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Santa Corona, Toti conferma 148 mln. Ecco come sarà potenziato. Sanità e ospedale di Albenga? Vecchietti: ‘Noi ignorati dai novelli padroni’. Cataldi: ‘Da decenni Asl2 sponsorizza Savona’


Il 4 marzo 2022 il dr. Massimo Vecchietti (già dirigente medico all’Asl 2) scrive su Facebook: “…dimenticavo… l’Ospedale di Albenga è sede di automedica per le urgenze ed emergenze !” Un interessante e inedito confronto social di  opinioni e proposte.

E una particolarità non proprio frequente. Parlano, scrivono firmandosi anche i ‘camici bianchi’, i ‘tecnici’ della sanità e di chi, soprattutto, ha avuto esperienza e conoscenza. Ha lavorato e magari ‘combattuto’ sul campo. A ognuno il suo mestiere ? I politici hanno da imparare così come i giornalisti che dovrebbero sempre approfondire, scavare, lottare e informare senza bavaglio e magari debiti di riconoscenza, sudditanza alla linea editoriale.

Illuminante, tra le  testimonianze, quella del dr. Vecchietti (una vita di lavoro in Rianimazione) “….Noi ‘vecchi colleghi’ veniamo totalmente ignorati dai novelli “padroni” della sanità ligure che credono per quei 4 voti che hanno preso , di capire tutto..”.

E Walter Cataldi ex primario del Pronto Soccorso del S. Corona: “….Santa Corona (che non ha più medici e ha una struttura vecchia e cadente), visto che da decenni ogni direzione ASL2 e ogni colore regionale hanno optato per avere un ospedale più funzionale a Savona…”

Nei dibattiti (utile far meno polemiche) sulla sanità locale mancano quasi sempre le voci e le proposte di chi opera negli ospedali, a contatto con degenti e pazienti, negli ambulatori pubblici e privati caratterizzati da un’esplosione di sedi e sempre ricchi di professionisti.

Insomma dare voce a quanti hanno titoli e un bagaglio di conoscenza della realtà passata e presente. Quella, ad esempio dei medici, soprattutto apicali, loro collaboratori e medici di famiglia trasformati in burocrati passacarte. Più tempo alla scrivania e in ufficio piuttosto che al capezzale.

E’ vero che non è facile per un medico esprimere critiche e testimonianze dall’interno del luogo di lavoro. Si rischia di finire sotto procedimento disciplinare, farsi magari inimicizie poco benevoli ad un’eventuale carriera. Già intralciata peraltro da lobby elitaria (vedi massoneria e ‘padrinaggio partitico’).

C’è poi il ‘dio denaro’. Chi è più o meno venale nella professione, nella corsa agli ambulatori privati. Ma non è forse per questi ed altri motivi che è più facile leggere, come è accaduto finora, una critica di chi ha deciso di sbattere la porta, rispetto a chi ha ancora un ‘vincolo’ contrattuale. A volte ‘debiti’ di riconoscenza. Si aggiunga che i vertici delle Asl sono di nomina rigorosamente politica, ‘ubbidiscono’ al loro ‘protettore’ di turno.

Nel partecipato dibattito sul pronto soccorso all’ospedale di Albenga, sul futuro (promesso) del S.Corona finora non si è letto, ad esempio, dichiarazioni di medici che lavorano nel pronto soccorso dell’ospedale pietrese (Dea di 2° livello nel ponente ligure), oppure di Imperia, Sanremo. Problematiche che scaturiscono anche da chi vive nei paesi montani, ad un’ora e mezza di strada dagli ospedali.

Ed è davvero utile rileggere le ‘punture di spillo’, le proposte di due ex primari combattenti (Vecchietti e Cataldi). . Come sarebbe utile leggere il pensiero di tanti loro colleghi che magari hanno scelto di emigrare in altre strutture ospedaliere pubbliche e private della Lombardia, del Piemonte, dell’Emilia Romagna. Poi ci sono ‘medici di famiglia’, soprattutto quelli che possono vantare lunghi anni di servizio e conservano una memoria storica.

