Ivan Cuvato in «Riflessi di Nuova Luce Sociale». La performance del maestro diventa un atto concreto di Sociatria
di Antonio Rossello.
Albisola. Nei giorni scorsi, nella ridente località balneare ligure, presso un noto bar all’interno del quale sono esposte alcune sue sculture in ceramica, si è tenuta una inedita performance di Ivan Cuvato, il quale ha condiviso con i presenti la sua idea di «Riflessi di Nuova Luce Sociale».
Spontaneo, strettamente intrecciato con l’esperienza e le letture, liberamente scelte e mai nominate, che sono state di ispirazione per intensi, ricchi di dubbi e domande, monologhi interiori del Maestro: dopo un anno e mezzo di pandemia la parola «futuro» richiama ancor di più una presa di coscienza e di responsabilità.
In questo, parole semplici e immediate dell’opinionista Vincenzo Punzo, tratte dall’ articolo «Vivere in piena libertà civile» recentemente pubblicato da “L’Eco di Savona”, hanno rappresentato per Cuvato una scaturigine essenziale: «Il Covid 19 passa, ma il cuore non dimentica. Durante questa calamità epidemica, come il coronavirus, ognuno di noi ha pagato il proprio conto, molti con la vita, lasciando una scia di sofferenza pari ad un’esperienza di guerra. Abbiamo provato paura sia fisicamente, sia moralmente che psicologicamente, abbiamo vissuto da segregati in casa con una libertà limitata, con il divieto di abbracciarsi e spesso in solitudine, con la sola speranza di un nuovo e rapido vaccino che, puntualmente in soli 19 mesi, è arrivato, facendoci riconquistare salute e libertà. In tutto questo a farmi riflettere di più è stato il gioco di squadra che si è venuto a creare, in cui l’interesse di tutti era quello di uscire da questo tunnel buio e riacquistare la salute, un minimo di contatto sociale e riappropriarsi della libertà civile…».
Al termine dell’evento, il Maestro ci ha consegnato questa originale immagine di sé e di alcune sue opere, attraverso la quale un osservatore attento riceverà suggestioni e spunti di riflessione su come affrontare questo presente, quali siano le angosce e le speranze, cosa significhi essere un abitante di questa nostra Terra oggi.
La luce non è solo funzionale all’esposizione delle ceramiche. L’illuminazione all’interno del locale è sicuramente decisiva per valorizzare l’attività che in esso si svolge e, con essa, la figura del protagonista. L’Arte deve tuttavia risultare centrale, attraverso l’esaltazione dei colori e l’eliminazione dei punti di ombra, che plasma materiali preziosi per creare specchi iconici, nuovi oggetti del desiderio.
Ma è qui che entrano anche in gioco il sole, con i suoi raggi: il riflesso di una realtà distorta potrebbe compromettere il buon fine del gesto, non farlo resistere alla prova del tempo.
Rappresentando le aspirazioni e gli aspetti più elevati della realtà, la coscienza superiore dell’Io, caratterizzata dall’energia maschile del punto centrale racchiuso nella circonferenza dell’uovo femminile cosmico, l’astro celeste serve quindi, attraverso la vetrina, a creare un gioco di riflessi di luce, che irradiano perfettamente la scena e potrebbero procedere all’infinito, moltiplicando la loro forma nello spazio, ampliandone la percezione.
Sono i riflessi della città e dell’ambiente circostanti. Narrano cose sottili e arcane. Un non confessato desiderio d’aria e di vita, quando il cielo vivido proietta il pieno rigoglio dell’estate. Guardare dentro per vedere riflesso quello che si muove all’esterno non è altro che lo specchio di qualcosa di più profondo, soggettivo e complesso. Verità della nostra condizione attuale? Verità pirandelliana dell’ambiguità del linguaggio e della comunicazione umana?
Si possono cogliere i riflessi della società contemporanea, che la manifestazione artistica rappresenta e cattura in sé.
Sebbene un radioso universo batta sul vetro, vivificandolo, con improvvisi lampi di nuova luce, forse il Maestro prova un’inquietudine e indistinte gli tornano alla mente le mille volte in cui, già in tempi non sospetti, ha già testimoniato quanto sia importante essere uomini e donne liberi dentro e fuori. Le mille volte in cui ha dimostrato che obiettare sia un atto decisivo della nostra presenza attiva e negare possa diventare un modo di nascondere la realtà delle cose. Neghiamo anche per sottrarci alle nostre responsabilità. Neghiamo per indifferenza, appunto.
