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Liguria e Basso Piemonte

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Albenga, sorpresa taciuta dal 2020. La stazione ferroviaria gestita da Genova Teglia


Accade che navigando sui social qualcuno chieda: Ti risulta che la stazione ferroviaria di Albenga sia tra quelle ‘declassate’  o ‘modernizzata’ ? Trucioli.it non l’ha mai letto sui media e neppure la ricerca su google da notizie. Eppure siamo di fronte ad una certezza. Da maggio 2020 Albenga, con il suo ‘traffico’, viene gestita da Genova Teglia. E tra le conseguenze i passaggi a livello verso Alassio restano chiusi molto più a lungo.

Savona, Ventimiglia, Loano, Pietra Ligure e Finale Ligure sono le uniche stazioni ancora gestite sul posto. La conseguenza  della ‘modernizzazione centralizzata’, chiamiamola così, è che si è dovuto ridurre nelle stazioni stesse l’operatività dei binari esistenti. E questo cosa comporta ?  Che se in estate aumentano i convogli, pensiamo al Torino -Albenga,  Milano Porta Garibaldi – Albenga le potenzialità di manovra sono molto rallentate. L’ulteriore handicap finisce per limitare lo spazio dei treni in  manovra nelle stazioni interessate, con la speranza che non ci siano dei guasti.

Con la stazione ‘modernizzata’ cessa l’operatività funzionale che riguarda i convogli che dipendono solo ed esclusivamente da Genova per tutta la loro movimentazione, sosta, formazione. Dal sito delle FS – RFI Liguria si legge che per le informazioni ai viaggiatori tra Savona e Genova, esistono 37 nuovi monitor e 19 teleindicatori ai binari nelle stazioni. Poi si è esteso l’intervento fino Ventimiglia, con un  investimento complessivo di oltre 11 milioni di euro. E’ il nuovo sistema di tutte le stazioni  periferiche gestite direttamente dalla sala di controllo di Genova Teglia; una vera e propria “torre di controllo” della circolazione ferroviaria, operativa 24 ore su 24, con ‘personale specializzato’ viene rimarcato da RFI. Qualche dubbio che esistano carenze resta in piedi e va a discapito del servizio e della puntualità dei treni, della loro movimentazione effettiva.

Si può parlare di un altro colpo al sistema locale che perderà in autonomia, personale qualificato e prestigio ? Praticamente non sarà più una stazione tradizionale con una sua operatività, ma semplicemente poco più di una ‘fermata !  E quanto si prevede, ad esempio, a Pietra Ligure, con il trasferimento della stazione ai confini con Tovo San Giacomo, su un viadotto. Come ‘Fermata’ sono già realtà, da qualche anno, le vecchie stazioni di Laigueglia, Ceriale, Borghetto, Quiliano Vado, Albissola e  Celle Ligure.

E’ lo sviluppo della tecnologia e il declino dell’uomo come semplice accessorio, con un grande avvenire da ciclista o da monopattino sulla pista ciclabile! La saggezza che fu dei nostri nonni e dei nostri padri è messa in discussione da chi antepone frivoli interessi a grandi valori irrinunciabili come la reale tutela del territorio.

L’eventuale dismissione della sede ferroviaria nel tratto Ceriale / Albenga ( e purtroppo il tema è finito con la sordina probabilmente per incapacità ed ignoranza di troppi eletti ad amministrare il bene pubblico) metterebbe in serio pericolo la barriera che difende la piana dai marosi e dall’aumento costante del loro livello. La favoletta dei proventi di una “pista ciclabile” come autofinanziamento della struttura, la raccontino pure nei salotti elitari che lor signori frequentano, ma non cerchino di propiziarla a chi ha un minimo di buon senso. Mettere a rischio il futuro della piana più fertile della Liguria per un capriccio di pochi non trova giustificazioni. Non rispondere, come continua a fare la giunta comunale di Albenga (trucioli.it ha posto il quesito all’assessore, dal dicembre 2020, Marta Gaia), a proposito della sorte di mezzo milione di metri cubi di detriti per alzare di dieci metri l’area di 5 ettari dove sorgerà la stazione di Bastia d’Albenga. I cittadini della frazione sono stati compiutamente informati ?

Se all’abbassamento della falda freatica,  dovuto al continuo emungimento ed alla siccità, all’innalzamento inarrestabile del mare e al “cuneo salino” che ne deriva, dovessimo aggiungere il degrado o il dissesto della barriera curato dalle Ferrovie dello Stato a proprie spese, sarebbe proprio una catastrofe! Oppure c’è chi può assicurare e garantire che tutto ciò non avverrà sulla base di dati tecnici e scientifici  sottoscritti.

Nel frattempo gli anni passano e ci allontaniamo sempre di più da quel senso di saggezza che aveva permesso ai nostri antichi progenitori, di oltre duemila anni fa, di costruire strutture, acquedotti, ponti che resistono al tempo e costituiscono severo monito per tutti noi. Non c’entra la campagna elettorale. La propaganda. Il cittadino disinformato che si fa una ‘sua cultura’ attraverso la discarica dei social, come viene definita da Marco Travaglio.

E pare utile ripeterlo, alla fin fine il cittadino si merita chi ha votato. O chi da anni governa il nostro territorio. Non ci sogniamo di dire che ‘tutto va male’, ma i problemi che poniamo sono sul tappeto spesso da decenni. Si discute, si promette, si fanno progetti e non si va al sodo, ovvero alla soluzione. Lontani anni luce da chi pensa che occorre essere tutti d’accordo. L’unanimità è imposta da regimi totalitari.


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