Vivere nei paesi di montagna, essere testimoni dei tempi. Quale futuro ? Quale speranza. L’ottimismo, il pessimismo, la realtà della ragione. Per un giornalista leggere i post delle pagine Facebook è pur sempre un utile ‘informativa’. Non siamo alle pagine dei Vangeli, pur contraddittorie. Siamo nell’Anno del signore 2021. Dove siamo arrivati, perché e quali ragionevoli prospettive attendono le prossime generazioni, i giovani concittadini di oggi ?
Antonello Destefani: Dopo di noi i lupi!!
Elia Bertone: Il triste destino dei nostri paesi. I giovani se ne sono andati quasi tutti ad iniziare da 40 anni fa. I vecchi lasciano i paesi per passare a nuova vita…. Non arriveranno neppure i migranti perché cercano luoghi più comodi.
Destefani: Sarebbe interessante capire perché i giovani 40 anni fa’ sono andati via, ma è inutile piangere sul latte versato. E facciamocene una ragione e adieu!!
Bertone: sono andati via perché attratti dal posto di lavoro fisso che generalmente non si trovava in valle e da condizioni di vita più comode. Credo che non ci siano motivazioni diverse.
Destefani: Appunto, una bella diga dal vivaio!!!
MARCO SCAJOLA PSICOLOGO ED ASSESSORE REGIONALE E’ NELLA CORRENTE DI PENSIERO DEGLI OTTIMISTI. CHI L’HA PRECEDUTO HA FALLITO PER INCAPACITA’ MA CON IL GOVERNO TOTI, ASSICURA LA MUSICA E’ CAMBIATA. ECCO COME NEI COMUNICATI UFFICIALI DELLA REGIONE LIGURIA.
L’assessore all’Urbanistica, Marco Scajola: “…..Si parla spesso di aiutare l’entroterra aumentando i suoi servizi e poi si criticano gli strumenti per permettere all’entroterra di sopravvivere e di rilanciarsi. I consiglieri di minoranza dicono cose false e non veritiere che infatti i comuni della Liguria attraverso il CAL hanno smentito apprezzando il testo di legge”. “ Con questo strumento urbanistico regionale – conclude Scajola – si avrà una vera visione strategica di lungo periodo per il governo del territorio, in cui il ruolo dei comuni sarà fondamentale, per attuare il secondo dei temi della riforma ovvero quello della pianificazione della città pubblica. Una visione che ci porta verso il futuro, con piani che mettono al centro finalmente i servizi alla comunità. Non capire questo è veramente un grave segno di impreparazione e di immobilismo politico e amministrativo”.
Ancora Scajola: “Sono contento che si sia aggiunto un ulteriore tassello per costruire la Liguria del futuro, più vivibile, più sostenibile e più armonica. Dopo le variazioni introdotte alla legge urbanistica e la definizione del piano territoriale regionale, prosegue il processo di riqualificazione del nostro territorio. I comuni potranno individuare ambiti urbani in condizioni di degrado urbanistico ed edilizio che richiedono interventi di rigenerazione urbana, architettonica, sociale o ambientale. I progetti di intervento, volti a riqualificare ambiti urbani, migliorare la qualità paesaggistica, di vita ed architettonica della nostra Liguria, saranno inseriti nel programma tramite una piattaforma informatica, che sarà operativa dalla primavera del 2022.”
Affinché gli interventi possano essere inseriti nel programma dovranno ispirarsi agli obiettivi di rigenerazione urbana: sostenibilità ambientale, tecnico-urbanistica, culturale ed ambientale, infrastrutturale, turistico-ricettiva e socio-economica. Dovrà essere sempre presente, inoltre, il requisito di sostenibilità finanziaria. “Gli interventi ammissibili a finanziamento – prosegue Scajola possono riguardare aree urbane ed extra-urbane, edifici pubblici o aperti al pubblico. Con la definizione delle linee guida abbiano voluto, inoltre, favorire interventi in tutti i comuni, anche in quelli di dimensioni inferiore, riservando una quota per quelli più piccoli e per le aree interne. Questo per proseguire il processo di valorizzazione del nostro splendido entroterra”.
“La riqualificazione dell’esistente, l’abbellimento delle nostre città e la messa in sicurezza del nostro territorio sono temi centrali – conclude l’assessore all’urbanistica – questi interventi, che saranno programmati insieme ai comuni, daranno più forza e un maggiore appeal turistico-culturale alla nostra terra. La Regione Liguria, a livello nazionale, è all’avanguardia nell’adozione di strumenti di riqualificazione e di rigenerazione urbana.”
E FA DA SPONDA, CON PSR LIGURIA, IL VICE PRESIDENTE LEGHISTA PIANA:
“OLTRE 2,5 MILIONI DI EURO PER GLI INVESTIMENTI FORESTALI E L’INNOVAZIONE DELLE FILIERE”
GENOVA. La Giunta regionale ha approvato oggi, su proposta del vice presidente e assessore all’Agricoltura Alessandro Piana, la
riapertura del bando per la presentazione di domande sulla sottomisura M08.06 del PSR 2014-2020: “Supporto agli investimenti in tecnologie forestali e nella trasformazione, movimentazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste”.