Informale, senza mezze misure nell’arte e nella vita, Cuvato si vede assorbito in un’iniziativa sociale e di arte partecipata, con l’obiettivo di stimolare il cambiamento in positivo della nostra società, che prema su una sociologia di base orientandola, in modo semplice e chiaro. Si manifesta dunque come significante di una questione di “Sociatria”, di cura responsabile della nostra società locale e globale, che sui temi più critici si mostra troppo indifferente. Ecco da dove sgorgano i «Riflessi di Nuova Luce Sociale».
Il risultato auspicato dal Maestro è perfettamente colto, in quanto egli, oltre ad essere artista, contemporaneamente dimostra una sua naturale capacità di influencer, ben supportata e sviluppata dai social media, che permette di apprezzare i suoi sogni e la sua essenza.
La sua è inizialmente una ribalta spontanea, quella della vita, nell’accezione più originale, sebbene possa essere anche incluso in quella categoria di artisti la cui attività si esprime soprattutto attraverso happening e performance.
E, sebbene, i due termini siano oggigiorno ritenuti pressoché equivalenti, nel significato di fondo di esibizione, la differenza normalmente consiste nel fatto che l’happening è un’azione in cui gioca un ruolo determinante l’improvvisazione e il caso, e spesso prevede anche il coinvolgimento del pubblico, mentre la performance è un’azione o un evento pianificato, il cui risultato non è casuale ma è particolarmente ciò che l’artista vuole ottenere. In senso più generale, oggi è prevalentemente usato il termine performance per indicare qualsiasi operazione artistica basata sull’esibizione di tipo teatrale.
Questo riferendosi anche a Ivan Cuvato, nonostante, per le sue caratteristiche peculiari, sarebbe più appropriato parlare di happenings.
Lo testimoniano, negli anni, i numerosi eventi, video e fotografie documentarie, reperibili in rete, ma non solo, in cui l’artista ha stupito un nutrito pubblico di appassionati. Eccome una selezione.
Svariati i temi, cari all’artista, entro i quali si sviluppa un percorso gestuale e simbolico, talora arricchito da allusive colonne sonore e commenti stupefacenti. Scatti fotografici dove nello sfavillare delle luci multicolori Ivan appare quasi trasfigurato, restituendoci un effetto che pare la materializzazione della pittura che persegue. Una corporeità animata dal colore ed in esso sospesa.
Cuvato conosce la sua fotogenicità, seducente e misteriosa, che cattura spesso la curiosità dell’animo femminile, ma qui va oltre la sua normale sembianza, raggiunge il climax dei suoi quadri e delle sue ceramiche sgargianti. Supera sé stesso, in sé stesso, informale nell’arte, informale nella vita.
Tuttavia, nonostante la non soltanto apparente estemporaneità, egli rientra di diritto fra quegli artisti definibili precursori in quanto intrinsecamente e strettamente più legati degli altri al proprio tempo. Come un radar culturale, infatti, ha, tra i primi nel settore, percepito le opportunità del marketing online cambiato rapidamente nel tempo, qui grazie alla lunga militanza nelle televendite, e le dinamiche dei social media, oggi sono più importanti che mai.
Molte persone attualmente aspirano a diventare un influencer di successo, ma non sanno come riuscirci; altre invece non capiscono perché gli influencer abbiano assunto così tanta importanza in questi anni. Tenendo questo a mente, è possibile comprendere meglio perché Ivan Cuvato tale si sia rivelato ipso facto, interagendo abitualmente con quello che è stato finora il più grande social network, Facebook. Prova ne è come, in quasi un decennio, abbia saputo cogliere l’obiettivo finale di radunare un pubblico mirato, che segua ogni suo post e lo tratti come una figura emblematica: https://www.facebook.com/ivan.cuvato1
Ma non sono bastati i numeri, hanno contato pubblico e interazioni. Innanzi tutto, è stata significativa la nicchia di utenza a cui ci si è rivolto, ben rappresentata nel gentil sesso, oltre che tra gli estimatori d’arte. Una sua community, per la quale riesce a pubblicare contenuti, senza dubbio originali ed inediti, che stimolano le reazioni (mi piace) e le interazioni (commenti).
Specializzandosi e distinguendosi, insomma, Cuvato è stato premiato raggiungendo utenti veramente interessati al suo personaggio e alle sue realizzazioni, che interagiscono costantemente con i suoi post. Ecco cosa significa essere influencer: consistente è dunque il suo seguito di amici sul web, che si traduce nell’attirare moltissime altre persone per ogni post che pubblica o condivide su una o più altre piattaforme. Anche sulle testate online, il volume delle visualizzazioni giornaliere degli articoli in cui compare Ivan ha trovato ampio riscontro.
Antonio Rossello