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Liguria e Basso Piemonte

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Provincia di Savona albergatori esultano: ‘Stagione da record’. A Imperia: ‘Si è cantata vittoria troppo presto’. Per tutti invece carenza di personale. Crollo iscritti scuole alberghiere


A leggere il più diffuso social della Provincia di Savona (Ivg.it) sarà una stagione turistica da record e gli albergatori gongolano. In provincia di Imperia il presidente di Federalberghi frena: “Abbiamo cantato vittoria troppo presto”. Gli uni e gli altri invece alle prese con un’emergenza che sta esplodendo. Non si trova personale diciamo qualificato. Prova del nove. Una nuovissima struttura alberghiera ha previsto di assumere per l’estate 31 dipendenti. Dopo i colloqui (siamo nel savonese) solo 3 sono risultati ‘idonei’. Si è dovuto ricorrere ad altre zone del Paese.

Come se non bastasse, non ha finora destato l’interesse dei media quanto accade nelle scuole alberghiere di Alassio e Finale (ma probabile non siano eccezioni). C’è una tendenza del -30% di iscrizione, in parte dovuta al calo demografico, che la dice lunga sul destino degli istituti che perdono iscritti e c’è lo stesso allarmante trend in Liguria.  Se poi si aggiunge la triste realtà che una rilevante maggioranza abbandona la scuola e non si diploma, il ‘quadro’ è perfetto. Che ha però una sua logica ed altrettanto triste elemento scatenante. La stagione estiva – con rare e sporadiche eccezioni-, con le assunzioni a tempo determinato, inizia al primo di giugno, per arrivare, se tutto va bene, al 30 di settembre.

Come si può far quadrare i conti di una famiglia, di un dipendente, le comuni esigenze personali, lavorando quattro mesi all’anno ? Un tempo, ma non è più così, ci si spostava dal mare alle strutture ricettive di montagna (sciistiche). Pur senza contratti a tempo indeterminato, l’occupazione si protraeva almeno 10 mesi e ‘i conti tornavano’ con due mesi di indennità di disoccupazione.

Ma se gli alberghi si trovano in serie difficoltà, non va meglio nella ristorazione, persino nei bar. Non solo trovare un cuoco di professione, meglio se bravo, è come trovare un tesoro, ormai nelle cucine dei ristoranti (e hotel) e tra camerieri, baristi, donne ai ‘piani’ (pulizie) il personale straniero supera quello di ‘casa nostra’.  C’è chi ricorda che non molti decenni fa, quando in diverse località rivierasche oltre alla stagione lunga che iniziava a Pasqua e finiva a metà ottobre, seguiva anche la stagione invernale (almeno 3 mesi), c’erano persino comitive straniere (in pullman) nel periodo natalizio e di  Capodanno.  E non erano pochi i datori di lavoro del settore che potevano vantare dipendenti che raggiungevano l’età della pensione nella stessa azienda famigliare dove avevano spesso iniziato.

Domandarsi quali rimedi adottare e soprattutto con quali future prospettive è compito davvero arduo, da ‘ufficio studi‘ qualificati. Investe la programmazione e la pianificazione, il ruolo di analisi e rimedi che coinvolgono politica, istituzioni, enti preposti, le stesse associazioni di categoria che dovrebbero essere in prima linea. E porsi qualche utile interrogativo su cause e concause.

Andrea Valle, varazzino, presidente provinciale Federalberghi, ha dichiarato a IVG.it: “Il primo enorme nodo riguarda la carenza di personale.  Gli alberghi non riescono a trovare figure professionali da assumere per completare gli organici. Mancano camerieri di sala, personale per la cucina, cameriere ai piani. A mancare non è la necessità o la voglia di lavorare, ogni giorno veniamo contattati da persone che vorrebbero essere inserite in organico, ma chiedono di essere pagate in nero, perché altrimenti dovrebbero versare troppe tasse”.

Chissà quanti controlli dell’Ispettorato del Lavoro, ridotto con un organico al lumicino, e con un ministro del Lavoro Ligure e pidiessino, vengono fatti nel corso dell’anno. Con quale media si ha la quasi certezza di franca franca.

Ci sono pure casi di hotel che pur essendo sul mare, con un passato prestigioso (vedi G.H. Garden Lido di Loano), una proprietà industriale solida, hanno eliminato pensione completa e mezza pensione; solo pernottamento e prima colazione. Pranzo e cena si possono consumare extra, a la carte, nel prospiciente mega stabilimento balneare di proprietà e la sera in veranda; il servizio di ristorazione è stato affidato con successo ad un esercente loanese.

Da parte sua la Regione Liguria è tenacissima a far coraggio, a mettere in risalto i dati dell’Osservatorio regionale. L’ultimo comunicato stampa: È positivo il bilancio del turismo in Liguria durante il weekend lungo del 25 aprile, nonostante un clima non favorevole che ha indotto inizialmente molti visitatori a disdire diverse prenotazioni, salvo poi riconfermarle sotto data. Molte camere che la settimana precedente il lungo week end festivo erano state disdette – spiegano il presidente della Regione Liguria e l’assessore al Turismo – sono state riprenotate all’ultimo, a conferma che la voglia di Liguria non viene fermata neppure dalle previsioni meteo. Anche questa settimana è stato effettuato il sondaggio dell’Osservatorio Turistico Regionale, effettuato tramite il questionario rivolto ad un campione di strutture alberghiere della Liguria da 3 a 5 stelle: il 28% di hotel in provincia di Genova, 14% nell’imperiese, 38% nel savonese e 20% nello spezzino. L’ultima domanda ha riguardato il rapporto tra ospiti italiani e stranieri: nel 76% delle strutture la maggioranza è stata di turisti nostrani (il 14% hanno avuto solo italiani in hotel) mentre nel 10% degli alberghi si è avuta una maggioranza di turisti stranieri. Nel 14% delle strutture, infine, il numero di ospiti italiani e stranieri è stato equamente distribuito”.

E sempre da IVG.it il clima è all’insegna dell’ottimismo. “Nel savonese il trend delle prenotazioni in hotel e nelle strutture ricettive per il periodo delle festività è buono. Nelle mie strutture (3 hotel) quest’anno le prenotazioni sono buone, i soggiorni sono di almeno 4 o 5 notti, c’è movimento, ci sono ancora richieste di prenotazioni e tanta voglia di mare e di ritornare ad Alassio” ha affermato Stefania Piccardo, presidente  provinciale degli albergatori. Fiducia anche per il turismo europeo, un’ulteriore boccata d’ossigeno: “In primavera tornano i turisti svizzeri, tedeschi e nei week end i francesi” aggiunge Piccardo.

“C’è voglia di mare e di vacanze e la Liguria è pronta ad accogliere i turisti che verranno a trovarci. Ci aspettiamo non solo che arrivino gli italiani ma anche il ritorno degli stranieri, dai Paesi limitrofi come Francia, Svizzera, Germania e speriamo anche dagli Stati Uniti, con un mercato americano che sta tornando a muoversi verso le nostre destinazioni” tiene a dire l’assessore di Fratelli d’Italia al turismo avv. Gianni Berrino.

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