In questi giorni si è venuti a conoscenza di episodi che ci riguardano da vicino e che dovrebbero indurre la sinistra savonese ad avviare una discussione sui temi della moralità e della competenza nella sfera pubblica.
di Franco Astengo
In questi giorni si è venuti a conoscenza di episodi che ci riguardano da vicino e che dovrebbero indurre la sinistra savonese ad avviare una discussione sui temi della moralità e della competenza nella sfera pubblica.
Serve ancora rammentare una sintesi di elementi fondativi che dovrebbero essere tenuti a esercitare gli esponenti delle parti politiche legate ai principi di uguaglianza e solidarietà eventualmente chiamati ad operare nella sfera pubblica.
L’auspicio è quello di non dover essere costretti a constatare ancora un volta, nel prossimo futuro, una continuità di supplenza della magistratura rispetto alla politica.
Pensare di rappresentare l’uguaglianza e la solidarietà deve significare, nel mondo moderno diverso da quello della tirannia di Creonte, pensare alla politica come profondamente integrata nella vita di ogni singolo e come unica via per la realizzazione collettiva del bene comune
Occorre ricordare sempre e comunque che : “la coscienza morale è un giudizio della ragione, con il quale la persona umana riconosce la qualità morale di un atto concreto.“
La moralità politica è un concetto molto più vasto di quanto si possa pensare e il suo intreccio con la consapevolezza del ruolo che si interpreta e con la competenza specifica sui singoli atti ne rappresenta la componente essenziale nell’agire quotidiano.
Ogni essere umano vive all’interno di un insieme di norme sociali che ne regolano il comportamento. Il discostarsi da queste norme può produrre gravi sanzioni, ma la più grave tra queste rimane quella del confronto tra la propria coscienza e l‘astrattezza della verbosità della proclamazione ideale.
Non basta la vanità dell’auto-assorbimento nella proclamazione della lotta alle ingiustizie del mondo.
Franco Astengo