Trucioli

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Caro papà, un anno dopo. Preghiera ad Aprile per chi non ci vuole in lacrime


Sabato è trascorso un anno da quando mio padre ha esaurito la sua presenza terrena. Lo ha fatto improvvisamente, con un suo ultimo colpo da genio, dopo avermi indicato il giorno precedente il menu da ordinare per Pasqua, mentre completava la Settimana Enigmistica della quale non trascurava neppure un rebus.

di Guglielmo (Willy) Olivero

Mario Olivero

Un anno dopo ho il rimpianto di non essere stato con lui nelle ore seguenti, confessargli ancora qualcosa come nella convinzione che mi ascoltasse ancora. Le norme, al limite dell’umanità, imposte dal Covid hanno impedito tutto questo, compresa la possibilità di salutarlo in una camera ardente. Un anno dopo ho conservato intatta tutta la sua roba, i suoi vestiti, i suoi quaderni dove inseriva  le ricevute delle visite mediche, i suoi album dove si parlava degli eventi da lui organizzati…Tutto conservato intatto come se un giorno tornasse, dicendo che è stato un suo ultimo scherzo.

Potevo e volevo tenere nascosto questo sentimento, i ricordi che affiorano ogni ora, i pianti e invece ho pensato di condividere questo dolore con le tante persone che hanno avuto perdite anche più gravi in questo periodo maledetto. E quindi divido questa Preghiera ad Aprile, a chi ha perso una moglie, un marito, ma anche un figlio o, come nel caso di una mia carissima amica, una cugina che era parte della sua ragione di vita.

Un’immagine da album storico per Alassio: la prima edizione Montecarlo – Alassio di ciclismo. Con il presidente dell’Azienda di Soggiorno, ing. Giancarlo Garassino che perseguiva l’idea di ospitare il campionato mondiale del 1985 (ma la Federazione scelse Ostutini). Nella foto con la principessa  Grace di Monaco che diede il via  alla prima edizione; Mario Olivero e Lino Calvo. Nell’occasioni presenti l’asso delle due ruote Alfredo Binda e il presidente del Velo Club Alassio, Sergio Novello

Sapendo che in questo periodo siamo soli, non possiamo frequentarci, non possiamo neppure dividere un fazzolettino per asciugarci le lacrime. Ma questa Preghiera ad Aprile vuole anche essere supplica per tornare ad una vita normale, sapendo che non sarà facile e che per questo non esiste vaccino. Ma dovremo superare queste paure, perché abbiamo delle promesse verso chi ci ha lasciati.

Mio padre, ad esempio, voleva che lo ricordassi andando a vedere una partita o a consumare una cena con un’amica. Tutti noi dobbiamo riprendere, prima o poi, la nostra vita. Dovremo tornare a sorridere, ad abbracciarci, a credere in un futuro migliore. E quando lo faremo ripensiamo, volgendo lo sguardo al cielo, a questa Preghiera ad Aprile,  dedicata a chi non vuole vederci piangere, ma sorridere ricordandoci di loro.

Guglielmo (Willy) Olivero


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Guglielmo Olivero

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