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Liguria e Basso Piemonte

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Oneglia e Porto Maurizio. Le aree delle storiche stazioni da 6 anni in attesa. Il sindaco Scajola: uso commerciale, residenziale e alberghiero. A Sanremo trascorsi 20 anni: progetto di privati? A San Lorenzo immobile venduto a imprenditore


Meritano di essere riletti tre articoli del Secolo XIX sulle ex stazioni di Oneglia, Porto Maurizio e Sanremo (da oltre 20 anni chiusa) e S. Lorenzo al Mare. Per farsi un’idea anche delle aree dismesse con il trasferimento a monte dei binari tra Finale e Andora. Si libererebbero aree e immobili nelle stazioni di Laigueglia, Alassio, Albenga, Ceriale, Borghetto, Loano, Borgio. Fanno gola sul mercato immobiliare gli edifici di proprietà Rfi e Fs. Leggi anche venduta all’asta (fallimento Area 24) stazione di S.Lorenzo al Mare comprata da imprenditore di Massa.

DAL SECOLO XIX – Milena Arnaldi / Imperia. «Le due ex stazioni non sono di nostra proprietà ma sono rimaste alle Ferrovie. Per ora è tutto in sospeso, non sono state messe in vendita e non sappiamo che intenzioni abbiano». Il sindaco Claudio Scajola non è preoccupato: «Sono aree molto belle, gli immobili hanno vincoli di carattere architettonico. La compensazione volumetrica riguarda l’area intorno. Gli strumenti urbanistici prevedono un uso commerciale, alberghiero e residenziale. Le Ferrovie si muovono con logiche di mercato, quindi la loro intenzione è quella di valorizzare queste aree. Non rimarranno abbandonate come l’ex Italcementi».
Il tempo si è fermato alla fine del 2016, quando la storica linea ferroviaria costiera inaugurata nel 1872 è stata dismessa ed è stata aperto, l’11 dicembre, il tracciato a monte tra San Lorenzo al Mare e Andora: le due stazioni imperiesi, quella di Oneglia e l’elegante palazzina di Porto Maurizio, da allora, attendono di conoscere il proprio destino. Un passato ormai definitivamente accantonato e un futuro ancora da scrivere. Due immobili di pregio, con pertinenze e ampio scalo merci: l’ex stazione di Porto Maurizio, circondata dai giardini Winter, a pochi passi dal mare, e quella di Oneglia nel cuore della ciclabile e del centro. Un futuro ovviamente legato allo sviluppo della Green line. La proprietà delle strutture, come detto, è rimasta alle Ferrovie che hanno siglato un accordo con il Comune: sul piatto la valorizzazione delle aree come controvalore per l’utilizzo del tracciato dismesso. «Ho intenzione di chiedere un incontro con Rfi, prima della fine della realizzazione della ciclopista per capire quale sarà lo sviluppo e la valorizzazione di quelle aree – spiega Scajola – In ipotesi si è parlato della possibilità di inserire una piccola struttura ricettiva a Porto Maurizio e un insediamento commerciale e abitativo a Oneglia». L’idea alla base dell’accordo siglato con Rfi e Fs sistemi urbani (per quanto riguarda alcune aree e pertinenze) è che le vecchie stazioni abbiano un ritorno per la città che le ospita, quindi siano inserite nell’ambito dello sviluppo economico, turistico, ricettivo. A giugno 2020 è stata definita la partita, il dialogo tra enti e Ferrovie era già in atto dal 2018 con la regia della Regione. Il Comune ha rivisto in alcuni punti l’intesa, stabilendo già le basi del riassetto urbanistico delle aree di Porto Maurizio e di Oneglia: «Rispetto all’accordo originario – ricorda Scajolaabbiamo aggiunto, tra le acquisizioni, anche l’area dei Giardini Winter a Porto Maurizio e alcuni importanti capannoni dell’ex parco merci di Oneglia. Su questi ultimi stiamo ragionando per uno sviluppo come area incontri e congressi».

DAL SECOLO XIX – SANREMO – Il complesso ospita oggi alcune associazioni

Sanremo, l’ipotesi di un progetto privato per il vecchio scalo

L’ex stazione ferroviaria di Sanremo attende da 20 anni una destinazione d’uso definitiva, si parla di operazioni immobiliari di privati

Andrea Fassione- Da oltre vent’anni la vecchia stazione di Sanremo è una reliquia del passato, l’unica tra quelle dismesse nel 2001 rimasta senza nemmeno un progetto tangibile di conversione. L’edificio risale al 1872, anno di attivazione della ferrovia Savona-Ventimiglia, e risulta vincolato dalla Soprintendenza. Non è chiaro però se sia stato più il vincolo o le difficoltà e incertezze legate al riassetto dell’area del lungomare ad aver costituito, finora, un freno agli investimenti, sia da parte pubblica che privata. Ed è proprio sull’iniziativa privata che punta l’amministrazione comunale, sua proprietaria in base agli accordi di dismissione.

Nel masterplan da poco presentato per il futuro fronte spiagge, ad esempio, viene citato l’immobile come destinatario di un project financing. Già, ma da parte di quale soggetto proponente? Finora sono emerse solo congetture ed è chiaro che la giunta, ormai, intende calare le carte tutte in una volta. Dal compendio è stato scorporato a suo tempo il magazzino ferroviario, restaurato anche internamente per un utilizzo polifunzionale, e in particolare per esposizioni e piccoli concerti.

Dal 2015 l’immobile è assegnato al Club Tenco che negli ultimi anni ha ridotto quasi a zero gli appuntamenti a causa della pandemia. Quanto all’edificio principale, che presenta alcune porzioni di degrado, non è comunque in abbandono: ospita la Croce Rossa, la scuola di musica Note Libere al piano terra e la Ottorino Respighi a quello superiore. C’è poi la rivendita di tabacchi (anche questo un residuo dell’epoca in cui ancora funzionavano una biglietteria e un giornalaio) con la quale si era trascinato un vecchio contenzioso.

Infine il bagno pubblico, uno dei pochi in città, fondamentale soprattutto per le comitive di turisti che raggiungono Sanremo in pullman e parcheggiano in piazzale Dapporto. Anche le cittadine limitrofe non hanno avuto vita facile a valorizzare le loro stazioni. Ora però la mappa comincia ad avere contorni più definiti.

L’ex stazione di Arma di Taggia ha dei nuovi proprietari privati (Ginatta e Zunino) ma il progetto di conversione (macelleria, ristorante, affittacamere, locanda, ostello della gioventù nel magazzino merci) è sempre fermo sui blocchi di partenza. A Ospedaletti invece il fallimento di Area 24 è riuscito a vendere l’anno scorso l’immobile alla società Nolo Bici di Sanremo: l’intenzione è di trasformarla in un bike hotel vista mare con ristorante e spa. Tra le prime a cambiare pelle, la stazione di Santo Stefano al Mare è stata subito valorizzata come sede di Area 24 (ora è del Comune). Venduta lo scorso novembre, infine, la stazione di San Lorenzo al Mare a una società intenzionata a trasformarla a sua volta in bike hotel.

Nota di redazione- A compenso delle strutture ricettive (così come accade già per la trasformazione di hotel) si affaccia la concreta ipotesi che i privati investitoti chiedano di realizzare una ‘quota’ residenziale, ovvero alloggi fronte mare, seconde case super apprezzate dal mercato immobiliare. E ancora, quote laddove possibile per ‘centri commerciali’.

SAN LORENZO AL MARE- IMPRENDITORE FLORICOLO DI MASSA

COMPRA ALL’ASTA DEL FALLIMENTO AREA 24 L’EX STAZIONE


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