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Finale Ligure, Filippo Battaglieri, il ‘professore’, se n’è andato. Che uomo! Che esempio per 5 mila alunni!


Si è spento a 93 anni nell’Ospedale di Albenga, dove aveva anche insegnato al Liceo Classico, il professor Filippo Battaglieri, insegnante di educazione fisica fino alla pensione. Nella sua quarantennale carriera ha avuto più di 5 mila alunni, nelle scuole di tutta la provincia, specialmente a Loano e a Finale Ligure.

Il prof. Battaglieri e il suo inseparabile scooter

Ha anche impartito lezioni private di matematica per gli studenti del liceo e dell’università, avendo frequentato il Politecnico di Torino dopo gli studi classici al Calasanzio di Carcare. Appassionato di sport, soprattutto di atletica leggera, ha preparato molti suoi allievi per i Giochi della Gioventù.

“Sono veramente affranto”, dice Gianni Capra, albergatore. “Mi ha insegnato ad essere un amante dello sport e delle cose giuste“.

Gianni Siccardi, di Varigotti, campione di corsa campestre da ragazzo, lo ricorda “Mi aveva accompagnato alle finali nazionali di Paestum, dopo rigorosi allenamenti. Voleva che non trascurassi lo studio, negli anni successivi mi aiutò anche a preparare la maturità scientifica”.

Gli fa eco Marco Fregonese, Presidente provinciale della Federazione Atletica: “Dopo la scuola, ci trovavamo al campo per un’ora di allenamento. La passione che mi ha trasmesso è ancora viva, a distanza di oltre cinquant’anni”.

Uomo di profonda cultura, amava scrivere aforismi e proverbi, oltre a sfoggiare una grande conoscenza del territorio locale: “Se sono archeologo, lo devo a lui, con le narrazioni sugli insediamenti preistorici che mi faceva fra un’equazione e l’altra” testimonia Giancarlo Cavalli di Milano.

La nipote Marianna, laureata in Agraria, commossa, dice: “Aveva la virtù della sintesi, quella del matematico. Non è facile essere costanti, essere ligi al dovere, sopravvivere alle difficoltà della vita e nel frattempo imparare e aiutare gli altri ad avere successo e ad essere giusti. Non è facile essere un Battaglieri“, chiosa Marianna.

“Fino all’ultimo è stato lucidissimo” dicono commossi i nipoti Caterina, ingegnere, e Umberto, dottore in Storia. “Si è dedicato con grande abnegazione a confortare nostra nonna Elsa, ammalata, mancata alcuni anni fa”.

A Cairo Montenotte

“Aveva un innato talento per la matematica, risolveva funzioni complesse con apparente facilità, mentre spiegava la sua materia con grande chiarezza”, dice Lorenzo, ingegnere, ricordando che il nonno, solo pochi anni fa a oltre ottant’anni, lo aveva aiutato per la maturità liceale.

Matteo, diciottenne appena diplomato nautico, ne apprezza la grande manualità, la capacità di creare oggetti, di rilegare i libri, di risolvere enigmi complicati anche in età avanzata.

Scrive Pier Felice Firpo, titolare della omonima palestra – Centro Fitness: “Caro Prof., sono passati quasi cinquant’anni da quando mi insegnavi Educazione Fisica . Ero impacciato, pertica e funicella erano il mio incubo. Avevo 11 anni ed ero anche piuttosto rotondetto. Ho accettato la sfida e lo sport da allora è sempre stato il mio compagno di vita. Devo quindi, ancora una volta, dirti grazie caro prof., caro mitico prof. Battaglieri . Sei stato un grande esempio”.

Il dottor Mauro Ferraro,  chirurgo plastico, lo ricorda con emozione: “Era nostro vicino di casa e fino a pochi anni fa amministrava il nostro piccolo condominio. Faceva i conteggi dei millesimi rigorosamente a mano, su un foglio, senza l’ausilio del computer e senza errori. Teneva tutto con estremo ordine, ha lasciato il mandato perché si è reso conto con estrema lucidità che non avrebbe potuto continuare”.

