Appena in tempo, per Trucioli.it, di dare notizia (questa volta ripresa dai media imperiesi) della vendita, a Peq Agri di Andora, dello storica azienda vitivinicola, a Pornassio, dei fratelli Guglierame, ed ecco un’altro cambio di proprietà. Non un piccolo vigneto, 8.5 mila mq. di pregiato Ormeasco che Marcello Denegri, cittadino di Ubaghetta (Borghetto D’Arroscia), coltivava da tempo.
di Luciano Corrado
Va da se che siano in molti a chiedersi chi sia l’acquirente che fa incetta di vigneti ed oliveti e dove voglia arrivare. Ebbene la famiglia Luzzati era la maggiore azionista della Centrale del Latte di Torino. Ha venduto 6.473.122 azioni al colosso Newslat Group e Newslat Food, pari al 46, 24%. I Luzzati avrebbero mantenuto il 5,30%. L’operazione milionaria curata dagli studi Bonelli Eredi e Chiometti. I Luzzati che avevano pure comprato il lattificcio caserio Frascheri di Bardineto che poi ha ricomprato.
Dagli atti di vendita figurano Luigi Luzzati, Marco Fausto Luzzati (che ha dato vita alla Peq Agri dove è amministratore delegato), Carla Luzzati e Silvia Loew Luzzati, scultrice brasiliana sposata con il capostipite Aroldo Luzzati (fratello di Luigi), morto a Genova nell’ottobre 2003, lasciando eredi la vedova, il figlio Marco e la figlia Carla.
I Luzzati, famiglia ebrea. Luigi è stato anche vice sindaco ed assessore nella giunta del magistrato Adriano Sansa, padre del giornalista del Fatto Quotidiano, Ferruccio, candidato alle ultime regionali (rimediando causa divisioni la più sonora batosta che abbia subito la sinistra dopo l’avvento della Regione). Papa Sansa è stato tra i ‘pretori d’assalto’, presidente del Tribunale per i minorenni di Genova, senza rinunciare alla passione di scrittore e poeta, sempre in ottimi rapporti con alcune realtà a Savonesi. Si pensi all’amicizia con la famiglia Russo, un fratello ex ministro e Giudice della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, il fratello Nanni, penalista affermato, senatore del Gruppo Progressisti, Sinistra Parlamentare e L’Ulivo. Era stato tra i promotori e relatori della riforma parziale del Codice di procedura penale, sostenitore del ‘patteggiamento’ della pena. Una ricetta, sicura, si diceva per snellire processi e arretrato. Purtroppo senza i risultati sperati; succede che molti imputati patteggino e poi ricorrano fine in Cassazione. Si guadagna tempo e la prescrizione, nei casi meno gravi, porta fortuna. E oggi, più che mai, torna a bomba proprio il tema prescrizione, porre un drastico freno alla non giustizia e giusta pena, ma c’è chi ha tutt’altro obiettivo ed interesse. E cronaca degli ultimi due mesi.
Meglio tornare ad occuparci di imprenditoria sana e produttiva che porta lavoro e sviluppo. Ridà fiato, immagine e speranza, al comparto agricolo e vitivinicola. Un mercato quest’ultimo – unitamente a quello oleario di nicchia – con il vento in poppo soprattutto in terra ligure e nel ponente. Senza miracoli beninteso. Basti pensare che nei primi anni ’80 erano 85 le ‘schede di vini liguri’ che erano state classificate da Virgilio Pronzati con il coordinamento del giornalista del Secolo XIX Bruno Bini.
“Avremmo potuto citarne ancora altri – scrivevano nel piccolo Atlante dei vini liguri– ma sarebbero state citazioni puramente accademiche perchè si sarebbe trattato di vini prodotti in esigue quantità, più o meno a livello famigliare e perciò introvabili sul mercato”. Oggi la situazione è di fatto triplicata, sia per la produzione in bottiglia, sia per le nuove aree a vigneti. Con un crescente successo sul mercato interno e soprattutto straniero. Il Covid ha creato, in molti casi, dell’invenduto: il mercato futuro, secondo gli esperti, promette bene. Nonostante un’agguerrita e non sempre limpida concorrenza.
