La Valle Arroscia, il suo fascino, le sue contraddizioni. Nella fotocronaca il presepe a grandezza Naturale di Montegrosso P.L. Alla scoperta di curiosi fotogrammi scattati l’estate scorsa in frazione Costa Bacelega, da un giornalista tedesco e c’è da chiedersi se nessuno si è reso conto della curiosa scenografia.
Nel capoluogo Ranzo complimenti al sindaco e alla Provincia per la celerità con cui si è demolito un edificio fatiscente e pericolante. Infine sfida al ‘pericolo’ indicenti sul lavoro nel cantiere della chiesa di Vendone. Operai al lavoro senza protezioni infortunistiche.
E ancora uno scatto magistrale nel borgo antico di Ponti di Pornassio. E da ultimo quando la Lavanda Coldinava faceva ‘bella mostra’ su un Babilla al Capo Berta, mitica collina della Milano- Sanremo.
Inaugurato, come da tradizione, mercoledì 8 Dicembre, il presepe a grandezza naturale realizzato lungo i caratteristici carruggi del borgo e resterà visitabile fino al tre febbraio, giorno della Festa Patronale di San Biagio.
Nei caratteristici scorci del centro storico di Montegrosso Pian Latte è stato allestito un suggestivo presepe a grandezza naturale, raffigurante la Natività, e, sparse nel borgo, ambientazioni di vita quotidiana tipica dei borghi rurali dell’Alta Valle Arroscia. Il presepe è stato realizzato grazie al costante impegno ed alla passione di un piccolo gruppo di giovani abitanti e dalle persone che hanno messo a disposizione ambientazioni e indumenti.
Le ambientazioni sono raccolte lungo la strada principale del borgo, Via IV Novembre, dalla Chiesa Parrocchiale di San Biagio e fino al Lavatoio posto in cima al paese.
Scrivono dalla Pro Loco: “Venite a visitarlo, per vivere la magia del Natale ma soprattutto per rivivere la tradizione e la cultura agro-pastorale tipica di Montegrosso Pian Latte. Non esistate a contattarci per maggiori informazioni:
E-Mail info@prolocomontegrossopl.it – Cell. +39 379 19 60 253
COSTA BACELEGA DI RANZO: PROMOZIONE ON LINE GRATIS ANCHE DALL’ESTERO
Abbiamo ricevuto da una collega giornalista tedesco in visita in Valle Arroscia alcune immagini che non sono certamente un inno al decoro o se volete al buon gusto. Non abbiamo verificato se da quel giorno la scenografia è mutata. Certamente i primi che dovrebbero farsi parte diligente e ‘toccare le corde giuste’ sono gli abitanti del caratteristico borgo che negli anni ’60 e ’70 era rinomato per la specialità delle lumache nostrane grazie ad un paio di valenti ristoratori con le loro cuoche
RANZO CAPOLUOGO UN ELOGIO AL SINDACO DEL FARE DOPO CHE TRUCIOLI LO AVEVA INTERVISTATO A PROPOSITO DI UNA SEMAFORO SULLA ATTIGUA PROVINCIALE CAUSA PERICOLO PER UN CASA ABBANDONATA E DI CUI SI SONO PERSE LE TRACCE DEI PROPRIETARI CITTADINI TEDESCHI. DOPO POCHI GIORNI SONO INTERVENUTE LE RUSPE E ORA RESTANO LE MACERIE(VEDI trucioli.it…..)
VENDONE AL LAVORO SULL’IMPALCATURA DELLA CHIESA SENZA RISPETTARE LE NORME ANTINFORTUNISTICHE E NONOSTANTE IL SUSSEGUIRSI DI DISGRAZIE NEI CANTIERI LIGURI
PONTI DI PORNASSIO QUANTO FASCINO IN UNO SCORCIO DELL’ANTICO BORGO
CHE COME ALTRE REALTA’ DELL’ENTROTERRA MONTANO CHIEDE SOCCORSO A MISURE ANTISPOPOLAMENTO
E LA MITICA LAVANDA COLDINAVA (quando era davvero tale)
SUL ‘MITICO’ CAPO BERTA IN ‘BALILLA’ (o topolino?) decapotabile