“Una decisione importante per il territorio ligure – dichiara Piana – con una dotazione di oltre 2,5 milioni di euro che permetterà di continuare nella direzione di presidio del territorio portata avanti in questi mesi, di ottenere una adeguata valorizzazione economica dei soprassuoli boschivi e di incrementare, con l’organizzazione e l’innovazione delle filiere coinvolte, il valore aggiunto dei prodotti forestali”.
La misura punta a sostenere un’ampia gamma di beneficiari con un range di investimenti ammissibili ben diversificati. “Sono previsti – continua l’assessore Piana – interventi strutturali e infrastrutturali sui boschi e per le imprese su operazioni di selvicoltura, acquisto o adeguamento innovativo di macchinari, acquisizione di software, realizzazione di piste trattorabili e molto altro. L’apertura della sottomisura ora desidera inoltre rendere disponibile l’aiuto agli investimenti anche a quei soggetti che hanno avviato l’attività forestale adoperando la misura 6.2, prevedendo appunto nel proprio piano di sviluppo investimenti strutturali”. Le domande per il bando a graduatoria si potranno presentare dalle ore 12 del 21 aprile alle 12 del 30 giugno in modalità informatica. Tutte le informazioni sul sito web regionale e sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria.
UN MEDICO, UN CRISTIANO, UN UOMO BUONO, SEMPLICE, GIOVIALE, DEVOTO
20 APRILE IMPERIA POST – Lutto a Imperia e in Valle Impero per la scomparsa di Armando Elena, 70 anni, medico ginecologo, originario di Ville San Sebastiano e per anni in servizio all’ospedale San Paolo di Savona.
l dottor Elena era anche un attivissimo collaboratore del Circolo Castelvecchio, insieme alla moglie Mariella. La notizia della sua scomparsa, avvenuta all’ospedale di Imperia, ha destato profondo cordoglio anche nel mondo associativo locale nel quale Armando Elena aveva saputo farsi apprezzare e stimare. A fine anni ’80 fu protagonista di un caso giudiziario tra i più discussi, al termine del quale fu prosciolto con formula piena da ogni accusa. Il funerale del dottor Elena celebrato il 21 aprile alle 15,00 nella chiesa parrocchiale di Ville San Sebastiano, suo paese d’origine, al quale è sempre rimasto molto legato.
IL SUO SINCERO AMORE PER MENDATICA
E L’INCONTRO CON IL VESCOVO OLIVERI ALLORA A CAPO DELLA DIOCESI DI ALBENGA – IMPERIA
Un medico, il dr. Elena, che aveva il dono di una grande fede e di un sincero amore per la sua seconda terra, Mendatica. Partecipe delle tradizioni montanare, sempre un passo indietro a Mariella ammirevole consorte. Armando non sgomitava per i primi posti, non ambiva all’esibizionismo, all’edonismo. Preferiva rimanere tra le quinte, ricco della sua saggezza, umanità, bontà. L’ esperienza tra i sofferenti, gli ammalati, i bisognosi, il cittadino qualunque. Dolce e premuroso, altruista e colto, se n’è andato con un patrimonio morale di benemerenze, di testimonianze, opere di bene.
Un professionista in ginecologia che in vita aveva conosciuto centinaia, migliaia di pazienti, donne soprattutto. Non solo per il suo servizio all’ospedale di Imperia, Savona e Cairo Montenotte, in ambulatori privati. Non era un camice bianco avido di denaro, ricchezza o senso di onnipotenza, superbia. Era una persona semplice, educatissimo, sempre primo a salutare, a stringere la mano, a venirti incontro con quel suo sorriso dolce, quel suo volto soave e sincero, spesso triste e pensieroso. Ma sapeva essere allegro, senza dimenticare le avversità terrene in cui si era trovato a combattere e che nel suo intimo l’avevano amaramente segnato.
Era un mendaighino adottivo di cui andare fieri. Non perdeva una festa paesana, una processione, una ricorrenza, si sentiva coinvolto, gioiva nel suo profondo dell’animo, nell’opera buona, nella preghiera, nella Santa Comunione durante la Messa. Orgoglioso del rispetto che i mendaighini e i foresti gli tributavano pur senza appartenere ai ‘privilegiati’ del potere terreno.
Ce ne stiamo andando, per sempre, uno dopo l’altro. Un giorno vicini nel camposanto, nel mistero di cosa ne sarà della nostra anima invisibile, di chi verrà a portarci un fiore, ricordarci con una preghiera.
A volte alcuni addii ci segnano nel cuore e nella mente più di altri. Il dr. Elena lascia i suoi cari, i tanti amici ed estimatori, con quella dolcezza e pacatezza che l’hanno accompagnato nel cammin di nostra vita: il primo verso della Divina Commedia di Dante Alighieri; l’incipit del primo canto dell’Inferno.
La riconoscenza spesso non è di questa terra. Anche Mendatica ha perso un concittadino buono e mite che meritava riconoscenza, che praticava lo spirito di comunità, di coesione sociale di cui c’è tantissimo bisogno, oggi più di ieri, nessuno escluso.
Grazie e onori Armando ! Per i tuoi insegnamenti. Grazie Mariella per essere stata una scrupolosa compagna di vita. Una lacrima, per non dimenticare, sia concessa anche a un umile mendaighino. (Luciano Corrado)