In questi giorni si apre un nuovo dibattito sull’utilizzo di alcuni monumenti liberty liguri. Se la vicenda di Villa Zanelli di Savona al momento pare momentaneamente in stand by poiché ARTE Genova sta procedendo al un restauro filologico con fondi pubblici per poi cederla a privati albergatori oggi una situazione quasi analoga si sta ponendo Sanremo con Villa Angerer.
Si traggono dal sito http://www.sanremostoriaa.it con testi di Andrea Gandolfo e foto indicate come di archivio privato alcune notizie sull’edificio: “Villa Angerer, eretta sulla sede di un precedente edificio del 1880 noto come Villa Angerer, fu acquistata alla fine dell’ Ottocento dall’avvocato, bibliofilo e botanico austriaco Leopold Angerer, originario di Innsbruck e dotato di un ragguardevole patrimonio, il quale intendeva utilizzare la palazzina come residenza invernale.Per espressa volontà di Angerer , l’ edificio fu completamente ristrutturato a partire dal 1902 su progetto dell’ing. Antonio Capponi” insieme ad al professionisti.
L’edificio conobbe poi diverse sorti legate anche all’apertura proprio a fianco del Casinò di Sanremo finché nel 1991 fu acquisito dal Comune di Sanremo con destinazioni varie dal museo del gioco d’azzardo, a sede degli uffici amministrativi della casa di gioco, a museo della canzone del Festival fino a giungere a questi giorni in cui il Comune di Sanremo ha pensato bene di fare un bando per l’affidamento a privati, lasciando la possibilità di far divenire la struttura un albergo a cui la Sovrintendenza avrebbe dato il proprio assenso con un restauro adeguato e rispettoso dell’immobile.
In questi giorni pare proprio che solo una associazione locale: Ponente Ambiente e Cultura (PAC), di cui faccio parte, abbia intenzione di fermare l’ ennesima privatizzazione di un sito pubblico come un capolavoro del Liberty come villa Angerer.
A suo tempo l’arch. Paolo Portoghesi aveva proposto di trasformare l’edificio in un museo del Liberty con annesso centro documentazione facendo divenire il contenitore parte stessa del percorso espositivo.
Purtroppo pare proprio proprio invece che il Liberty o Art Noveau non abbia grande fortuna nel ponente ligure poiché nonostante le importanti testimonianze presenti sia a livello architettonico a Savona, ad Alassio, a Sanremo, ad Altare,… e la presenza di importanti complementi di arredo in primo luogo vitrei (Altare) e ceramici (Albissola Marina e Albisola Superiore e Savona -palazzo dei Pavoni) l’idea stessa di valorizzare il periodo storico attraverso un luogo di studio e ricerca oltreché di documentazione come un museo a ciò dedicato pare proprio essere considerata come un elemento di fastidio da chi governa le città liguri sia di centrodestra (Savona) che di centrosinistra o quasi (Sanremo).
Purtroppo a sostenere la tesi di una diversa considerazione degli ambienti storici e soprattutto come nel caso di villa Angerer o di villa Zanelli anche dell’aspetto botanico e dei giardini presenti pare che siamo rimasti in pochi come se il paesaggio non fosse un dato estremamente rilevante e soprattutto un elemento di cui siamo depositari e che abbiamo ricevuto in eredità dalle generazioni future.
Purtroppo in questo periodo pare che l’aria ligure tiri solo verso una inutile privatizzazione e verso il cemento a cui ci dovremo opporre in nome del nostro paesaggio, della lotta ai cambiamenti climatici e di una migliore qualità della vita.
Danilo Bruno