REGIONE LIGUERIA. COMUNICATO STAMPA – PIETRA LIGURE 7 MARZO 2022- Un finanziamento da 148 milioni di euro complessivi per la riqualificazione funzionale e strutturale dell’ospedale che diventerà hub regionale per l’area neuro riabilitativa e in futuro sede della sezione dedicata alla ricerca in neuroriabilitazione dell’Irccs in neuroscienze. Questo grazie a una riorganizzazione e a un potenziamento dell’area neurologica e alla stretta collaborazione con il Policlinico San Martino e con l’Università di Genova.
È questo il progetto per il nuovo Santa Corona di Pietra Ligure, illustrato dal presidente e assessore alla Sanità Giovanni Toti intervenuto durante la seduta del Consiglio comunale di Pietra Ligure al Teatro Moretti, a cui hanno partecipato anche i sindaci del territorio.
“L’Ospedale Santa Corona è destinato a diventare uno dei più importanti hub della nostra regione – ha spiegato il presidente Toti -. Dal primo di aprile al 2026, giorno in cui termineranno tutti gli investimenti del PNRR, lavoreremo per fare del Santa Corona non solo l’ospedale che è oggi ma un presidio completamente nuovo, destinato a crescere su moltissime specialità mediche, per la qualità di cura e di ricerca”.
Al Santa Corona avrà sede il Dipartimento clinico per le neuroscienze del ponente ligure che coordinerà le attività cliniche delle strutture delle Asl1 e Asl2 e che si integrerà per le attività di ricerca scientifica in neuroriabilitazione con le unità di ricerca dell’Irccs Policlinico San Martino.
In ragione di questa specializzazione che il Santa Corona è destinato ad acquisire nella programmazione regionale, l’Ospedale diventerà sede del centro Nemo per la riabilitazione dei malati di Sla con un ampliamento degli attuali posti destinati ai pazienti anche di altre regioni e che già oggi occupano un quarto dei 25 posti disponibili. Il collegamento con il territorio sarà assicurato attraverso la realizzazione nel complesso ospedaliero di una Casa di Comunità e di una Centrale operativa territoriale.
L’intera strategia di potenziamento poggia su interventi strutturali per circa 148 milioni di euro, comprensive di quelle destinate alla realizzazione della Casa di Comunità e per l’adeguamento sismico del padiglione 18.
“Il nuovo ospedale di Pietra Ligure diventerà quindi un hub dell’area di ponente con particolare riferimento alle patologie tempo-dipendenti e alle scienze neurologiche, oltre ad un ospedale per la riabilitazione – ha aggiunto il presidente Toti -. Il potenziamento si articolerà attraverso lo sviluppo delle attività di tre aree: una rete per le emergenze cardiologiche, per il trauma con un centro di secondo livello e per l’ictus anche qui con un centro di secondo livello. Il potenziamento dell’area neurologica con un la Radiologia interventistica, la Neuroradiologia e la Neurochirurgia e il potenziamento degli aspetti riabilitativi. E infine con il potenziamento dell’area riabilitativa a 360 gradi dalla neuroriabilitazione iperspecislistica a quella respiratoria passando per la riabilitazione psichiatrica, quella in ambito metabolico e oncologico. Il tutto suggellato dalla creazione di una sezione distaccata dell’IRCCS San Martino espressione di una collaborazione permanente e strutturata clinico-scientifica con l’hub regionale. Obiettivo principale e prioritario è quello di favorire l’estensione delle best practice in ambito clinico e organizzativo di tutto il territorio regionale innalzando il livello qualitativo della risposta sanitaria. E questo un ospedale del terzo millennio lo ottiene solo affiancando alle attività assistenziali la partecipazione ai programmi e progetti di ricerca clinica ed entrando nel circuito del percorso formativo degli studenti di medicina, degli specialisti e delle altre figure professionali sanitarie”.

