Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Savona analisi ‘Comunali 2021’ e risvolti politici. M5S: patrimonio elettorale subito dilapidato. Confronto Russo- Sansa


Il forzato rinvio del convegno organizzato dal “Laboratorio” per il 16 dicembre 2021 nel corso del quale avrebbe dovuto essere sviluppata un’analisi del voto savonese dello scorso ottobre rende necessario utilizzare strumenti diversi per avviare comunque un dibattito di merito propedeutico ad una augurabile ripresa dell’iniziativa a tempi brevi.

 

di Franco Astengo

Ho così rielaborato in forma maggiormente organica gli schemi che avevo predisposto per quell’inziativa e mi permetto di proporre il testo al dibattito e alla riflessione di quanti fossero interessati. Il doppio turno elettorale del 3/4 ottobre (elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale) e del  successivo 17/18 ottobre (ballottaggio per l’elezione del Sindaco) ha prodotto un esito che sul piano dell’analisi politologica può essere riassunto in 2 punti:

  1. a) nel primo turno la coalizione a sostegno della candidatura di Marco Russo ha ottenuto un voto di sostanziale “tenuta” rispetto a quella presentata nel 2020 a sostegno della candidatura di Ferruccio Sansa in occasione delle elezioni regionali;
  2. b) l’aumento dell’astensione e la forte volatilità elettorale ha reso difficile lo svolgimento di un’analisi comparata diversamente riferita a quella riguardante il confronto tra i risultati del 2020 e quelli del 2021. Inoltre per comprendere gli spostamenti di voti e i flussi tra i diversi soggetti è obbligatorio riferirci, oltre ai numeri assoluti, alle percentuali ottenute sul totale degli aventi diritto e non soltanto sui voti validi. Diversamente si otterrebbe una sorta di “effetto ottico” distorcente la realtà del risultato, come -ad esempio – avvenne in passato con il vantato 40% realizzato dal PD nelle elezioni europee del 2014 che produsse un effetto illusorio principalmente nell’attività di governo: in realtà si trattava di un fragilissimo 22% calcolato sull’intero corpo elettorale nel quale, in quel momento, prevalevano tensioni corporative e di “scambio politico” che non accolte provocarono il terremoto di consensi favorevole al M5S ( patrimonio poi dilapidato in pochissimo tempo).

LA COMPARAZIONE TRA IL VOTO COALIZIONALE 2020/2021

Savona Città: Regionali 2020 espressi complessivamente  23.853 voti validi.

Savona Città. Comunali 2021 primo turno espressi per le liste complessivamente 23.681 voti validi. Una situazione di lieve flessione. Profonde le differenze nella composizione  delle due coalizioni, nel 2020 quella a sostegno della candidatura di Ferruccio Sansa; nel 2021 quella a sostegno di Marco Russo

1) si è verificato un interscambio tra il M5S presente alle regionali e la lista “Riformiamo” presente alle comunali: una parte degli esponenti di “Riformiamo” nelle elezioni regionali aveva sostenuto la candidatura Massardo che a Savona aveva ottenuto 797 suffragi;

2) è anche avvenuto un mutamento d’asse tra le liste a sostegno della candidatura Sansa con 3 liste concorrenti sulla stessa area d’intervento: Lista Sansa, Verdi, Linea Condivisa e il M5S.

Nella coalizione a sostegno di Marco Russo abbiamo invece avuto la lista del “Patto per Savona” posizionata pivotalmente con un dato di forte affermazione civico – progressista. Forte anche la differenza tra il 2020 e il 2021 nell’impostazione della lista di sinistra, tra Linea Condivisa e Sinistra per Savona (comprensiva degli ambientalisti).

