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L’OPINIONE- Sociatria organalitica: perché la politica è più scienza oggi


Valutando le grandi doti di equilibrio politico che sta dimostrando il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, mi sono venute spontanee alcune riflessioni di carattere generale.

di Sergio Bevilacqua

Ho il piacere di fare dunque una digressione sul perché i numeri mostrano tanti lettori con l’interesse reiterato a leggermi. Quello che fece scattare 50 anni fa la mia pratica clinica di metodo, verifica, conferma e costruzione socio-politica su base appunto clinica della *fisiologia della società umana*, fu proprio quanto la scienza e la coscienza andava chiedendo alla sociologia, e poi alla politica, cioè:
1. il trattamento dei singoli soggetti societari per il miglioramento dei loro funzionamenti e
2. la migliore integrazione tra i soggetti societari e l’ambiente esterno.
Dal punto di vista filosofico, niente di più e niente di meno di quanto hanno sempre detto le varie correnti del pensiero sociologico.
La differenza sostanziale della mia Sociatria è di aver messo nero su bianco 1000 casi clinici, di cui 500 documentati, e molti nel Mezzogiorno d’Italia e all’estero, che documentano una metodologia operativa (organalisi) basata sulla fusione di *analisi dei sistemi* e *tecnica della psicanalisi,* in Sociatria ricondotta a clinica tramite la parola (lessurgia).
Ciò ha prodotto una nuova sociologia, la mia *Sociatria organalitica*, basata sulla identificazione, precisa *per le vie cliniche* di fisiologia dei sistemi sociali e non solo retorico-filosofica, cioè fatta di illuminazioni o colpi di genio di intellettuali, e metodologie grossolane, sempre cadute nel nulla di questionari dai risultati preordinati o di statistiche valide in termini generali, come può dire qualsiasi pensiero comune minimamente riflettuto.
Conosco bene il panorama mondiale della sociologia. Ho insegnato alcuni anni nella Università leader in Italia nelle Scienze Umane, la LUMSA di Roma, matura Università Globale di diritto Vaticano (insostituibile punto di osservazione globale per la società umana), ove oltre la metà degli studenti proviene *dall’estero* e gli insegnamenti si svolgono in buona parte in *lingua inglese.*
La sociologia americana, e così la generale cultura sociologica conseguentemente diffusa nei media, tra gli operatori e nell’opinione pubblica e coscienza comune, è più vicina di quella europea alla grande rivoluzione scientifica della Sociatria organalitica, culturalmente basata sul principio pratico del “laboratorio” (nel caso sociatrico il laboratorio è sul campo) tipico di ogni scienza.
Il Pragmatismo (corrente filosofica “etnicamente” USA)  la informa e condiziona, dando respiro a pratiche di grande successo, ad esempio nella gestione delle società con scopo economico (aziende), ambito sociatrico caratteristico.
L’approccio di origine pragmatista limita però lo studio della azienda e i suoi comportamenti a condizioni di *legittimità* o di *interesse economico* rispetto all’ambiente esterno, umano e naturale e a prospettive temporali tattico-strategiche strettamente determinate dalle condizioni del business senza spesso una sufficiente visione diciamo così “olistica”, cioè principalmente orientata al funzionamento della azienda verso l’umanità tutta e l’ambiente.
Il significativo evolvere della economia con la globalizzazione riporta in primo piano questi temi del ruolo impresa/umanità e impresa/ambiente, da cui le correnti recenti della cosiddetta “economia civile” (non a caso nata proprio nell’ambito di LUMSA -Bruni- e del pensiero economico cattolico –Zamagni-).
Le analogie con altri tipi di sistemi che non siano
Aperti, a razionalità limitata e basati su stati stazionari, sono proprio le riduzioni semantiche che non hanno consentito alla sociologia di crescere finora nello statuto epistemologico.
Veri e propri errori di strategia euristica, che hanno fuorviato la disciplina dal suo naturale percorso scientifico,  che, come per la psicologia. passa per la CLINICA, lessurgica e organalitica.
Dunque esistono sistemi di molti tipi, ed è un grave errore confondere i sistemi chiusi (ad esempio le macchine,  la circuiteria elettronica, o la tecnologia conseguente, il microprocessore) con sistemi aperti. Quella strada per le scienze umane è sbagliata, un vicolo cieco: le società umane (e la politica) sono sistemi sì, ma Aperti.
Ecco allora che la Sociatria organalitica ha riaperto il provvido percorso del logos nel campo sociologico, che Augusta Comte aveva intuito per tutta le scienze umane, e in particolare per la sua prima creatura, la scienza sociologica.
Grazie per la pazienza a tutti i lettori!

Sergio Bevilacqua


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