I figli, Marco, apprezzato medico a Finale e Luca, avvocato e uomo di sport, ricordano con orgoglio i sacrifici compiuti dal padre per consentire loro di laurearsi. “Era molto impegnato a scuola, soprattutto alle Aicardi dove faceva il vicepreside.  Tornato a casa impartiva lezioni private di matematica, anche a noi quando dovevamo prepararci per i compiti in classe e gli esami di maturità”.

Poi aiutava nostra madre nell’attività artigiana di rilegatura dei libri, dove si è rivelato essere un vero artista, confezionando preziose copertine in pelle, con le scritte in oro, oppure restaurando libri antichi, opere che tuttora conserviamo religiosamente, quando non fanno bella mostra negli studi di notai o di avvocati, se non dei Comuni della Riviera”.

Il prof. Filippo Battaglieri un’eredità morale ed umana di rari esempi ai nostri giorni

Raccontano di lui gli allievi che lo hanno avuto come insegnante di educazione fisica: “Pretendeva il rispetto di tempi rigorosi, non più di un minuto, per cambiarsi e indossare gli abiti ginnici, che dovevano essere rigorosamente uniformi: scarpe e pantaloncini neri, maglia bianca con il collo all’argentina, la sacca confezionata col grembiule delle elementari”.

Le lezioni erano molto disciplinate, fino a quando, l’ultima mezz’ora, vi era la partita di pallacanestro.  Allora, rigorosamente in giacca e cravatta, si schierava con la squadra più debole. L’incontro non terminava finché la sua squadra non aveva vinto. Era la regola. Noi lo sapevamo, perciò facevamo durare il gioco ben oltre l’orario di lezione, fino a quando si accorgeva del “complotto”.  Era il momento che cominciava a tirare a canestro ben distante dalla lunetta, a ripetizione, facendo regolarmente centro. Oppure ci ingannava sul punteggio e, quando glielo facevamo notare, ci prendeva da parte e sospirando ci diceva che così era anche la vita, spesso ingiusta”.

Ricordava con precisione, anche a distanza di molti anni, i nomi, i visi e le attitudini fisiche di ciascun allievo, finendo quasi sempre per tesserne le lodi”.

A Finale ha lasciato un bel ricordo, molti allievi ricordano l’aiuto avuto negli scrutini  quando i voti erano incerti, dando il suo aiuto specie quando l’allievo dimostrava serietà e buona volontà. Negli ultimi anni di vita guidava lo scooter e l’auto con grande attenzione, passeggiando per Finale Ligure fin quando le forze glielo hanno consentito.

I funerali sono avvenuti in forma privata a Calice Ligure per espressa volontà della famiglia.

IL RICORDO DELLA NIPOTE  

“Sarò breve, perché la sintesi è la virtù del matematico, come il nonno ha sempre insegnato.
Non è facile essere costanti, essere ligi al dovere, sopravvivere alle difficoltà della vita e nel frattempo imparare e aiutare gli altri ad avere successo e ad essere giusti. Non è facile essere un Battaglieri.
Il nonno Filippo è, perché sarà sempre vivo qui dentro (al cuore), l’essenza del vero ligure, orgoglioso e giusto, fedele alle sue idee e alle sue cause… testardo, legato alla famiglia e al suo spirito.
Confesso, nonostante io sappia che ci sta guardando, che mi viene da ridere pensando ai suoi “ahhh, ecco”, la E chiusa, “mmma va?”, mille M, “prego?” (scusate, sentiva col sinistro) quando non sentiva, “pronto” come un generale, poi “e viceserva, ciao mmmarianina, dai un bacino a nonno…” e potrei continuare…
Mi mancherà la sua voce, ma so che ci osserverà sempre, come fa un vero sportivo davanti alla tele durante una partita di calcio, senza mollare mai, da vero Battaglieri,
Ti voglio bene nonno❤️ Marina Battaglieri
Gli anni di insegnamento del prof. Battaglieri alle scuole medie di Loano

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