Verifichiamo allora i voti dei due schieramenti in Città e nei quartieri. Nelle elezioni regionali  2020 si era presentato questo quadro:

Linea Condivisa 1.038 voti; Verdi 418 voti; Partito Democratico 6.234 voti; M5S 2.288 voti; Lista Sansa 1.199 voti per un totale di 11.177 voti

Nelle elezioni comunali 2021 la coalizione a sostegno di Marco Russo sale a 11.323 voti con un incremento di 146 suffragi e questo andamento:

  1. a) la lista di Sinistra per Savona ha inglobato tutti i voti di Linea Condivisa e dei Verdi guadagnandone ancora 85;
  2. b) il “Patto per Savona” ha recuperato la notevole flessione accusata dal PD inglobando i voti della Lista Sansa e recuperando altri 125 voti. Patto a 2.794 (Lista Sansa 1.199; PD in calo di 1.470 sceso da 6.234 a 4.764)
  3. c) lieve perdita di 104 voti della lista “Riformiamo” 2021 (2.184), rispetto a quella M5S 2020 (2.288).

In sostanza il dato di tenuta della coalizione è stato quindi dovuto a un fattore principale: quello dell’affermazione della lista del “Patto per Savona” come soggetto civico e alla tenuta su 2 fronti evitando dispersioni sia a sinistra sia al centro. Rispetto a questi passaggi il M5S si è rivelato sostanzialmente ininfluente.

VOTO NEI QUARTIERI TRA IL 2020 E IL 2021

La suddivisione del voto nei quartieri fa risaltare meglio il dato di rilevante tenuta della coalizione di sostegno per Marco Russo. La coalizione 2021, infatti, cresce rispetto a quella 2020 in 6 quartieri su 10 (percentuali sul totale degli iscritti): Centro più 0,34%; Villetta più 3,41%, Villapiana più 1,09% (partendo da una percentuale molto bassa conseguita dalla coalizione alle regionali con il 17,09%), Lavagnola più 1,34%, Santa Rita più 1,10%, Legino più 0,24%.

Si registra invece un calo a: Oltreletimbro meno 0,35%, Fornaci meno 0,76%, Piazzale Moroni meno 0,71%, Zinola meno 0,66%. La Città non offre più, come accadeva un tempo, zone dal “voto bloccato” attorno ad un soggetto “a coalizione dominante”: il PCI nelle periferie; la DC al Centro e alla Villetta. Il fenomeno della dispersione del voto può essere osservato meglio analizzandolo per singola sezione. La coalizione 2021 a sostegno di Marco Russo ha superato 1/3 del voto sul totale degli aventi diritto in 2 sole sezioni : 15 (Villetta) e 58 (Zinola), non a caso ai lati estremi della cinta urbana, giudicabili “estremi” anche seguendo le regole tradizionali della distinzione sociologica. Sempre al riguardo della coalizione 2021 a sostegno di Marco Russo la media cittadina del 22,80% è stata superata in 15 sezioni dislocate in tutti i quartieri della Città:

3 sezioni al Centro (4-6-9)

2 sezioni alla Villetta – Valloria (12-16)

2 sezioni a Villapiana (20-27)

1 sezione a Lavagnola (30)

2 sezioni Oltreletimbro (36-43)

1 sezione Santa Rita (40)

4 sezioni Legino (49-55-59-60)

Di converso si sono situate al di sotto della soglia del 20%: 1 sezione al centro: 10 (la prima ad arrivare al ballottaggio portando chiaro il messaggio della prevalenza della candidatura Russo che in questo caso aveva ribaltato lo svantaggio del primo turno)

1 sezione Villetta – Valloria: 14

1 sezione Villapiana: 18

2 sezioni Lavagnola 29 e 33 (la seconda la sezione sita al Santuario i cui abitanti hanno sofferto i disagi dell’alluvione)

1 sezione Legino: 50

AFFERMAZIONE NEL BALLOTTAGGIO DELLA CANDIDATURA MARCO RUSSO

Se per la coalizione si può parlare di tenuta, di successo per l’impostazione civica del “Patto per Savona“, di non dispersione a sinistra dovuta alla presenza della lista “Sinistra per Savona” e di una presenza di “Riformiamo” che ha neutralizzato la posizione ostile assunta dal M5S (valutazioni poste esclusivamente sul piano dei dati) si può,invece, parlare di reale incremento al riguardo dei risultati ottenuti dalla candidatura di Marco Russo. Anche in questo caso le percentuali indicate sono tutte riferite al totale degli iscritti nelle liste e non sul totale dei voti validi.

