Il TAR di fatto aveva rigettato i ricorsi (2011-2016 vedi…….) di alcune decine di firmatari perché non pertinenti, in assenza di un progetto cantierabile. Quando l’elaborato sarà ‘pertinente’ i ricorrenti, tra Alassio, Albenga e Loano, torneranno alla carica davanti ai giudici amministrativi ? Se non tutti, almeno associazioni e comitati. C’è chi è pronto a scommettere. Si parte con i lavori, fine cantieri 2025 ?
Nel frattempo Angelo Fresia giovane pubblicista per 10 anni corrispondente de La Stampa dal ponente savonese e prima ancora collaboratore dei ‘giornalini comunali’ del compianto Romano Strizioli, ha inaugurato sul suo profilo Facebook la ‘campagna di informazione-comunicazione’ e trucioli.it aveva pubblicato la prima puntata con decine, centinaia di commenti. Lo slogan è coinvolgente “Non perdiamo il treno”. Oggi Angelo è un cittadino qualunque che pare si sia posto – non è solo – l’obiettivo di combattere quanti praticano silenziatore e disinformazione strisciante. Sono una invincibile maggioranza ? Gli attuali sindaci, da Andora a Finale Ligure, sono schierati per il sì al nuovo tracciato, spronati del resto dai parlamentari, tra tutti si distinguono la renziana Raffaella Paita (già vice presidente della Regione Liguria con Claudio Burlando presidente), l’avv. Franco Vazio, già vice sindaco e candidato sindaco di Albenga, il supervotato senatore e uomo forte della Lega in provincia di Savona, Paolo Ripamonti, il leader delle preferenze in provincia di Savona Angelo Vaccarezza, grazie a lui e all’allora ministro dell’Interno, Claudio Scajola, Loano perde la stazione, ma il suo tracciato corre tutto in galleria, fino a 12 metri di profondità. Tra i fautori dei ‘cantieri subito’ i sindacati rossi Cgil, Cisl e Uil.
TRA I COMMENTI – Andrea Miola– Da appassionato di ferrovie, sempre a favore di potenziamenti in tale ambito, dico che questo progetto di raddoppio è una grande stupidaggine. Si perderanno stazioni, quella di Albenga anziché comoda in centro, sarà a 5 km e si mandano in malora 13 km di binario già raddoppiato. Da Ceriale ad Albenga, inoltre, la ferrovia in rilevato era la migliore diga per evitare mareggiate e simili. Chiedete a chi abita tra San Lorenzo e Andora cosa è successo spostando la ferrovia così tanto a monte: stazioni lontane dal centro isolate e mal servite, perdita di viaggiatori e turisti e tempi più lunghi rispetto a prima quando si scendeva dal treno già in città. Se ci fosse buon senso si penserebbe a raddoppi che sfruttino l’attuale doppio binario e gran parte delle stazioni, con varianti solo dove serve.
Il comunicato che sotto riproponiamo e già pubblicato dai media locali e liguri ha uno spaccato inedito. Per la prima volta, viene fatto rilevare, da Assoutenti, Comitato per la salvaguardia del territorio e la tutela della popolazione e delle attività produttive, WWF, Comitato pendolari Savona – Genova, Frudays For Future Genova, che si continua a scrivere e parlare di ‘raddoppio’ dei binari mentre si tratta di una ‘totale variante del tracciato esistente’. Si chiede il raddoppio in sede, ma con l’eliminazione dei passaggi a livello, il mantenimento della stazioni ferroviarie che sarebbero altrimenti soppresse, il ripristino dei binari ad incrocio eliminati negli ultimi 20 anni, la salvaguardia di 80 ettari di terreni agricoli. Nessuno vuole copiare le barricate dei Tav, nè indossare gli abiti dei talebani ambientali, senza ignorare che il ‘polo dei Verdi’ in Italia ha il più basso indice dei paesi europei più sviluppati. Basti pensare alla prima locomotiva Germania: la più popolosa con 80 milioni di abitanti ed un reddito pro capite e Pil da primato UE (anche se ufficialmente i più ricchi sono gli italiani, la minoranza va detto) dove Die Grünen sono ormai il secondo partito, dopo Cdu-Csu, prima degli SPD. E non soltanto votati dal mondo giovanile, c’è una crescente adesione di agricoltori, intellettuali, opinionisti di mass media popolari.
L’ARTICOLO DELL’ING. PAOLO FORZANO RIPORTATO DA ALCUNI MEDIA
‘UN BOCCONE DA 1,54 MILIARDI. CHI CI GUADAGNA, CHI CI RIMETTE’
E IL MALFAMATO BINARIO UNICO, SOLO 19 DEI 32 KM CHE SI VOGLIONO A MONTE