‘Caro Luciano c’è ne stiamo andando uno dopo l’altro…’. Dove colpisce la vecchiaia ci pensa il Covid. Ormai all’anziano cronista non restano che i ricordi di persone conosciute con la cronaca locale. E l’avv. Giovanni Folli era tra quelli che avevano nella professione (quella forense) e nella vita politico- amministrativa un ruolo pubblico. Siamo ancora tra chi ha vissuto anni ricchi di informazioni, di iniziative nel mondo del giornalismo ponentino. Brutte e belle notizie, farsi degli amici, ma anche nemici, chi condivideva e chi si schierava tra gli avversari.
Della famiglia Folli inizialmente abbiamo conosciuto, dopo la metà degli anni ’60, il prof. Luigi Folli, insegnante di matematica alle scuole medie di Albenga. Democristiano moderato, persona irreprensibile, pignolo, affabile, abbastanza schiva, era stato orgoglioso presidente dell’allora ospedale N.S. della Misericordia. Lo ricordiamo disponibile e ‘libro aperto’ quando chiedevamo informazioni, il nostro contatto quotidiano era però con il Pronto soccorso, con il medico e il caposala di turno. Al presidente si rivolgevano domande sul bilancio dell’ente, sulle immancabili criticità, problematiche, a volte derivanti dai rapporti con i sindacati, con i camici bianchi, i primari, le critiche e gli aspetti positivi nell’amministrazione del maggiore ospedale pubblico del ponente e dell’entroterra, anche se ad Alassio era aperto un’altro ospedale.
Ma è ad Albenga, soprattutto, che si registravano le nascite da Borghetto ad Andora, con le vallate. Migliaia di parti, pochi casi di decessi che comunque facevano rumore, qualche inchiesta, al secondo posto c’era a Clinica Salus. Il presidente Folli capitava si arrabbiasse, raramente, quando rimproverava al ‘cronista’: “Perchè non mi hai chiamato per sapere….? Papà Folli con un malcelato motivo di orgoglio per i primi passi e la passione per la politica del primogenito Giovanni (Enrico) nei laureato in giurisprudenza. E incontrandolo, bonariamente a raccomandare: “Trattalo bene, deve farsi le ossa, anche se avrei preferito si dedicasse più alla professione, la politica è per i ‘professionisti’, noi non siamo della taglia”.
E invece il giovane avv. Folli, si dedicava e si impegnava molto nell’agone politico locale. L’elezioni con un buon risultato di preferenze, il primo esordio in consiglio comunale durante quando si facevano solo di sera e spesso si tirava davvero tardi, molto pubblico oltre la transenna. Non mancavano confronti dialettici spesso aspri e con ‘personaggi’ di spessore culturale e di grinta: come il mitico combattente ing. Ennio Della Torre che è stato monarchico al Parlamento, consigliere provinciale e comunale di opposizione soprattutto, competente e preparato (era pure perito del tribunale di Savona)e dava filo da torcere, ma c’erano anche altri personaggi che gli tenevano ‘testa’ come il maestro Natalino Rumazza e per i colpi di fiorette finale, l’avv. Donato Cangiano, l’avv. Santino Durante, abilissimo oratore d’altri tempi, l’avv. Filippo Basso (primo consigliere regionale di Albenga, poi toccherà all’avv. Mentil e Viveri). Tra tutti gli ingauni emerge ancora un altro veterano del parlamentino locale e della politica, felicemente in vita, l’avv. Cosimo Costa, bandiera dello storico Pli, il 17 marzo ha compiuto 93 anni, iscritto all’albo dei procuratori dal 1954, avvocato dal 23 ottobre 1960.
Il compianto Giovanni Folli avrebbe compiuto 79 anni il 24 giugno prossimo ed era procuratore legale dal 1969 e dal ’75 avvocato. Nella professione seguiva sia il penale, sia il civile. Fu il primo difensore, con l’ex vice pretore dr. Enzo Morchio, dell’allora agente immobiliare, Antonio Fameli. Non si esibiva in arringhe ricche di pathos e prosopopea dottorale. Nella politica forse una delle ultime volte di cui i giornali (allora cartacei) si sono occupati di lui è quando rassegnò le dimissione da assessore alle Finanze. Era stato ‘Revisore dei conti’ con i colleghi Gianfranco Sasso, socialista, Michele Di Giuseppe, indipendente Dc e la revisione dei bilanci 1970 – 1971 fu inoltrata, per presunte anomalie, alla Corte dei Conti.
Si dimese da assessore per gli sviluppi di una vicenda edilizia in regione Frontero, ma anche si scriveva sui media per dissidi con il suo capogruppo Dc , Alessandro Marengo che poi sarà sindaco ed oggi non più in vita. Sulla scena pubblica si affacciava il giovane sindaco Mauro Testa, socialista. Vice sindaco Casillo, gli assessori Marco Lengueglia, Diliberti, Bruno, Parodi, Pelosi, Prioletti (Agricoltura e Lavori Agricoli). Un ciclone politico dopo l’altro.Lo scioglimento del consiglio comunale, il commissario.
Ormai era molto tempo, quasi una decina d’anni, che non ci capitava di incontrare per strada l’avvocato Folli, ci si dava del tu. L’ultima volta in via Trieste. Lui si lagnava perchè un sito genovese e ligure aveva ripreso una vecchio articolo in cui si dava conto, tra le altre cose, che risultava iscritto ad una loggia del ponente. Allora decine di nomi ed Il Secolo XIX fu il primo quotidiano in Italia a pubblicare le liste di pari passo con un’indagine del giovane sostituto procuratore della Repubblica, Filippo Maffeo e due anni dopo le liste che emersero con lo scandalo Teardo. Ebbene Folli smentì subito l’appartenenza alla ‘fratellanza’, così come fece a tamburo battente l’ex sindaco di Pietra Ligure, il dr. Giacomo Negro. L’avvocato Folli era molto contrariato dal fatto che non si fosse dato conto della precisazione pubblicata dal giornale, ma ignorata da chi tempo dopo riprese a pubblicare gli elenchi. Per il resto si parlò di come stava già allora cambiando la professione. Anche nei rapporti tra colleghi. Un addio per il professionista ingauno lontano ormai dagli echi di cronaca, pur restando un attento lettore.
Lascia con un grande vuoto umano e nel dolore Patrizia, la figlia Anna Giulia, il fratello Mauro e quanti lo ricordano con stima e simpatia. Il funerale venerdì, alle 10, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore. (L.C.)