Il personaggio imprenditore agricolo rivelazione, nel savonese, è Marco Fausto Luzzati che nel giro di pochi anni si è fatto conoscere, senza pubbliche apparizioni o interviste, perchè ha comprato, trasformato e valorizzato vecchi e nuovi vigneti, oliveti, campi di coltivazione biologica, aree incolte o abbandonate coperti di rovi. Ha esordito a Colle Micheri di Andora, Stellanello, Testico in particolare dove ha pure realizzato tre palazzine; a Tovo San Giacomo acquisente un Resort ricettivo con tenuta agricola ed una ricca sorgente.
Ha comprato, attraverso la Peq Agri azienda agricola biologica ed ecologica, la Cascina Praiè (Andora viticoltoura), il marchio Lupi di Pornassio con la rete commerciale e la storica cantina di Pieve di Teco (con produzione di vigneti in affitto). E’ della scorsa l’annuncio dell’acquisto di poco meno di due ettari di vigneti e oliveti dai Guglierame di Pornassio (si parla di 3 milioni di euro) e ora i vigneti di Marcello Denegri che negli ultimi 25 anni aveva comprato vari appezzamenti.
Luzzati, uno tra i sempre più rari esempi di imprenditori agricoli che vanno controcorrente. E con il ‘fiuto’ del domani investono in quella che appare un’attività destinata a dare buoni frutti. Non si direbbe proprio che siamo di fronte ad investimenti a rischio e chi dispone di capitali, magari, non apre neppure il portafogli, se non le garanzie, per accendere a mutuo bancari, oggi più che mai convenienti. Una sfida comunque avvincente, da seguire nel tempo.
Luciano Corrado
DA LA REPUBBLICA DEL 29 OTTOBRE 2003
Addio al re del latte muore Aroldo Luzzati
E’ morto a Genova, stroncato da una lunga malattia, l’ imprenditore Aroldo Luzzati, 53 anni, che è stato amministratore delegato di svariate aziende lattiero-casearie pubbliche e private in Liguria e in Piemonte. Nato ad Asti il 20 settembre 1947, Luzzati era sposato con Silvia Loew, una scultrice brasiliana, ed aveva due figli, Carla e Marco.
Terminati gli studi in Italia, dal 1976 al 1990, Luzzati è stato amministratore delegato della Visagis, azienda alimentare-dolciaria con sede a San Paolo del Brasile. Nel 1991, rientrato in Italia, è diventato amministratore delegato del Centro Latte Rapallo S.p.A., azienda lattiero-casearia di proprietà delle famiglie Luzzati e Migliau (80%) e della Centrale del Latte di Torino (20%). Dal 1997 al 2001 è stato presidente del Gruppo Piccola Industria all’ interno dell’ Associazione Industriali di Genova, nonché Coordinatore del Gruppo Frescolatte, associazione per la promozione del latte fresco che riunisce nove tra le più importanti Centrali del latte tra pubbliche e private in Italia.
Dal 1999, a seguito dell’ aggregazione tra Centro Latte Rapallo e Centrale del Latte di Torino, è diventato Amministratore Delegato di Centrale del Latte di Torino & C. spa, contribuendo alla quotazione in Borsa dell’ azienda avvenuta nel novembre del 2000. Attualmente faceva parte del Consiglio Direttivo di Assindustria Genova. Fratello di Luigi, presidente della Centrale di Torino e con un passato di amministratore pubblico a Genova (ex vicesindaco e assessore della giunta Sansa, ora vicepresidente dell’ Amga), Aroldo era un appassionato di pesca d’ altura, sua grande passione, a cui dedicava parte del suo tempo libero. Con una forte carica di umanità e di ironia, Aroldo Luzzati era considerato una delle figure più rappresentative del mondo industriale genovese.