Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il prete: tutti in piedi, entra Charlotte


Tutti in piedi, entra Charlotte. ‘Giornata della Memoria’ 2022


di Paolo Farinella


Ultima studentessa ebrea dell’Accademia Belle Arti di Berlino, A.A. 19371938, Charlotte
Salomon (Berlino 1917Auschwitz 1943), invece che avviarsi a discutere la tesi di laurea, altri l’hanno
spinta nella camera a gas di Auschwitz. Qui morì nel 1943 incinta di qualche mese. Complice nella
«banalità del male», assunta da Hitler a emblema della propria follia omicida, Mussolini emanava le
leggi razziali.

Essi, impuri meticci, sognavano l’innaturale «razza pura», cui con violenza sacrificarono
Charlotte Salomon di anni 26. Distrussero il desiderio e il naufragio nella spensieratezza del sogno cui
tutti, specie i giovani, hanno diritto senza alcuna limitazione. Celebriamo la rituale «Giornata della
Memoria», continuando a ripetere l’inutile e banale ritornello «per non dimenticare».

Più celebriamo, più ci assuefacciamo all’oblio, nutrendoci di schegge di ricordi ornamentali, ma pronti a dimenticare ciò
che può rivoltare la nostra ignavia e lussuria del vivere banale. Figli internauti della velocità immobile
di Internet, ci illudiamo di navigare liberi, per scoprire di essere «servi volontari» col terrore della
memoria, il nostro tribunale che esige verità, tutta la verità e soltanto verità.

Per il anno consecutivo, la Fondazione Giorgio e Lilli Devoto e Musica&Cultura San
Torpete, scelgono di uscire dagli schemi celebrativi e di entrare culturalmente dentro i lager nazisti per
provare vergogna e disprezzo, dando voce alle vittime, ascoltando la loro vita e le loro opere, consapevoli
che «i giusti vivono per sempre… e per questo spogliano gli empi» (Sap 5,15; 10.20).

Charlotte, ammazzata dagli empi, vive per sempre e splende nei suoi dipinti, 1325 fogli, con cui
spoglia gli assassini, lasciandoli nudi e vuoti. Dai dipinti estrasse la sua autobiografia, edita postuma
«Vita? O Teatro? Una recita cantata». Sono 769 dipinti composti tra il 1941 e 1943, che oggi a
Genova, a Palazzo Ducale, scorreranno in scena con Charlotte Salomon che recita la propria vita. Vita
intessuta di drammi: suicidio della madre e di altre 4 familiari, forse le violenze sessuali del nonno,
certamente la sua depressione da cui seppe succhiare il grido di vita che attraversa anche il nostro cielo
nero. È invito agli spiriti banali che ancora si ostinano a giocare ai negazionisti per dare sfogo alla propria
libidine di violenza.

Domenica 30012022 alle ore 16,00 a Palazzo Ducale di Genova vedremo Charlotte recitare
se stessa, dopo Brundibar di Kraša (2019) e L’alfiere Christoph Rilke di Victor Ullmann (2020).
Partecipano attivamente gli studenti del Liceo artistico «Emanuele Luzzati» di Chiavari, guidati da
Federica Ivaldi, l’Associazione musicale «Franco Pucciarelli», il «Piccolo Coro Anna e Aldo Faldi»,
Chiavari, diretto da Cecilia Cereda. Danno assenso lo «Joods Historisch Museum e «Charlotte Salomon
Foundation» ambedue di Amsterdam (Olanda).

Info e prenotazioni: 3454558112 (Nicola Ferrari) Ingresso libero

L’editore Castelvecchio ha pubblicato: CHARLOTTE SALOMON, Charlotte Salomon, Vita? O
teatro? (cura e traduzione dal tedesco di Massimo De Pascale), Castelvecchio Editore, Roma 2019,
pp. 820; € 150,00. Rende così giustizia a una donna, condannata a morte a 26 anni perché ebrea. In
questo breve lasso di tempo, per altro ossessionato dentro il suo spirito e fuori, nel suo ambiente,
Charlotte, fuggita dalla Germania e riparata a Nizza immerge la sua pittura in un futuro che non vedrà
mai che ci ha lasciato, tramite un amico, in eredità «perché nel suo nome di donna e di artista non
dimenticassimo mai».

Purtroppo, il tradimento dell’ignoranza e degli spiriti fragili è sempre in agguato
sulla soglia di casa nostra: troppi neonazifascisti emergono dalle fogne per negare anche l’evidenza
della Storia: la Shoah, invenzione degli Ebrei, non è mai avvenuta. D’altronde sono in buona compagnia
con i terrapiattisti da riporto. Siamo solo nel 3° millennio della nostra èra. Povero Galileo! Chissà cosa
avrebbe inventato per loro!

Ancora una volta, non vogliamo fare retorica né romanticismo, con una Giornata della Memoria
per dovere o peggio per opportunismo da galateo. Non possiamo cambiare la Storia, ma possiamo
stravolgerla, offrendo la possibilità a tutti di «vedere dal vivo» il volto di una donna pittrice che visse il
teatro nella sua carne e lo rappresentò in scena tragica e sublime nell’unico modo possibile, vivendola
tutta, sintetizzandola nel breve segmento della propria esistenza, in 26 anni scarsi.

Charlotte Salomon nacque per morire, ma finì per vivere dopo la morte, sconfiggendo per sempre i suoi assassini di un
tempo. Saremo capaci di essere degni della sua eredità, oggi custodita nella Charlotte Salomon
Foundation di Amsterdam? Possiamo, se sapremo entrare nella sua vita, prenderla per mano e condurla
con la nostra, con orgoglio

Paolo Farinella prete


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P. Farinella

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