Luca Rebagliati giornalista del Secolo XIX

Luca Rebagliati (giornalista e corrispondente ‘storico’ del Secolo XIX dal ponente savonese) a commento del post del dr. Vecchietti – Massimo, è difficile non condividere le tue considerazioni (su cose che peraltro conosci bene), e mi permetto solo di aggiungere che a mio avviso il compito della politica sarebbe (oltre che recepire le indicazioni di chi conosce la materia) proprio quello di pensare (ovviamente in prospettiva, ma anche il raddoppio del Santa Maria e la ricostruzione del Santa Corona richiedono tempo) alla questione delle professionalità. Non con la bacchetta magica che nessuno ha, ma con delle (appunto) politiche che ad esempio rendano più appetibili certe carriere (in ambito medico) che oggi non sono particolarmente attrattive ma che rivestono una notevole importanza, o che rendano meno penalizzate il lavoro nella sanità pubblica rispetto a quella privata, o qualcosa del genere. Poi magari dico delle belinate.

Il dr. Massimo Vecchietti

Vecchietti risponde- No…ma io e altri “vecchi” colleghi che hanno avuto la fortuna di avere maestri valenti, voglia di studiare e stimolo ancora di dedicare tempo ed esperienza ( perché non siamo ancora rincoglioniti …ti assicuro) veniamo totalmente ignorati dai novelli “padroni” della sanità ligure che credono per quei 4 voti che hanno preso , di capire tutto….quando invece hanno poca o nulla cultura specifica, ma continuano a dare un colpo al cerchio e uno alla botte per non perdere il loro orticello di voti.

Rebagliati a Vecchietti – Certo, purtroppo è più facile dare un mezzo ospedale a me, un mezzo pronto soccorso a te, un casello autostradale a lui e una stazione all’altro, piuttosto che studiare (dando ascolto a chi sa e prendendosi la responsabilità di decidere) un piano sanitario serio, un sistema di collegamenti e mobilità piuttosto che un modello di sviluppo economico…Purtroppo non siamo molto ottimisti !

Il dr. Walter Cataldi

Walter Cataldi (ex primario de Santa Corona- pronto soccorso).- Discuterei sul futuro di Santa Corona (che non ha più medici e ha una struttura vecchia e cadente), visto che da decenni ogni direzione ASL2 e ogni colore regionale hanno optato per avere un ospedale più funzionale a Savona, nella prospettiva di prendere in considerazione di far diventare l’ospedale di Albenga una sede vera, quindi di lasciare i padiglioni cadenti e usare la struttura nuova di Albenga. Certo con professionisti preparati e dedicati. Forse è arrivato il momento di trattare, per il bene dei cittadini. Forse.

Riportava Il Secolo XIX nel marzo 2020 a firma di Silvia Andreetto: “Cataldi, ex primario del Pronto soccorso del Santa Corona di Pietra Ligure, in pensione, da quattro anni è medico sulle navi da crociera Costa. Era partito lo scorso novembre con la Costa Pacifica per la lunga stagione brasiliana che si è conclusa lo scorso 20 marzo con l’arrivo a Genova. È in quarantena nella sua casa di Boissano dallo scorso venerdì 27 marzo, dopo essere sbarcato dalla Costa”.

Vecchietti- I costi di gestione di un ospedale a padiglioni e “enorme”…infatti nei giardini di Pietra crescono alberi tropicali tanto è caldo il suolo….e poi ripeto l’ospedale lo fanno le professionalità, non i muri !!

Alessandro Marinelli,

Alessandro Marinelli a Vecchietti – Le professionalità si trovano. Le aree e la posizione no. Il S Corona in questo non ha uguali a livello provinciale soprattutto con il Valloria, situato all’estremo levante della provincia in cima a una collina a diversi km dall’Aurelia e con la necessità di attraversare tutta la città per arrivarci dall’autostrada o dalla Stazione ferroviaria.

Vecchietti a Marinelli – Se lei legge i miei post, saprà che il problema è proprio trovare  le professionalità. Il progetto del raddoppio dell’ospedale Albenga è già’ pronto…e il terreno c’è !!.. Il problema anche ad Albenga rimane il personale!

