Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Bardineto paese della cuccagna. Pagine di storia. Articolo di Stampa Sera. L’ex sindaco Olimpio: Famiglie con marenghi d’oro nel materasso compravano terreni ad Albenga e Villanova. E i netturbini bardinetesi dei fuori classe


“Estate 1983. A Bardineto piccolo miracolo turistico-economico. Il paese della cuccagna. Benessere, pace e continuo sviluppo a cavallo tra Piemonte e liguria. Alberghi di stile californiano (Il Piccolo Ranch) ma anche torrenti ricchi di trote. Tutto è cominciato negli Anni 50 quando la miseria delle vallate aguzzo l’ingegno degli abitanti”.

E’ il titolo di un articolo, a tutta pagina, dell’allora ‘Stampa Sera’, edizione del pomeriggio, con diffusione nazionale.  La firma del compianto inviato speciale Guido Coppini, giornalista genovese.

Uno dei primi dépliant tascabili della Pro Loco di Bardineto  anni 70 (Dieci gli alberghi ristorante in attività). Il testo in quattro lingue e reca l’altitudine ‘corretta’ a 750 metri, mentre quella reale è 711  rivelava l’articolo di Stampa Sera spiegandone le ragioni svelate dal prof. Secondo Olimpio già sindaco del ‘miracolo e sviluppo turistico’  del paese e in carica per più mandati.
I coniugi Pier Luigi Corrado e Gina Manfrino (classe 1936) per oltre 40 anni hanno gestito dapprima il ristorante albergo ‘Piccolo Ranch’ in un piccolo stabile, poi nella nuova costruzione che ospitava anche una sala da ballo e discoteca (l’intero immobile oggi ristrutturato ospita una moderna residenza per anziani). Nella foto esibiscono un esemplare di porcino nero gigante. La stagione dei funghi era un eccezionale richiamo per buongustai ma anche fonte di guadagno per i ‘fungaioli’ del paese. Un affare da milioni di lire per molte famiglie.

Tra gli intervistati l’albergatore Pierluigi Corrado. Era appunto il 23 agosto 1983. “Almeno 5 mila persone in quei giorni e nessun problema di parcheggio. Non è poco nella civiltà estiva delle macchine. E nessun furto d’auto, di moto o motorini, non circola droga, chi ha azzardato a spacciare bustine è stata ben presto cacciato duramente dagli stessi abitanti”.

Il prof. Secondo Olimpio, giornalista, storico e già sindaco del paese: “Nei primi anni 50 c’erano a Bardineto tre categorie di persone. Chi aveva qualche marengo d’oro nel materasso andò ad Albenga e a Villanova, comprò un po’ di terra e si buttò nell’agricoltura. Chi aveva appena i soldi  per il trasporto delle masserizie  si mise in viaggio con destinazione da stabilire,  non importa se dall’uno o dall’altro versante.  Quelli che proprio non avevano una lira rimasero.  Il Comune li aiutò dandogli l’incarico di spazzare le strade: ecco perchè ora si dice che i netturbini di Bardineto sono, nel genere, fuoriclasse”.

Le chiavi del successo ?  Arrivarono da una singolare spinta. Si sparse rapidamente la voce che a Bardineto non si pagava l’imposta di famiglia.  “La verità – dichiarava Olimpio al giornalista  –  è che non si potevano chiedere soldi a chi non li aveva. Così nei primi anni sessanta capitarono a Bardineto  un centinaio di piemontesi, genovesi, lombardi. “.

Sono gli anni ’60, in primo piano il ministro Paolo Emilio Taviani, con il suo capo ufficio stampa, Secondo Olimpio (in primo piano con il segretario particolare del ministro  Paccagnini), tornano dal rifugio del Monte Carmo, con la piccola comitiva l’avvocato Carlo Nan di Pietra Ligure  (foto archivio trucioli.it).

E poi è la volta di un’altra, davvero curiosa, rivelazioni che forse in pochi conoscono o non ricordano.  Bardineto ha un’altezza di 711 metri slm. ma che male c’era  portarla a 750 metri ? Nessuno protestò, o si accorse e l’altezza ‘corretta‘ è rimasta ad invogliare  ancora di più i turisti e chi cercava freschezza tra i boschi.

E  un’altra notizia di storia.  I bardinetesi hanno un’origine celtica. La loro fuga dal paese scaturiva dalla miseria  ma rispondeva  ad un’antica indole  zingaresca, al moltiplicarsi delle migrazioni. Il turismo ha creato radici nuove e  nuove opportunità di sviluppo  e lavoro. Bisognava tuttavia lottare contro un muro di timori e di diffidenze, a volte contro spiriti bizzarri.

Poteva accadere che un sindaco venisse messo in minoranza  a causa delle vacche. Il paese era infatti attraversato da un sentiero sterrato assai poco adatto al passaggio di auto dei primi visitatori. L’amministrazione comunale decise di allargare ed asfaltare, realizzare una strada insomma. E rischiò di essere cacciata. Motivo: c’era l’asfalto e le mucche  sdrucciolavano.

L’articolo di Stampa Sera, molto diffusa in Piemonte e Liguria di Ponente, con edizione nazionale,  narrava che i vecchi  di Bardineto ricordano una vicenda molto curiosa.  Le guardie forestali a caccia di bracconieri arrivarono in un casolare dove appeso al muro c’era mezzo cinghiale, ammazzato di frodo. Processo in Pretura a carico dei responsabili identificati. Ben 40 andarono a testimoniare. Gli imputati si difesero  sostenendo che i loro cani affamati, ne hanno mangiato mezzo e quel che è rimasto è stato portato a casa.  Tutti assolti dal pretore di Finale ligure perché ‘il fatto non sussiste’.

“La cronaca di oggi – riportava ancora il servizio giornalistico- è quella di un paese felice. Se d’estate in Riviera si boccheggia, a Bardineto è necessaria la coperta. Poi c’è madre natura è incontaminata. Giovanni Fresia, torinese, narrava che per molto tempo soggiornava in Alto Adige, troppo lontano, ore di auto. “Con mia moglie abbiamo girato nelle vallate  liguri finché non ci siamo imbattuti  in Bardineto. E non ci siamo pentiti….”.


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