Il Secolo XIX di Imperia- Sanremo ha riportato, con evidenza, la protesta del vescovo della diocesi imperiese, mons. Antonio Suetta, per biasimare pubblicamente un intervento dal palco del Festival ritenuto volgare e blasfemo. ‘La fede cristiana derisa e offesa’. Ma il popolare Amadeus e C. difendono le performance del cantante showman. Come hanno reagito i politici di casa nostra e nazionali ?
Da cristiani non abbiamo dubbi: Il turpiloquio non è ammesso nei paesi mussulmani, è tollerato e utilizzato largamente in Tv nelle democrazie, un peccato contro la comunità credente e la sua chiesa. Questa è la Rai pubblica alla quale il 99 % dei cattolici italiani paga il canone, esenti esclusi.
Si legge in una nota stampa ufficiale del vescovo: “A seguito di tante segnalazioni di giusto sdegno e di proteste riguardo alle ricorrenti occasioni di mancanza di rispetto, di derisione e di manifestazioni blasfeme nei confronti della fede cristiana, della Chiesa cattolica e dei credenti, esibite in forme volgari e offensive nel corso della 71 edizione del Festival della Canzone Italiana a Sanremo, sento il dovere di condividere pubblicamente una parola di riprovazione e di dispiacere per quanto accaduto. Quanto al premio “Città di Sanremo”, attribuito ad un personaggio, che porta nel nome un duplice prezioso riferimento alla devozione mariana della sua terra d’origine, trovo che non rappresenti gran parte di cittadinanza legata alla fede e dico semplicemente “non in mio nome”».