Marinelli a Vecchietti- Questa purtroppo è l’ottusità dei politici. Quando abbiamo qualcosa di già fatto, demolire e rifarne un altro. Veramente triste.

Walter Cataldi a Marinelli- Non è una guerra. A Bologna fare 15 km. Restando in città, con il traffico, è normale. anche se il mio cuore batte a favore del Santa Corona, devo pensare ai pazienti. Comunque rispetto ogni idea, e naturalmente anche quelle opposte alle mie idee. Aggiungo però che io vengo dall’Emilia e per me è più facile non farmi condizionare dal campanilismo ligure.

Marinelli- ….Direi proprio di no! Costa molto poco demolire, si hanno redditi a vendere e avendo un moderno progetto da costruire avremmo anche ad Albenga un ospedale ben più efficiente dei 2 attualmente in servizio… avendo i medici !

Vecchietti – In molte zone della grande milano raggiungere un ospedale richiede spesso più di 30 minuti !!!

Marinelli a Vecchietti – Se non ci sono alternative purtroppo è vero, ma attraversare tutta Savona e salire al valloria con una donna che sta per partorire o una urgenza quando con 500 metri dall’autostrada sei in S.Corona proprio non lo capisco.

Vecchietti a Marinelli – Se si ricostruisce ad Albenga l’ospedale deve diventare “veramente” un DEA di 2° livello quello che oggi il S.Corona non è…

Cataldi a  Vecchietti – Perché non ne parliamo un po’ tra persone competenti e rispettose quali stiamo dimostrando di essere? Non abbiamo altro interesse che la salute e abbiamo già dimostrato professionalità. Forse abbiamo il dovere di dare il nostro contributo culturale e di cittadini. Che ne pensi?

Vecchietti a Cataldi – Potremmo vederci una prossima sera…ne parlavo anche con Lulli Madruzza !

Domenico Lico

Nico Lico (ex dipendente tecnico del S. Corona)- L ospedale di Albenga come tutti sappiamo e stato costruito solo per questioni politiche il risultato è sotto gli occhi di tutti nelle riunioni che ho partecipato ho sempre asserito che il nuovo ospedale che sia fatto ad Albenga o.a pietra doveva avere il minimo il 2 livello io come cittadino vorrei in caso do bisogno entrare in ospedale e trovare tutte le specialità di cura e i macchinari di ultima generazione senza dover migrare per trovare l eccellenza e invece i politici per accontentare un po tutti sono riusciti a distruggere tutti.e due .3o o 4o anni fa il S.C era l eccellenza non solo in Italia ma in Europa molti pazienti fuori regione. Venivano per risolvere i loro problemi ora residenti e non se hai bisogno non sai dove a negare devi migrare un grazie sincero a tutti i politici di qualunque colore..

Vecchietti – Lei ricorda i nomi dei professionisti di quel tempo io c’ero…..!

Lico – Ne ricordo alcuni perché la memoria mi frega… Cazzaniga, Prof.Bianco, Prof. Ponte, Dr.Vacirca, Dr.Boccardo, Prof.Spotorno, Dr Ameri., Dr.Bersi, Dr. Bussadori, Prof. Marenco, dr. Cucuzza, dr. Bergui, Mellini, Morasca, Dagnino, Montorio, Bormioli, Zinicola, Varsania, Lucchese, Giudici, Zino, e tanti altri meritevoli che ora non ricordo…

Vecchietti a Lico-  C’era la qualità ..

LA FARMACIA DEL SANTA CORONA – 

Massimo Vecchietti (medico ex primario ospedaliero)- 7 marzo 2022 – Il servizio di distribuzione farmaci ospedalieri al S. CORONA, è un vero incubo…la addetta è una totalmente incapace che chiacchiera continuamente al telefono e crea code di attesa inimmaginabili… ovviamente nessuno controlla la qualità’ del servizio !!!

Roberto Graziello– Evidentemente non ha paura di essere mandata via…

Vecchietti a Graziello – Ha una velocità di esecuzione simile a un bradipo !!!!

 


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