Le parola volano, gli scritti restano ma si dimenticano in fretta. Era il 12 dicembre 2020 quando Il Secolo XIX riportava una riflessione dell’ing. Giancarlo Garassino, classe 1934, vice sindaco di Laigueglia, che di ‘turismo’ è ‘vaccinato’, testimone – esperto, da quando non ancora trentenne fu chiamato al ruolo di presidente dell’Azienda di Soggiorno di Alassio, assurta a fiore all’occhiello, non solo in Liguria, negli anni d’oro della lunga stagione estiva, balneare ed alberghiera.
Da Pasqua ai primi di novembre. E si puntava ad allungare la stagione, col turismo invernale, che si era sviluppato a Bordighera e Loano.
Garassino, esperienze all’Enit, alla Camera di commercio, in Regione (assessore) e in Provincia. Con gli anni si unisce la saggezza e non si rincorre più il ‘piedestallo’. Che pensa del ‘proliferare di esperti’ (allora era il caso di Ejarque, costo 30 mila € annuo, già al lavoro per la Provincia, pochi mesi e Alassio, alla stregua di una squadra di calcio, cambia e ‘ingaggia’ Luca Caputo, pugliese, ‘Digital coach’ consulente e formatore per aziende e sistemi di destinazione turistica. “Un ‘commissario’ alla Roberto Mancini per la Nazionale di calcio”. Ebbene già allora (dicembre) Garassino ricordava: “Occorre fare un discorso più globale, se non a livello regionale, perchè Genova ha caratteristiche del tutto diverse, quantomeno per la Riviera da Varazze al confine piuttosto che ragionare in termini di singoli comuni in quanto è riduttivo. Non dico che sia sbagliato rivolgersi (e pagare ndr) agli esperti del settore, capaci di calare la preparazione accademica sulla realtà del territorio e sugli aspetti concreti, Però temo che le risorse a disposizione di ciascun Comune siano oggi insufficienti per mettere in piedi progetti ed una promozione efficaci. Non sono più gli anni ’60 quando Alassio investiva 500 milioni di lire per attrarre ospiti dalla ‘fabbrica’ turistica della locomotiva tedesca. Ora si rischia (anzi è in atto da tempo e non solo ad Alassio ndr) una dispersione di risorse, con strategie non armonizzate, se non addirittura conflittuali tra realtà vicine, con identiche caratteristiche e mercati”. E poi troppi laccioli ostacolano la necessaria agilità di interventi.
Ancora la testimonianza di Garassino: ” Le aziende di soggiorno erano in grado non solo di fare marketing, ma finanziavano anche opere pubbliche o in altri caso il decoro, la manutenzione delle passeggiate a mare, dei giardini pubblici, con ottimi risultati. Forse sarebbe ancora il caso di ripensare a certe scelte e rimettere in campo le aziende di soggiorno che non devono trasformarsi in carrozzoni per ‘sistemare’ questo o quello. Almeno con un unico ‘guru’ si metterebbero a posto 69 comuni savonesi, se non addirittura 135 e mi riferisco alla provincia di Imperia. E soprattutto – concludeva nella dichiarazione al Secolo XIX, con Luca Rebagliati – si darebbero ai territori progetti di sviluppo e promozione coordinati per aree omogenee e che concentrando risorse si potrebbero realizzare più efficacemente”.
STADIO ALASSIO PARKING: SOLLECITO DEL DIRIGENTE, PROLUNGATA LA DATA
Un sollecito e un rinvio per scarse adesioni ? Un freno dovuto all’incertezza perchè c’è una causa per infiltrazioni molto serie e costose da riparare. Ci sono molti interrogativi e domande che non hanno ancora avuto risposte. Anche Alassio che resta pur sempre un gran regina del turismo in Riviera (nonostante in pochi sembra si rendano conto, basterebbe muoversi in altre cittadine della riviera) potrebbe rivelare i dati di quante siano le case vuote. Con i prezzi di quelle nuove non si scherza. Il mercato immobiliare, da fonti notai, è in ripresa dopo il 30-40% in meno durante il lockdown. Ma che dire del rischio di ritrovarsi con tanti box vuoti e tanti altri da realizzare che resteranno pure vuoti ? Solo ‘cassandre’ del male augurio o una realtà più che probabile ? Intanto il Comune procrastina i termini per l’adesione alla vendita di posti auto allo Stadio Alassio Parking.
COMUNICATO STAMPA – SPORT, LIGURIA PROTAGONISTA AL GIRO:
IL 19 MAGGIO ARRIVO A GENOVA
GENOVA. Liguria protagonista al Giro d’Italia 2022, non solo con una partenza per la tappa Sanremo – Cuneo, ma anche con uno dei momenti più spettacoli e intensi delle giornate della corsa rosa, l’arrivo. Il 19 maggio prossimo infatti si terrà la tappa Parma – Genova, 186 km di media montagna.
“Con l’ufficializzazione della tappa Parma – Genova si concretizza il ritorno del Giro d’Italia nel capoluogo ligure per una tappa di media montagna molto tecnica ed adatta alle fughe che partono da lontano – commenta l’assessore allo Sport Simona Ferro – Si passerà dal Bocco per poi arrivare a Chiavari e poi alla Ruta e sul Monte Becco prima di arrivare al Fasce, preludio dell’arrivo a Genova in via XX Settembre. Una bella vittoria per lo sport ligure”.
“Il Giro d’Italia 2022 attraverserà la Liguria dalla Riviera di Levante fino a Sanremo con grande arrivo di tappa a Genova e le immagini che arriveranno a tutti gli appassionati, in Italia e nel mondo, saranno un concentrato di tutto quello che questa terra ha da offrire, della varietà straordinaria dei suoi paesaggi e, quindi, delle tante opportunità che può proporre ai turisti amanti dell’outdoor – aggiunge l’assessore al Turismo Gianni Berrino – Una grande opportunità per valorizzare e promuovere la nostra regione, sempre più protagonista a livello nazionale e internazionale”.