I candidati Russo e Schirru stretta di mano elettorale

Questa analisi ci dice che, in un quadro di aumento dell’astensione verificatosi tra il 1° e il 2° turno e di sostanziale disimpegno di quella parte dell’elettorato che aveva scelto al 1° turno altri candidati (nel complesso i 3 candidati fuori dalle candidature Russo e Schirru avevano ottenuto 3.645 voti) l’elemento più importante che si è realizzato nel ballottaggio è stato quello di un flusso di voti in entrata sulla candidatura Russo da parte di elettrici ed elettori che in prima istanza avevano scelto la candidatura Schirru. La tenuta della coalizione, segnalata nella prima parte di questa relazione, ha rappresentato il  piedistallo su cui si è realizzata l’affermazione della candidatura Russo: gli 11.371 voti ottenuti rappresentano il 94,54% degli 11.971 voti del candidato.

Nel secondo turno la percentuale dei voti della coalizione rispetto a quelli del candidato scendono all’81,61% : si totalizza quindi un 13% sul totale di suffragi rivolti direttamente alla  candidatura Russo nel 2° turno. Una situazione completamente opposta a quella verificatasi nel 2016 dove la coalizione a sostegno della candidatura Battaglia aveva superato il totale dei voti ottenuti dalla candidata e  aveva continuato a rappresentare l’86, 51% nel ballottaggio. Da notare che nell’occasione delle elezioni 2016 era disponibile un ampio ventaglio di voti recuperabili a sinistra, oltre i più di 7.000 voti raccolti dal M5S si rilevavano anche 1.454 voti della lista “Noi per Savona”, 787 della lista “Savona Bella” (ambientalisti) 337 voti al Partito Comunista dei Lavoratori e 1.441 voti a “Rete a Sinistra”. La situazione verificatasi nel 2016 ha dimostrato nella incapacità di coesione il vero punto di fallimento della candidatura di Cristina Battaglia. I numeri complessivi dell’elezione del Sindaco sono noti ma li ripetiamo anche in questa occasione: al primo turno la candidatura Russo ha avuto 11.971 voti pari al 24,10% del totale degli aventi diritto; la candidatura Schirru 9.346 voti pari al 18,82%. Nel secondo turno la candidatura Russo è salita a 13.883 voti pari al 27,95%.

Quest’ultima percentuale merita particolare attenzione. Riscontrata una percentuale di astensione superiore al 50% una candidatura che ha raggiunto  comunque quasi 1/3 dell’intero corpo elettorale deve essere valutata come molto incisiva sul piano dell’aggregazione e della raccolta di consenso. La candidatura Schirru si è fermata, nel ballottaggio, a quota 8.419 cedendo alla candidatura opposta l’1,87% del proprio elettorato (825 voti). Dal punto di vista della dislocazione territoriale da notare che, in una situazione di forte difficoltà delle periferie, tra il primo e il secondo turno la candidatura Russo cresce in tutti i quartieri con punte di incremento significative a Piazzale Moroni (più 4,57%) e a Lavagnola (più 4,70%), dove se si esaminano i dati della partecipazione al voto appare più evidente un passaggio di voti dalla candidatura Schirru alla candidatura Russo.

La candidatura Russo è comunque cresciuta in tutti i quartieri:

Centro più 3,81%

Villetta Valloria più 3,79%

Villapiana più 1,15%

Lavagnola più 4,70%

Oltreletimbro più 3,00%

Santa Rita più 2,70%

Fornaci più 4,23%

Legino più 3,10%

Piazzale Moroni più 4,57%

Zinola più 2,43%.

L’ASTENSIONE- I dati fin qui esposti risultano sicuramente confortanti sul piano dell’analisi riguardante la base di consenso su cui Marco Russo è stato eletto Sindaco. Sono dati però che soffrono  dell’indicazione riguardante la mancata partecipazione al voto: un capitolo che deve essere esaminato con la massima attenzione. Al primo turno i votanti avevano toccato il 52,4%, una quota arretrata con il ballottaggio al di sotto della soglia del 50% con il 46,3%. L’analisi della partecipazione al voto nel ballottaggio ci indica inoltre con chiarezza la forza della disaffezione nelle periferie:

Percentuale dei votanti al ballottaggio:

