragionata”, se mai la ragione appartenga anche alla politica.

Alassio solo un ‘bacio di simpatia’ e goliardico tra amiche: Simona Ivaldi e Barbara Nieddu

Sempre in ambito Gesco, la “vox populi” riferisce che una persona, una professionista di spicco, l’arch. Ivaldi, che è appena uscita dalla porta a seguito dello scioglimento del Cda Gesco, dove, quale membro consigliere percepiva un compenso annuo lordo di 2.400 euro, stia per rientrare o anzi sia appena rientrata dalla finestra sempre in Gesco, con un incarico da Direttore Tecnico del valore di 24 mila euro per l’esercizio 2022 , il che, se inquadrato e suddiviso nell’ottica dei 6 /7 mesi restanti, non mi pare un compenso trascurabile, anzi, se la matematica non mi tradisce 4.000 mila euro mese sono una bella cifra. Insomma, il gioco vale la candela come si dice …”pecunia non olet”!

Alassio Piazza partigiani: le signore Nieddu e Ivaldi

Sono certo, a vedere le immagini pubbliche di un paio d’anni addietro a una serata per “Vip” in una delle nostre prestigiose piazze, che le più che ottime relazioni che intercorrono tra la preg.ma arch. Ivaldi e la gentile sig.ra Nieddu, quest’ultima attuale compagna del sindaco de noantri, Marco Melgrati, siano state un viatico irrefrenabile per questo nuovo incarico, sempre profumatamente retribuito con denaro pubblico, poiché certo, abbondantemente supera ogni aspettativa e soprattutto ogni possibile selezione, come direbbero gli inglesi: “far exceeded expectations” . 

Aggiornamento del 24/05/2022: come si evince leggendo l’articolo pubblicato su IVG.it a firma della nota Mary Caridi, il Colombi sostiene quanto segue: “Abbiamo fatto una procedura di invito a 5 professionisti tramite Pec (n.d.r. sarebbe interessante conoscere i nominativi dei restanti n.4 professionisti) per tutta una serie di lavori e incarichi che dovremo dare in futuro per la sicurezza del Palazzetto dello sport e la gestione degli aspetti tecnici che la Gesco dovrà affrontare nei prossimi mesi. Dato che abbiamo un surplus di bilancio considerevole, dobbiamo spendere i soldi. Per spenderli ci vuole un Tecnico e per selezionare il Tecnico abbiamo optato per questa procedura. Abbiamo mandato le Pec con gli inviti a 5 professionisti e la richiesta a presentare un’offerta, un preventivo in base a un capitolato. L’assegnazione dell’incarico all’arch. Ivaldi è stato dato in base al preventivo che lei ha presentato”. “E’ stato l’unico preventivo presentato tra i 5 professionisti invitati. Le abbiamo fatto un colloquio e poi le è stato conferito l’incarico di consulente esterno (24 mila euro annui) (n.d.r. come previsto dal Business plan per il 2022). In teoria avremmo potuto darlo senza fare una procedura ad inviti, ma abbiamo scelto una procedura nella massima trasparenza”.

Ciò che, a mio sommesso parere, sorprende un tantino, sono le dichiarazioni del vice-sindaco con delega alle società partecipate (n.d.r. società partecipate dal Comune di Alassio) Angelo Galtieri: “Gesco, nell’autonomia dell’Ente, ha fatto un bando per la ricerca di un consulente per i lavori da svolgere come previsti da bando. Si sono presentati alcuni partecipanti. Sotto l’importo di 40 mila euro Gesco può fare i bandi o una ricerca di collaboratori a progetto. Ci sono tre grossi interventi da eseguire: l’agibilità dello stadio e del Palazzetto dello sport con rifacimento dell’area d’ingresso, la scala antincendio. Un geometra non bastava e hanno cercato una terza figura competente.” (n.d.r: mi chiedo quale sia la “seconda figura” in campo…)

Insomma, è stupefacente che, con la sete di lavoro che c’è di questi tempi qui in Liguria, di 5 professionisti invitati, solo l’arch. Ivaldi abbia risposto … (n.d.r: come si evince dalle parole dello stesso Colombi intervistato dalla Caridi) insomma un altro fumoso “arruolamento” che qualcuno potrebbe definire  “ad personam”: si dice così, vero ???

Ma per usare una espressione che appartiene al suo esperto sindaco Melgrati (al terzo mandato), fumare troppe foglie di geranio dà allucinazioni e fa vedere chimere, ed è proprio vero che il fumo delle foglie di geranio fa male e spesso astrae dalla realtà.

La ringrazio per la stima e il devotissimo ossequio, ma, sommessamente, consiglio, se credente, di riservare tale sentimento di devozione alla Madonna, magari riuscirà a rischiararle la via e soprattutto le idee.

In sintesi, sono felice che la mia prima lettera aperta abbia svegliato le vostre coscienze, ma soprattutto l’attenzione per ciò che state amministrando, e aperta la corsa a immediatamente fissare il sopra nominato punto 8 all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 26 p.v., per colmare e sanare il vuoto creato dall’assenza di un passaggio fondamentale sotto il profilo formale e sostanziale per permettere, quindi, alla società Gesco s.r.l. di operare nel pieno della legalità per il futuro, con l’affidamento in house della gestione della sosta a pagamento sull’area pubblica denominata “La Piccola”.   

Fabio Lucchini

(19/05/2022)

 


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