Nuovi capitoli, nuove puntate, altre accuse per la tristissima vicenda giudiziaria ed umana che travolge, dal giugno 2020, il ‘medico vendicatore’ dr. Alessandro Quilici 53 anni, nato ad Albenga, residente ad Alassio e che prima di mettersi nei guai praticava con successo la professione in 7 studi medici del ponente ligure e Basso Piemonte. La pena di 2 anni, senza condizionale, gli è stata comminata dal tribunale di Savona nel procedimento con rito abbreviato che gli ha consentito uno ‘sconto’ rispetto ai 2 anni e 6 mesi chiesti dal PM. Scaduta la pena dovrà però restare 3 anni in libertà vigilata.
E’ nelle more dell’udienza che sono emersi alcuni retroscena e particolari inediti. Non era trapelato infatti che il dr. Quilici -che si trovava agli arresti domiciliari in un residence di Nervi che il fratello aveva appositamente affittato- , si fosse reso responsabile di due evasioni, l’ultima pare la settimana scorsa. Da qui il provvedimento di revoca e detenzione nel carcere di Marassi.
E questa mattina (giovedì 1 ° luglio) il processo in tribunale, con diverse imputazioni, la più grave quella di stalking e aver tentato di dare fuoco (per fortuna senza gravi conseguenze) all’abitazione dove vive l’ex compagna, una professionista del foro imperiese, abitante sulla collina di Alassio ed assistita dalla collega Elena Pezzetta.
A sua volta l’imputato è difeso dall’avv. Massimo Rebagliati, con studio a Roma, savonese. C’è da aggiungere che la perizia psichiatrica disposta dal tribunale definirebbe Quilici un soggetto ‘ socialmente pericoloso’. Del resto era finito già una volta in carcere, ad Imperia, dopo la prima denuncia della allora convivente vittima. Nei confronti delle parti lese- parti civili (figlia e mamma quale proprietaria dell’immobile teatro del tentativo di incendio) sono state disposte pure due provvisionali, mentre i danni dovranno essere liquidati in separata sede civile. Una vicenda che ogni volta che torna alla ribalta lascia sempre più increduli soprattutto coloro che di Quilici erano abituali amici e frequentatori. Ed ora ci troviamo di fronte ad una caso clinico: quei ‘freni inibitori’ che vengono meno. E neppure un lungo periodo di cura in una clinica privata specializzata di Appiano Gentile, con precisi obblighi disposti dal Gip, avrebbe portato ai benefici auspicati. E ora Marassi.
ALASSIO, IL GIORNO DEL COMMIATO, TRA COMMOZIONE E LACRIME, A CARLO MARCHISIO
IL ‘RE DEL GIN TONIC’, PER GLI AMICI ERA CHARLY
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