Centro Città 47.46%

Villetta Valloria 44,35%

Villapiana 42,01%

Lavagnola 41,83%

Oltreletimbro 45,76%

Santa Rita 48,87%

Fornaci 37,96%

Legino 49,21%

Piazzale Moroni 42,94%

Zinola 47,84%

In coda alla graduatoria: Fornaci, Lavagnola, Villapiana, Piazzale Moroni mentre “tiene”, anzi a Legino progredisce, la periferia di Ponente. Ovviamente siamo molto lontani dalle percentuali di adesione alle candidature registrate nelle prime occasioni di elezione diretta del Sindaco dal 1994 al 2011 (sia pure con la partecipazione già in calo) cui ha fatto seguito la brusca caduta del 2016:

1994: elettori 59.566 votanti 50405

1998: elettori 57.570 votanti 44.085

2002: elettori 55.474 votanti 40.177 (inizio a questo punto il trend discendente sia demografico, sia elettorale)

2006: elettori 53.317 votanti 36.903 (qui si segnale un vero e proprio punto di rottura)

2011: elettori 51.822 votanti 35.624

Ilaria Caprioglio al seggio: giugno 2016.

2016: elettori 50.789 (siamo ancora di poco al di sopra della soglia dei 50.000) 31.441 votanti al primo turno e 25.084 al secondo turno, con poco più di 23.000 voti validi (Ilaria Caprioglio 12.482, Cristina Battaglia 11.138). Da questa messe di dati si può dedurre che l’affermazione della candidatura Russo possa essere giudicata piena e convincente: non realizzata semplicemente “in discesa” per deficit di contrasto dentro un quadro di calo generalizzato.

Cristina Battaglia

Quali possono essere allora alcune tracce di considerazioni conclusive:

1) Va ribadita la fragilità del risultato elettorale soprattutto dal punto di analisi riguardante i soggetti politici;

2) L’elettorato savonese appare più influenzato che non in altre fasi dai fenomeni della volatilità elettorale e dell’astensione. Soltanto un esempio sotto questo aspetto: alle politiche del 1996 elettrici ed elettori savonesi ammontavano a 58.688 unità, se  ne recarono alle urne 51.319 pari all’87,44%. L’Ulivo raccolse 16.646 voti; il Polo delle Libertà 16.666, la Lega Nord 4.892; alle politiche del 2018 gli iscritti nelle liste erano 47.231, i votanti 34.627 pari al 73,31%, il centrodestra (comprensivo della Lega) ha raccolto 10.853 voti, il centro-sinistra 8.944, il M5S (al culmine della sua breve parabola oggi in rovinosa discesa 10.448: è difficile parlare di “tenuta” del M5S quando in 3 anni si cala di circa 8.000 voti su di una partecipazione elettorale passata da 34.627 votanti a 26.035).

3) Il successo della candidatura Russo con l’evidente egemonia realizzata nel turno di ballottaggio richiama alla responsabilità decisiva del lavoro della futura amministrazione. Alle forze politiche di partito e civiche che hanno formato la coalizione tocca il compito di consolidare il risultato in Città facendo in modo che il lavoro compiuto non si disperda e non si smarrisca il senso della coalizione che si è formata.

4) Va tenuto ben presente che non si vive soltanto di scadenze elettorali e che, comunque, le prossime chiamate alle urne non riguarderanno il Comune e sarà necessario tenere vita la tensione verso le istanze democratiche e progressiste che sono state evidenziate con successo in questa ultima tornata.

5) Grande attenzione va rivolta alla necessità di colmare il divario tra i risultati delle elezioni generali rispetto a quelle locali. La crescita di consenso registrata attorno alla candidatura Russo in tutti i quartieri nell’occasione del ballottaggio indica a tutti la strada, sicuramente difficile, di una progettualità unitaria e di un impegno quotidiano attorno ai nodi complessi dell’economia, del sociale, della sanità.

6) Deve essere ribadito un concetto di fondo: l’esito è stato positivo ma rimane fragile e difficile da conservare. I numeri ci indicano con chiarezza questa situazione di fatto ed è necessario averne piena consapevolezza.

Franco Astengo


Avatar

F.Astengo

Torna in alto